Viene qui presentato un rilievo magnetometrico di altissima risoluzione effettuato dall'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del CNR di Napoli nelle aree costiere fortemente antropizzate di Torregaveta (Campi Flegrei) e di Ischia Porto (Isola d'Ischia), finalizzato all'individuazione di target al fondo mare utilizzando la magnetometria marina. Lo scopo del rilievo effettuato è stato quello di riscontrare e cartografare la presenza di condotte sottomarine, anche attraverso il confronto con la cartografia ufficiale, in modo da consentire la localizzazione di vibrocarotaggi nelle zone di fondale caratterizzate dall'assenza di anomalie magnetiche significative. Le mappe aeromagnetiche prodotte dall'AGIP (1981) hanno costituito per molti anni l'unico strumento di interpretazione e di riferimento delle anomalie magnetiche valido sul territorio italiano, soprattutto se sovrapposte alle principali strutture tettoniche visibili ad una scala regionale (Servizio Geologico Nazionale, 1994). Le nuove mappe magnetiche d'Italia hanno recentemente evidenziato una buona correlazione tra la geologia di superficie e le anomalie magnetiche (Chiappini et al., 2000; Caratori Tontini et al. , 2003). E' stato recentemente effettuato un rilievo magnetico di alta risoluzione del Golfo di Napoli (Siniscalchi et al., 2002; Aiello et al., 2004), che, unitamente ai rilievi magnetici dell'Isola d'Ischia (Bruno et al. 2002), ha evidenziato la complessità delle relazioni geologiche tra corpi vulcanici sepolti e/o subaffioranti al fondo mare ed alle anomalie magnetiche ad essi associate. Sono state qui applicate metodologie geofisiche quantitative di tipo numerico finalizzate alla ricostruzione della sorgente delle anomalie magnetiche ed alla loro interpretazione quantitativa attraverso l'analisi integrata di dati magnetici, sismici e batimetrici (Aiello et al., 2002; 2005). In particolare, è stata effettuata la localizzazione dei margini laterali che delimitano il corpo sorgente in base alla forma dell'anomalia magnetica che questo produce (boundary analysis). L'area di Torregaveta è localizzata nel settore occidentale dei Campi Flegrei (Fig. 1), ad ovest del Golfo di Pozzuoli. La zona, che ricade nel settore occidentale della caldera del Tufo Giallo Napoletano è caratterizzata dall'affioramento dei depositi vulcanici e vulcanoclastici riconducibili ai centri eruttivi di Baia, Fondi di Baia nord e sud, Averno ed Archiaverno e dai centri eruttivi sepolti di Bellavista, Mofete e Torre Cappella (Acocella et al., 1999; De Vita et al., 1999; Di Vito et al., 1999; Orsi et al. , 1999). Tra i depositi più importanti vi è il tephra di Torregaveta, costituito da scorie latitiche di colore grigio scuro, con intercalazioni di ceneri grigie, che presenta spessori compresi tra 1 m e 40 m. Il Vulcano di Torregaveta è un tuff cone caratterizzato da attività idromagmatica, composto da brecce tufacee. I depositi del Monte di Procida contengono anche tephra provenienti dai centri eruttivi di Miseno, Bacoli, Mofete ed Archiaverno.

Rilievi magnetici a Torregaveta (Campi Flegrei) e Ischia Porto (Isola d'Ischia). geofisica marina di altissima risoluzione per la caratterizzazione di target in aree fortemente antropizzate

Gemma Aiello;Francesco Paolo Buonocunto;Ennio Marsella;Salvatore Passaro
2009

Abstract

Viene qui presentato un rilievo magnetometrico di altissima risoluzione effettuato dall'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del CNR di Napoli nelle aree costiere fortemente antropizzate di Torregaveta (Campi Flegrei) e di Ischia Porto (Isola d'Ischia), finalizzato all'individuazione di target al fondo mare utilizzando la magnetometria marina. Lo scopo del rilievo effettuato è stato quello di riscontrare e cartografare la presenza di condotte sottomarine, anche attraverso il confronto con la cartografia ufficiale, in modo da consentire la localizzazione di vibrocarotaggi nelle zone di fondale caratterizzate dall'assenza di anomalie magnetiche significative. Le mappe aeromagnetiche prodotte dall'AGIP (1981) hanno costituito per molti anni l'unico strumento di interpretazione e di riferimento delle anomalie magnetiche valido sul territorio italiano, soprattutto se sovrapposte alle principali strutture tettoniche visibili ad una scala regionale (Servizio Geologico Nazionale, 1994). Le nuove mappe magnetiche d'Italia hanno recentemente evidenziato una buona correlazione tra la geologia di superficie e le anomalie magnetiche (Chiappini et al., 2000; Caratori Tontini et al. , 2003). E' stato recentemente effettuato un rilievo magnetico di alta risoluzione del Golfo di Napoli (Siniscalchi et al., 2002; Aiello et al., 2004), che, unitamente ai rilievi magnetici dell'Isola d'Ischia (Bruno et al. 2002), ha evidenziato la complessità delle relazioni geologiche tra corpi vulcanici sepolti e/o subaffioranti al fondo mare ed alle anomalie magnetiche ad essi associate. Sono state qui applicate metodologie geofisiche quantitative di tipo numerico finalizzate alla ricostruzione della sorgente delle anomalie magnetiche ed alla loro interpretazione quantitativa attraverso l'analisi integrata di dati magnetici, sismici e batimetrici (Aiello et al., 2002; 2005). In particolare, è stata effettuata la localizzazione dei margini laterali che delimitano il corpo sorgente in base alla forma dell'anomalia magnetica che questo produce (boundary analysis). L'area di Torregaveta è localizzata nel settore occidentale dei Campi Flegrei (Fig. 1), ad ovest del Golfo di Pozzuoli. La zona, che ricade nel settore occidentale della caldera del Tufo Giallo Napoletano è caratterizzata dall'affioramento dei depositi vulcanici e vulcanoclastici riconducibili ai centri eruttivi di Baia, Fondi di Baia nord e sud, Averno ed Archiaverno e dai centri eruttivi sepolti di Bellavista, Mofete e Torre Cappella (Acocella et al., 1999; De Vita et al., 1999; Di Vito et al., 1999; Orsi et al. , 1999). Tra i depositi più importanti vi è il tephra di Torregaveta, costituito da scorie latitiche di colore grigio scuro, con intercalazioni di ceneri grigie, che presenta spessori compresi tra 1 m e 40 m. Il Vulcano di Torregaveta è un tuff cone caratterizzato da attività idromagmatica, composto da brecce tufacee. I depositi del Monte di Procida contengono anche tephra provenienti dai centri eruttivi di Miseno, Bacoli, Mofete ed Archiaverno.
2009
Istituto per l'Ambiente Marino Costiero - IAMC - Sede Napoli
geofisica marina
magnetometria
vulcanologia
antropizzazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/107209
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