Verso la metà del XVI secolo si sviluppa a Roma l'uso di commettere marmi colorati - con la conseguente nascita della figura del commesso - ovvero il paziente lavoro di taglio e giustapposizione di segmenti di pietra con lo scopo di creare disegni, geometrici o figurativi, utilizzando solo i colori dei marmi. E' difficile stabilire le motivazioni di questo cambiamento che portò poi ad un uso generalizzato del commesso o della tarsia marmorea ma tale processo è ben visibile attraverso l'analisi delle opere, sia quelle di piccole dimensioni come i tavoli da centro o da muro, che quelle più grandi ed impegnative come le decorazioni presenti nelle dimore della nobiltà e del clero e, soprattutto, delle cappelle gentilizie delle chiese romane. Proprio queste ultime - analizzate in un contesto fiorentino e, più specificatamente, la Niccolini in Santa Croce - saranno motivo d'indagine di questo articolo. Tratteremo, dunque, dei marmi estratti dalle cave, e successivamente dei siti archeologici di origine romana spoliati per allestire la Cappella Niccolini a Firenze.
Il reimpiego dei marmi antichi a Firenze nel XVI Secolo: la Cappella Niccolini in Santa Croce
Maurizio Delli Santi
2000
Abstract
Verso la metà del XVI secolo si sviluppa a Roma l'uso di commettere marmi colorati - con la conseguente nascita della figura del commesso - ovvero il paziente lavoro di taglio e giustapposizione di segmenti di pietra con lo scopo di creare disegni, geometrici o figurativi, utilizzando solo i colori dei marmi. E' difficile stabilire le motivazioni di questo cambiamento che portò poi ad un uso generalizzato del commesso o della tarsia marmorea ma tale processo è ben visibile attraverso l'analisi delle opere, sia quelle di piccole dimensioni come i tavoli da centro o da muro, che quelle più grandi ed impegnative come le decorazioni presenti nelle dimore della nobiltà e del clero e, soprattutto, delle cappelle gentilizie delle chiese romane. Proprio queste ultime - analizzate in un contesto fiorentino e, più specificatamente, la Niccolini in Santa Croce - saranno motivo d'indagine di questo articolo. Tratteremo, dunque, dei marmi estratti dalle cave, e successivamente dei siti archeologici di origine romana spoliati per allestire la Cappella Niccolini a Firenze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.