Lo studio tenta, per la prima volta, una descrizione del repertorio fonematico dell'italiano antico, partendo dall'insieme dei testi fiorentini del sec. XIII e del primo sec. XIV nel corpus del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini (TLIO). Attraverso l'analisi capillare delle grafie attestate e confrontando i risultati di tale analisi con i dati offerti dai testi dei secoli XV e XVI e anche con il vernacolo fiorentino moderno (nonché con le tradizioni grafiche latino-medievali), viene ricostruito il sistema, individuando i fonemi e la distribuzione dei rispettivi allofoni. Nella parte dedicata al vocalismo si possono notare i paragrafi dedicati ai dittonghi ascendenti (1.5.1, 1.5.2, 1.5.3), dove viene affrontato il ruolo delle semiconsonanti /j/ e /w/ (della prima, ma non della seconda, viene anche ipotizzata la fonologicità nel par. 1.6). Nella parte dedicata al consonantismo vengono tra l'altro forniti nuovi dati utili per la conoscenza del raddoppiamento fonosintattico (2.1); viene ipotizzata l'esistenza di allofoni consonantici di grado medio-forte (2.1.1), di allofoni di grado debole delle affricate dentali /ts/ e /dz/ (2.3.2) e di due occlusive palatali (2.6). Nelle "Conclusioni sull'opposizione tra consonante semplice e lunga" (2.7) si avanza l'ipotesi, confortata dalle grafie attestate, che la diffusa tendenza antica a non esprimere graficamente le consonanti lunghe in protonia non derivi, come spesso è stato supposto, da una tendenza allo scempiamento reale, bensì dalla scarsezza di casi di opposizione tra consonante lunga e breve in tale posizione.

Fonologia. Capitolo 42

Larson;
2010

Abstract

Lo studio tenta, per la prima volta, una descrizione del repertorio fonematico dell'italiano antico, partendo dall'insieme dei testi fiorentini del sec. XIII e del primo sec. XIV nel corpus del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini (TLIO). Attraverso l'analisi capillare delle grafie attestate e confrontando i risultati di tale analisi con i dati offerti dai testi dei secoli XV e XVI e anche con il vernacolo fiorentino moderno (nonché con le tradizioni grafiche latino-medievali), viene ricostruito il sistema, individuando i fonemi e la distribuzione dei rispettivi allofoni. Nella parte dedicata al vocalismo si possono notare i paragrafi dedicati ai dittonghi ascendenti (1.5.1, 1.5.2, 1.5.3), dove viene affrontato il ruolo delle semiconsonanti /j/ e /w/ (della prima, ma non della seconda, viene anche ipotizzata la fonologicità nel par. 1.6). Nella parte dedicata al consonantismo vengono tra l'altro forniti nuovi dati utili per la conoscenza del raddoppiamento fonosintattico (2.1); viene ipotizzata l'esistenza di allofoni consonantici di grado medio-forte (2.1.1), di allofoni di grado debole delle affricate dentali /ts/ e /dz/ (2.3.2) e di due occlusive palatali (2.6). Nelle "Conclusioni sull'opposizione tra consonante semplice e lunga" (2.7) si avanza l'ipotesi, confortata dalle grafie attestate, che la diffusa tendenza antica a non esprimere graficamente le consonanti lunghe in protonia non derivi, come spesso è stato supposto, da una tendenza allo scempiamento reale, bensì dalla scarsezza di casi di opposizione tra consonante lunga e breve in tale posizione.
2010
Istituto Opera del Vocabolario Italiano - OVI
978-88-15-13458-5
Storia della lingua italiana
Grammatica storica
Fonologia storica
Fonetica storica
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