Negli ultimi 10 anni l'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del CNR di Napoli ha svolto un intenso lavoro di rilevamento a mare per la redazione di carte geologiche sperimentali su commessa dell'allora Servizio Geologico d'Italia (ex APAT, oggi ISPRA). Le attività iniziali sono state rivolte all'acquisizione di dati per la parte a mare dei fogli geologici n. 465 "Procida", n. 466 "Sorrento" e n. 467 "Salerno" e dei fogli n. 484 "Capri" e n. 485 "Termini" entro l'isobata dei - 200 m di profondità. A questo scopo sono stati acquisiti i necessari dati geofisici e geologici sulla piattaforma continentale e la scarpata del Golfo di Napoli (foglio n. 465 "Procida") tra i quali va menzionata una batimetria Multibeam di alta risluzione del Golfo di Napoli, che ha consentito la costruzione di un DEM dell'area di estremo dettaglio.In questo contesto, sono stati anche acquisiti dati acustici Sidescan Sonar a copertura dell'intero Golfo di Napoli per la costruzione di fotomosaici delle immagini acustiche del fondo mare. Questi, unitamente alla batimetria, hanno rappresentato la base per la cartografia geologica marina a scale comprese tra 1:50.000 e 1:10.000. L'architettura stratigrafica del Golfo di Napoli è stata controllata dai processi vulcano-tettonici. Ciò ha impedito una applicazione canonica delle tecniche di sismostratigrafia e stratigrafia sequenziale, fortemente suggerite dalle linee guida per la cartografia geologica marina.L'approccio cartografico realizzato, peraltro di natura sperimentale, si basa sul riconoscimento di sistemi deposizionali lateralmente coevi, inquadrabili nell'ambito dei system tracts della Sequenza Deposizionale Tardo-Quaternaria. La carta geologica marina mostra la distribuzione delle unità litostratigrafiche affioranti al fondo mare e dei principali lineamenti morfologici, in base alle linee guida CARG per la realizzazione di cartografia marina. In questo modo si è realizzato, in particolare per la geologia di superficie, un'integrazione tra approccio stratigrafico classico, approccio stratigrafico-sequenziale e caratterizzazione dei sistemi e degli elementi deposizionali attuali e recenti.

Il foglio geologico n. 465 "Isola di Procida": un esempio di rappresentazione cartografica di aree marine nell'offshore della Campania.

Gemma Aiello
Writing – Original Draft Preparation
;
Bruno D'Argenio
Supervision
;
Ennio Marsella
Supervision
;
Alessandro Conforti
Investigation
2011

Abstract

Negli ultimi 10 anni l'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero del CNR di Napoli ha svolto un intenso lavoro di rilevamento a mare per la redazione di carte geologiche sperimentali su commessa dell'allora Servizio Geologico d'Italia (ex APAT, oggi ISPRA). Le attività iniziali sono state rivolte all'acquisizione di dati per la parte a mare dei fogli geologici n. 465 "Procida", n. 466 "Sorrento" e n. 467 "Salerno" e dei fogli n. 484 "Capri" e n. 485 "Termini" entro l'isobata dei - 200 m di profondità. A questo scopo sono stati acquisiti i necessari dati geofisici e geologici sulla piattaforma continentale e la scarpata del Golfo di Napoli (foglio n. 465 "Procida") tra i quali va menzionata una batimetria Multibeam di alta risluzione del Golfo di Napoli, che ha consentito la costruzione di un DEM dell'area di estremo dettaglio.In questo contesto, sono stati anche acquisiti dati acustici Sidescan Sonar a copertura dell'intero Golfo di Napoli per la costruzione di fotomosaici delle immagini acustiche del fondo mare. Questi, unitamente alla batimetria, hanno rappresentato la base per la cartografia geologica marina a scale comprese tra 1:50.000 e 1:10.000. L'architettura stratigrafica del Golfo di Napoli è stata controllata dai processi vulcano-tettonici. Ciò ha impedito una applicazione canonica delle tecniche di sismostratigrafia e stratigrafia sequenziale, fortemente suggerite dalle linee guida per la cartografia geologica marina.L'approccio cartografico realizzato, peraltro di natura sperimentale, si basa sul riconoscimento di sistemi deposizionali lateralmente coevi, inquadrabili nell'ambito dei system tracts della Sequenza Deposizionale Tardo-Quaternaria. La carta geologica marina mostra la distribuzione delle unità litostratigrafiche affioranti al fondo mare e dei principali lineamenti morfologici, in base alle linee guida CARG per la realizzazione di cartografia marina. In questo modo si è realizzato, in particolare per la geologia di superficie, un'integrazione tra approccio stratigrafico classico, approccio stratigrafico-sequenziale e caratterizzazione dei sistemi e degli elementi deposizionali attuali e recenti.
2011
Istituto di Scienze Marine - ISMAR - Sede Secondaria Napoli
carte geologiche marine
Golfo di Napoli
margine tirrenico orientale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/107277
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