Nel dicembre 1250, Federico II di Svevia moriva a Castelfiorentino nell'Alta Puglia: il corpo, secondo le cronache, fu avvolto da un saio cistercense,, semplice nella foggia e umile nella simbologia. Bernardo, arcivescovo di Palermo, insieme con il figlio illegittimo dell'imperatore, Manfredi, fece traslare i resti mortali nella città isolana. Qui, furono assegnati gli onori postumi consoni alla potenza, militare e intellettuale, dello "Stupor Mundi". Risulta ovvio, dunque, che quelle spoglie furono collocate in un grande sarcofago di porfido. Questo manufatto non è l'unico realizzato nel marmo egiziano e presente, nell'isola, per onorare la gloria di re e regine. Sarcofagi di porfido rosso sono stati collocati nella cattedrale di Palermo e in quella di Monreale: essi sono databili tra il 1145 e il 1194. Due dei sarcofagi oggi a Palermo erano collocati precedentemente a Cefalù, e furono oggetto di committenza (1145), mediante intervento di spoglio in Roma, da parte di Ruggero II. Egli, nonostante la volontà testamentaria, non usufruì di quei manufatti, che invece Federico II (previo trasferimento nel 1215) destinò a se stesso e al padre Enrico VI. Un altro sarcofago in porfido rosso si trova a Monreale, ed era stato eseguito per Guglielmo I, prima del 1183; un altro sarcofago, a Palermo, destinato a Guglielmo II o a Tancredi, prima del 1194, fu adoperato per la madre di Federico II, Costanza d'Altavilla.

Tombe

Maurizio Delli Santi
2006

Abstract

Nel dicembre 1250, Federico II di Svevia moriva a Castelfiorentino nell'Alta Puglia: il corpo, secondo le cronache, fu avvolto da un saio cistercense,, semplice nella foggia e umile nella simbologia. Bernardo, arcivescovo di Palermo, insieme con il figlio illegittimo dell'imperatore, Manfredi, fece traslare i resti mortali nella città isolana. Qui, furono assegnati gli onori postumi consoni alla potenza, militare e intellettuale, dello "Stupor Mundi". Risulta ovvio, dunque, che quelle spoglie furono collocate in un grande sarcofago di porfido. Questo manufatto non è l'unico realizzato nel marmo egiziano e presente, nell'isola, per onorare la gloria di re e regine. Sarcofagi di porfido rosso sono stati collocati nella cattedrale di Palermo e in quella di Monreale: essi sono databili tra il 1145 e il 1194. Due dei sarcofagi oggi a Palermo erano collocati precedentemente a Cefalù, e furono oggetto di committenza (1145), mediante intervento di spoglio in Roma, da parte di Ruggero II. Egli, nonostante la volontà testamentaria, non usufruì di quei manufatti, che invece Federico II (previo trasferimento nel 1215) destinò a se stesso e al padre Enrico VI. Un altro sarcofago in porfido rosso si trova a Monreale, ed era stato eseguito per Guglielmo I, prima del 1183; un altro sarcofago, a Palermo, destinato a Guglielmo II o a Tancredi, prima del 1194, fu adoperato per la madre di Federico II, Costanza d'Altavilla.
2006
Tombe
marmi antichi
Federico II
Palermo
reimpiego
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/11033
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