L'organizzazione articolatoria nell'adulto esprime un alto grado di abilita' motoria, che è il risultato di un lungo periodo di maturazione e apprendimento. Secondo alcuni autori (v. Studdert-Kennedy, 1998) il bambino restringe progressivamente il dominio dell'organizzazione articolatoria dalla sillaba (CV) ai singoli gesti vocalico e consonantico, diminuendo quindi la coarticolazione e aumentando la distintività fonemica di consonante (C) e vocale (V). In questo studio è stata analizzata la coarticolazione anticipatoria (V su C) nelle sillabe "CV" del babbling e delle prime parole prodotte da una bambina al 10°, 12°, 14°, 16° e 18° mese. Sulla base di una prima trascrizione fonetica (Zmarich e Ferrero, 1999) sono state selezionate tutte le sillabe CV (C=[p/b],[t/d],[k/g]; V = qualsiasi vocale), che sono state poi ritrascritte da due trascrittori indipendenti. Le analisi sono state eseguite solo sulle sillabe ritrascritte in modo concorde per la consonante e la metrica scelta per investigare lo sviluppo della coarticolazione è stata quella delle equazioni di luogo (Sussman et al., 1999), che sono regressioni lineari dei valori di frequenza della F2 misurati all'inizio della transizione (da C a V) e al centro di V. Se si considera il valore di F2 nella transizione tra C e V come indice del luogo di occlusione lungo la direzione antero-posteriore del cavo orale, allora le transizioni di F2 forniscono coppie di valori (F2onset, F2vowel), che per una data categoria di luogo individuano punti distribuiti con regolarità nel piano cartesiano F2onset x F2vowel, in modo da poter essere interpolati dalla retta di regressione: F2onset= kF2vowel+c (Sussman et al., 1999). Il calcolo della costante k (detta anche slope, perché determina la pendenza della retta di regressione) ci ha permesso di quantificare e descrivere lo sviluppo della coarticolazione dalle sillabe di babbling prodotte a 10 mesi a quelle delle prime parole prodotte a 18 mesi. Sebbene i valori degli indici dei tre luoghi articolatori in nessun mese siano uguali a quelli calcolati per quattro soggetti adulti, nondimeno essi manifestano una tendenza spiccata verso la linearità ed inoltre evidenziano una separazione in funzione dello specifico luogo di articolazione. E' stato così possibile dimostrare come la coarticolazione segua diverse cronologie a seconda del luogo consonantico a cui si applica, ed è possibile spiegare le differenze facendo riferimento alla forza dei vincoli anatomofisiologici che condizionano le manovre articolatorie sottostanti nell'interazione con la vocale seguente (Petracco, tesi non pubblicata)

La quantificazione della coarticolazione nello sviluppo fonetico

Zmarich Claudio
2006

Abstract

L'organizzazione articolatoria nell'adulto esprime un alto grado di abilita' motoria, che è il risultato di un lungo periodo di maturazione e apprendimento. Secondo alcuni autori (v. Studdert-Kennedy, 1998) il bambino restringe progressivamente il dominio dell'organizzazione articolatoria dalla sillaba (CV) ai singoli gesti vocalico e consonantico, diminuendo quindi la coarticolazione e aumentando la distintività fonemica di consonante (C) e vocale (V). In questo studio è stata analizzata la coarticolazione anticipatoria (V su C) nelle sillabe "CV" del babbling e delle prime parole prodotte da una bambina al 10°, 12°, 14°, 16° e 18° mese. Sulla base di una prima trascrizione fonetica (Zmarich e Ferrero, 1999) sono state selezionate tutte le sillabe CV (C=[p/b],[t/d],[k/g]; V = qualsiasi vocale), che sono state poi ritrascritte da due trascrittori indipendenti. Le analisi sono state eseguite solo sulle sillabe ritrascritte in modo concorde per la consonante e la metrica scelta per investigare lo sviluppo della coarticolazione è stata quella delle equazioni di luogo (Sussman et al., 1999), che sono regressioni lineari dei valori di frequenza della F2 misurati all'inizio della transizione (da C a V) e al centro di V. Se si considera il valore di F2 nella transizione tra C e V come indice del luogo di occlusione lungo la direzione antero-posteriore del cavo orale, allora le transizioni di F2 forniscono coppie di valori (F2onset, F2vowel), che per una data categoria di luogo individuano punti distribuiti con regolarità nel piano cartesiano F2onset x F2vowel, in modo da poter essere interpolati dalla retta di regressione: F2onset= kF2vowel+c (Sussman et al., 1999). Il calcolo della costante k (detta anche slope, perché determina la pendenza della retta di regressione) ci ha permesso di quantificare e descrivere lo sviluppo della coarticolazione dalle sillabe di babbling prodotte a 10 mesi a quelle delle prime parole prodotte a 18 mesi. Sebbene i valori degli indici dei tre luoghi articolatori in nessun mese siano uguali a quelli calcolati per quattro soggetti adulti, nondimeno essi manifestano una tendenza spiccata verso la linearità ed inoltre evidenziano una separazione in funzione dello specifico luogo di articolazione. E' stato così possibile dimostrare come la coarticolazione segua diverse cronologie a seconda del luogo consonantico a cui si applica, ed è possibile spiegare le differenze facendo riferimento alla forza dei vincoli anatomofisiologici che condizionano le manovre articolatorie sottostanti nell'interazione con la vocale seguente (Petracco, tesi non pubblicata)
2006
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
978-88-95112-69-5
coarticolazione
sviluppo fonetico
analisi acustica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/129622
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