La conoscenza dei materiali componenti i monumenti antichi riveste un interesse fondamentale non solo per la loro conservazione e per eventuali interventi di restauro, ma anche per la ricostruzione della storia materiale di un edificio. Si può senz'altro affermare che l'attenzione all'aspetto "materiale" delle fabbriche sia stata sinora del tutto insufficiente; basta scorrere un qualsiasi testo, per constatare come quasi sempre manchi un capitolo sui materiali da costruzione o decorativi. Nel cortile del Palazzo Vescovile di Oria sussiste una serie di frammenti scultorei erratici, databili tra l"XI e il XII secolo e che tradizione vuole provengano dall'antica cattedrale romanica, distrutta nel terremoto del 1743. Il presente saggio porrà in evidenza come il reimpiego dei materiali antichi, utilizzati per nuove costruzioni, rappresenti una pratica molto diffusa nell'architettura medievale. Il "pezzo antico" poteva essere apprezzato a livello estetico, e per questo veniva collocato in una posizione di rilievo, ma il più delle volte, lo ricordiamo, il suo reimpiego aveva finalità del tutto legate alla sacralità del potere e al ricordo di quell'impero romano, soprattutto d'età augustea, che rappresentava nel mondo medievale (e non solo) la meta da raggiungere.
Marmi antichi in Oria. I resti della cattedrale romanica
Maurizio Delli Santi
2003
Abstract
La conoscenza dei materiali componenti i monumenti antichi riveste un interesse fondamentale non solo per la loro conservazione e per eventuali interventi di restauro, ma anche per la ricostruzione della storia materiale di un edificio. Si può senz'altro affermare che l'attenzione all'aspetto "materiale" delle fabbriche sia stata sinora del tutto insufficiente; basta scorrere un qualsiasi testo, per constatare come quasi sempre manchi un capitolo sui materiali da costruzione o decorativi. Nel cortile del Palazzo Vescovile di Oria sussiste una serie di frammenti scultorei erratici, databili tra l"XI e il XII secolo e che tradizione vuole provengano dall'antica cattedrale romanica, distrutta nel terremoto del 1743. Il presente saggio porrà in evidenza come il reimpiego dei materiali antichi, utilizzati per nuove costruzioni, rappresenti una pratica molto diffusa nell'architettura medievale. Il "pezzo antico" poteva essere apprezzato a livello estetico, e per questo veniva collocato in una posizione di rilievo, ma il più delle volte, lo ricordiamo, il suo reimpiego aveva finalità del tutto legate alla sacralità del potere e al ricordo di quell'impero romano, soprattutto d'età augustea, che rappresentava nel mondo medievale (e non solo) la meta da raggiungere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.