Viene discusso un modello matematico di previsione dello tsunami generato da frane sottomarine del Golfo di Napoli (sistema dei canyons Dohrn e Magnaghi). La morfo-batimetria e le instabilità gravitative sottomarine dei canyon di Napoli sono state studiate attraverso l'interpretazione geologica di un Modello Digitale del Terreno (DEM) di alta risoluzione. I canyon Dohrn e Magnaghi sono controllati dalle interazioni tra l'attività vulcanica (complessi vulcanici dei Campi Flegrei e delle isole di Ischia e Procida) con i processi sedimentari collegati ai fiumi Sarno-Sebeto. La brusca terminazione del Canale dell'Ammontatura (il prolungamento del braccio occidentale del canyon Dohrn nella piattaaforma esterna di Napoli) contro il banco vulcanico di Nisida, la crescita del quale è precedente o contemporanea all'eruzione del Tufo Giallo Napoletano suggerisce che il sistema del canyon Dohrn è più antico del Tufo Giallo Napoletano, sul quale poggia la città di Napoli- Questo implica che la maggior parte dell'attività del canyon è precedente a 11-12 ky B.P.., età dei depositi del Tufo Giallo Napoletano. Nonostante il sistema del canyon sia attualmente inattivo, le principali instabilità sottomarine sono state identificate e cartografate intorno al braccio occidentale del canyon Dohrn, dalla testata alla metà del braccio, sulla scarpata continentale a sud del canyon Magnaghi e sulla scarpata nord-occidentale dell'alto carbonatico del Banco di Fuori. I risultati della simulazione numerica di frane sottomarine in queste aree sorgente hanno dimostrato che l'altezza dell'onda di tsunami, espressa in termini di percentuale dal fondo marino, può arrivare al 2.5% della profondità d'acqua al fondo mare.
Ricostruzione del potenziale di tsunami di una frana sottomarina nel Golfo di Napoli, Tirreno meridionale
Vincenzo Di FioreSoftware
;Gemma Aiello
Writing – Original Draft Preparation
;Bruno D'ArgenioSupervision
2011
Abstract
Viene discusso un modello matematico di previsione dello tsunami generato da frane sottomarine del Golfo di Napoli (sistema dei canyons Dohrn e Magnaghi). La morfo-batimetria e le instabilità gravitative sottomarine dei canyon di Napoli sono state studiate attraverso l'interpretazione geologica di un Modello Digitale del Terreno (DEM) di alta risoluzione. I canyon Dohrn e Magnaghi sono controllati dalle interazioni tra l'attività vulcanica (complessi vulcanici dei Campi Flegrei e delle isole di Ischia e Procida) con i processi sedimentari collegati ai fiumi Sarno-Sebeto. La brusca terminazione del Canale dell'Ammontatura (il prolungamento del braccio occidentale del canyon Dohrn nella piattaaforma esterna di Napoli) contro il banco vulcanico di Nisida, la crescita del quale è precedente o contemporanea all'eruzione del Tufo Giallo Napoletano suggerisce che il sistema del canyon Dohrn è più antico del Tufo Giallo Napoletano, sul quale poggia la città di Napoli- Questo implica che la maggior parte dell'attività del canyon è precedente a 11-12 ky B.P.., età dei depositi del Tufo Giallo Napoletano. Nonostante il sistema del canyon sia attualmente inattivo, le principali instabilità sottomarine sono state identificate e cartografate intorno al braccio occidentale del canyon Dohrn, dalla testata alla metà del braccio, sulla scarpata continentale a sud del canyon Magnaghi e sulla scarpata nord-occidentale dell'alto carbonatico del Banco di Fuori. I risultati della simulazione numerica di frane sottomarine in queste aree sorgente hanno dimostrato che l'altezza dell'onda di tsunami, espressa in termini di percentuale dal fondo marino, può arrivare al 2.5% della profondità d'acqua al fondo mare.| File | Dimensione | Formato | |
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