Secondo la Fonologia Articolatoria le unità discrete del linguaggio sono i gesti articolatori e non i tratti distintivi o i segmenti (Studdert-Kennedy & Goldstein, 2002). In questo studio si vuole testare, sui bambini che apprendono l'italiano, l'ipotesi sperimentale della Fonologia Articolatoria che, negli errori linguistici infantili, le categorie fonetiche legate al luogo d'articolazione (labiali, coronali, dorsali) si mantengono di più rispetto alle categorie legate al modo di articolazione (occlusive, fricative, approssimanti). Per questo sono state analizzate le produzioni lessicali di 13 bambini (7 femmine e 6 maschi), audioregistrati in 4 tappe successive a 18, 21, 24 e 27 mesi (Zmarich & Bonifacio, 2004). L'analisi statistica delle produzioni infantili ha considerato innanzitutto il problema della non casualità dei campioni di linguaggio infantile. Per risolvere il problema si sono considerate solo le sillabe iniziali di parola ottenendo un campione di osservazioni identicamente distribuite e, come viene comprovato dall'applicazione del runs test (un noto test statistico per verificare l'indipendenza delle osservazioni), stocasticamente indipendenti. Una strategia alternativa per risolvere il problema della non casualità del campione di consonanti esaminato, si ispira al test di significatività proposto da Goldstein (2003) che è basato su un particolare tipo di ricampionamento delle osservazioni. Questa particolare procedura è stata inquadrata nel più generale contesto teorico dei test di permutazione, una classe di test statistici non parametrici che godono di proprietà molto utili nell'analisi dei campioni di linguaggio. Nel campione di produzioni infantili esaminato, in accordo con l'ipotesi sperimentale, la percentuale di condivisione per le categorie fonetiche di luogo è risultata significativamente maggiore di quella relativa alle categorie fonetiche di modo, al netto dell'effetto dovuto alla possibile casualità degli accoppiamenti (baseline). La differenza fra ciascuna percentuale di condivisione e la propria baseline è stata infine quantificata tramite l'indice statistico kappa di Cohen (Siegel & Castellan, 1992), che misura il grado di accordo tra le risposte qualitative di due persone

L 'emergere della fonologia nei bambini dai 18 ai 27 mesi: analisi statistica degli errori di sostituzione

Zmarich Claudio
2010

Abstract

Secondo la Fonologia Articolatoria le unità discrete del linguaggio sono i gesti articolatori e non i tratti distintivi o i segmenti (Studdert-Kennedy & Goldstein, 2002). In questo studio si vuole testare, sui bambini che apprendono l'italiano, l'ipotesi sperimentale della Fonologia Articolatoria che, negli errori linguistici infantili, le categorie fonetiche legate al luogo d'articolazione (labiali, coronali, dorsali) si mantengono di più rispetto alle categorie legate al modo di articolazione (occlusive, fricative, approssimanti). Per questo sono state analizzate le produzioni lessicali di 13 bambini (7 femmine e 6 maschi), audioregistrati in 4 tappe successive a 18, 21, 24 e 27 mesi (Zmarich & Bonifacio, 2004). L'analisi statistica delle produzioni infantili ha considerato innanzitutto il problema della non casualità dei campioni di linguaggio infantile. Per risolvere il problema si sono considerate solo le sillabe iniziali di parola ottenendo un campione di osservazioni identicamente distribuite e, come viene comprovato dall'applicazione del runs test (un noto test statistico per verificare l'indipendenza delle osservazioni), stocasticamente indipendenti. Una strategia alternativa per risolvere il problema della non casualità del campione di consonanti esaminato, si ispira al test di significatività proposto da Goldstein (2003) che è basato su un particolare tipo di ricampionamento delle osservazioni. Questa particolare procedura è stata inquadrata nel più generale contesto teorico dei test di permutazione, una classe di test statistici non parametrici che godono di proprietà molto utili nell'analisi dei campioni di linguaggio. Nel campione di produzioni infantili esaminato, in accordo con l'ipotesi sperimentale, la percentuale di condivisione per le categorie fonetiche di luogo è risultata significativamente maggiore di quella relativa alle categorie fonetiche di modo, al netto dell'effetto dovuto alla possibile casualità degli accoppiamenti (baseline). La differenza fra ciascuna percentuale di condivisione e la propria baseline è stata infine quantificata tramite l'indice statistico kappa di Cohen (Siegel & Castellan, 1992), che misura il grado di accordo tra le risposte qualitative di due persone
2010
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
978-88-6368-142-0
Svluppo fonetico
Errori di sostituzione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/130371
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