Il lavoro affronta una problematica cruciale, strettamente connessa a forme innovative di approccio e di gestione concepite a scala globale/locale che verificano l'esistenza di un vero e proprio trade off fra strumenti di politica ambientale, logiche di liberalizzazione e di valorizzazione delle potenzialità dei servizi ambientali. Questi concetti chiave, contribuiscono, nelle attuali politiche di sviluppo nazionale e locale, ad una crescente attenzione rivolta alla componente ambientale nella riforma dei SPL, secondo il principio della "carryng capacity". Nella politica comunitaria nasce così una visione onnicomprensiva del settore idrico, che considera la c.d. "disciplina delle acque" come parte integrante della più generale "politica ambientale" centrata sul ruolo degli enti pubblici locali chiamati a sviluppare relazioni con una pluralità di soggetti in un'ottica di governance. Tuttavia scarseggiano i contributi al dibattito che consentano di individuare i percorsi teorici ed operativi più idonei a condurre alla definizione di modelli di azione collettiva. Per quanto riguarda il tema della governance riferita ai servizi ambientali locali, come quelli idrici, aspetti di difficile approfondimento riguardano la ripartizione delle competenze, la regolazione tariffaria, l'individuazione di adeguate soluzioni legislative per una "gestione integrata". Pertanto il lavoro si articolerà su due livelli, entrambi strettamente connessi, cioè uno teorico (lo studio della Dir. 2000/60) ed uno metodologico, soffermandosi sulle possibilità di realizzazione di un sistema di regolazione/organizzazione dei servizi idrici in qualità di SPL ambientali, tale da favorire il consolidarsi di condizioni di gestione coerenti con le esigenze di sviluppo del territorio.
Lo sviluppo territoriale ed ambientale attraverso modelli di governance pubblico/privata. Un approfondimento sugli SPL ambientali nella Direttiva Quadro Europea 2000/60
Vitolo Tiziana;
2004
Abstract
Il lavoro affronta una problematica cruciale, strettamente connessa a forme innovative di approccio e di gestione concepite a scala globale/locale che verificano l'esistenza di un vero e proprio trade off fra strumenti di politica ambientale, logiche di liberalizzazione e di valorizzazione delle potenzialità dei servizi ambientali. Questi concetti chiave, contribuiscono, nelle attuali politiche di sviluppo nazionale e locale, ad una crescente attenzione rivolta alla componente ambientale nella riforma dei SPL, secondo il principio della "carryng capacity". Nella politica comunitaria nasce così una visione onnicomprensiva del settore idrico, che considera la c.d. "disciplina delle acque" come parte integrante della più generale "politica ambientale" centrata sul ruolo degli enti pubblici locali chiamati a sviluppare relazioni con una pluralità di soggetti in un'ottica di governance. Tuttavia scarseggiano i contributi al dibattito che consentano di individuare i percorsi teorici ed operativi più idonei a condurre alla definizione di modelli di azione collettiva. Per quanto riguarda il tema della governance riferita ai servizi ambientali locali, come quelli idrici, aspetti di difficile approfondimento riguardano la ripartizione delle competenze, la regolazione tariffaria, l'individuazione di adeguate soluzioni legislative per una "gestione integrata". Pertanto il lavoro si articolerà su due livelli, entrambi strettamente connessi, cioè uno teorico (lo studio della Dir. 2000/60) ed uno metodologico, soffermandosi sulle possibilità di realizzazione di un sistema di regolazione/organizzazione dei servizi idrici in qualità di SPL ambientali, tale da favorire il consolidarsi di condizioni di gestione coerenti con le esigenze di sviluppo del territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.