INTRODUZIONE - Gli Stafilococchi sono i microrganismi che più frequentemente vengono isolati in caso di infezioni mammarie negli allevamenti caprini italiani. Tra questi Staphylococcus aureus è considerato il più pericoloso in quanto produttore di enterotossine e quindi dannoso per la salute umana. Scopo del presente lavoro è stato il monitoraggio per un periodo di cinque mesi, mediante tecniche microbiologiche e molecolari, della presenza di Staphylococcus aureus nel latte e nei formaggi prodotti in un allevamento caprino lombardo dotato di caseificio aziendale. MATERIALI E METODI - Campioni: l'indagine è stata effettuata su prelievi di latte da singola mammella (148 campioni), di latte di massa (3), di cagliata (3) e di formaggi (3) derivati dalla lavorazione effettuata nel periodo preso in esame. Analisi microbiologiche: l'esame batteriologico è stato effettuato sui campioni di latte secondo le procedure indicate dalla FIL-IDF; sui formaggi è stata eseguita la determinazione del numero di stafilococchi coagulasi positivi in Baird Parker RPF Agar secondo norma ISO 6888 1/2. Estrazione del DNA: il DNA è stato estratto direttamente dai campioni di latte seguendo i protocolli descritti in Cremonesi et al. (2006 e 2007). PCR: il DNA estratto è stato amplificato mediante una reazione di multiplex PCR per l'identificazione simultanea dei geni codificanti per la regione 23S dell'RNA ribosomiale di Staphylococcus aureus, per il gene della coagulasi (coa), per il gene della termonucleasi (nuc) e per i geni codificanti le principali enterotossine (sea, sec, sed, seg, seh, sei, sej, sel) (Cremonesi et al., 2005). La reazione di multiplex PCR è stata effettuata con il seguente ciclo: denaturazione iniziale a 94°C per 5 minuti seguita da 30 cicli di 1 minuto a 94°C, 1 minuto a 56°C e 1 minuto a 68°C e un'estensione finale a 72°C per 7 minuti. RISULTATI E CONSIDERAZIONI - Analisi microbiologiche: nell'allevamento è stata trovata una prevalenza di infezione pari al 27.7 %, con l'isolamento di Staphylococcus aureus nel 7.4% dei casi e di Staphylococcus spp. nel 20.2 % dei casi. Anche il monitoraggio del latte di massa, della cagliata e dei formaggi ha confermato la presenza di Staphylococcus aureus. Analisi molecolari: mediante queste analisi la prevalenza di infezione da Staphylococcus aureus nell'allevamento è risultata pari all'8.1 % dei casi. La presenza di Staphylococcus aureus è stata riscontrata nei campioni di latte di massa, nella cagliata e nei formaggi derivati dalla lavorazione. Tutti i ceppi di Staphylococcus aureus isolati e caratterizzati mediante multiplex PCR sono risultati positivi per i geni codificanti per la coagulasi e la termonucleasi. Nessun ceppo di Staphylococcus aureus presente nell'allevamento è risultato enterotossinogeno. Le indagini molecolari da noi effettuate sono risultate un valido strumento d'indagine da affiancare alle analisi microbiologiche; inoltre, i metodi molecolari possono essere applicati anche nelle indagini a livello di filiera, per l'individuazione delle possibili fonti di contaminazione e per monitorare le vie attraverso le quali Staphylococcus aureus si diffonde.
Controllo della filiera lattiero-casearia in un allevamento caprino lombardo
Cremonesi P;Castiglioni B
2008
Abstract
INTRODUZIONE - Gli Stafilococchi sono i microrganismi che più frequentemente vengono isolati in caso di infezioni mammarie negli allevamenti caprini italiani. Tra questi Staphylococcus aureus è considerato il più pericoloso in quanto produttore di enterotossine e quindi dannoso per la salute umana. Scopo del presente lavoro è stato il monitoraggio per un periodo di cinque mesi, mediante tecniche microbiologiche e molecolari, della presenza di Staphylococcus aureus nel latte e nei formaggi prodotti in un allevamento caprino lombardo dotato di caseificio aziendale. MATERIALI E METODI - Campioni: l'indagine è stata effettuata su prelievi di latte da singola mammella (148 campioni), di latte di massa (3), di cagliata (3) e di formaggi (3) derivati dalla lavorazione effettuata nel periodo preso in esame. Analisi microbiologiche: l'esame batteriologico è stato effettuato sui campioni di latte secondo le procedure indicate dalla FIL-IDF; sui formaggi è stata eseguita la determinazione del numero di stafilococchi coagulasi positivi in Baird Parker RPF Agar secondo norma ISO 6888 1/2. Estrazione del DNA: il DNA è stato estratto direttamente dai campioni di latte seguendo i protocolli descritti in Cremonesi et al. (2006 e 2007). PCR: il DNA estratto è stato amplificato mediante una reazione di multiplex PCR per l'identificazione simultanea dei geni codificanti per la regione 23S dell'RNA ribosomiale di Staphylococcus aureus, per il gene della coagulasi (coa), per il gene della termonucleasi (nuc) e per i geni codificanti le principali enterotossine (sea, sec, sed, seg, seh, sei, sej, sel) (Cremonesi et al., 2005). La reazione di multiplex PCR è stata effettuata con il seguente ciclo: denaturazione iniziale a 94°C per 5 minuti seguita da 30 cicli di 1 minuto a 94°C, 1 minuto a 56°C e 1 minuto a 68°C e un'estensione finale a 72°C per 7 minuti. RISULTATI E CONSIDERAZIONI - Analisi microbiologiche: nell'allevamento è stata trovata una prevalenza di infezione pari al 27.7 %, con l'isolamento di Staphylococcus aureus nel 7.4% dei casi e di Staphylococcus spp. nel 20.2 % dei casi. Anche il monitoraggio del latte di massa, della cagliata e dei formaggi ha confermato la presenza di Staphylococcus aureus. Analisi molecolari: mediante queste analisi la prevalenza di infezione da Staphylococcus aureus nell'allevamento è risultata pari all'8.1 % dei casi. La presenza di Staphylococcus aureus è stata riscontrata nei campioni di latte di massa, nella cagliata e nei formaggi derivati dalla lavorazione. Tutti i ceppi di Staphylococcus aureus isolati e caratterizzati mediante multiplex PCR sono risultati positivi per i geni codificanti per la coagulasi e la termonucleasi. Nessun ceppo di Staphylococcus aureus presente nell'allevamento è risultato enterotossinogeno. Le indagini molecolari da noi effettuate sono risultate un valido strumento d'indagine da affiancare alle analisi microbiologiche; inoltre, i metodi molecolari possono essere applicati anche nelle indagini a livello di filiera, per l'individuazione delle possibili fonti di contaminazione e per monitorare le vie attraverso le quali Staphylococcus aureus si diffonde.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


