La Campania è sempre stata una delle regioni più importanti per la produzione di ciliegie contribuendo per circa il 30% alla produzione a livello nazionale che è attualmente stabilizzata intorno alle 110.000 tonnellate. I dati produttivi storici comunque mostrano una notevole contrazione di questa coltura che negli ultimi quaranta anni è scesa a livello nazionale da 45.000 ettari a 30.000 ettari con una produzione che si è dimezzata. Tuttavia il mantenimento del prezzo fa si che il valore della produzione vendibile a livello regionale rappresenta il 7% circa del totale PV frutta ed agrumi. La produzione di ciliegie campane è per la maggior parte venduta sui mercati regionali e locali mentre una quota minima di prodotto è commercializzata fuori regione e scarse sono le cultivar di interesse industriale. Dell'enorme patrimonio varietale autoctono solo alcune cultivar (Malizia, Del Monte, e qualche altra) possono competere con quelle oggi richieste dal mercato, in quanto risulta enormemente variato il gusto dei consumatori negli ultimi trenta anni. Gli studi sulle cultivar di ciliegio dolce in Campania sono piuttosto limitati ed hanno interessato solamente la suscettibilità allo spacco (Forlani et al.; 1987) e il grado di fertilità (Forlani et al.,1994; Forlani et al., 1996) ma non sono mai entrati nel merito della caratterizzazione genetica, morfologica ed agronomica. Proprio a causa di queste limitazioni e considerando la grande tradizione di questa coltura in Campania ed il suo forte legame con il territorio (alcune cultivar portano i nomi dei comuni dove queste sono diffuse come la Nera dura di Mugnano (NA) e la Spernocchia del Vallo di Lauro (AV) attraverso l'attuazione del Programma di Sviluppo Rurale Campania 2007-2013 si è dedicato particolare attenzione ad alcune misure per la salvaguardia di cultivar di ciliegio di maggior pregio agronomico e nutrizionale con la prospettiva di favorirne la conservazione e catalogazione nel medio periodo e in prospettiva di ottenerne dei nuovi prodotti IGP a forte radicazione territoriale. Misure previste per il ciliegio dal Progetto SALVE Il Progetto Salve (acronimo di Salvaguardia della Biodiversità Vegetale in Campania) finanziato con fondi POR 2007-2013 della Regione Campania ha previsto un programma per la salvaguardia delle risorse genetiche vegetali (RGV) a rischio di estinzione in Campania che riguarda sia specie ortive che fruttifere. Tra le specie fruttifere particolare importanza è stata dedicata al ciliegio di cui sono stati individuati 97 ecotipi di particolare interesse. Il Progetto prevede la realizzazione e messa in rete di un inventario informatizzato aggiornabile, integrabile ed espandibile, attraverso la creazione di software dedicato, in grado di sistemizzare, catalogare e gestire i processi di inserimento, ricerca e condivisione dei seguenti aspetti 1) classificazione botanica, 2) codifica di accessione, 3) notizie storico-geografiche; 4) localizzazione e dimensione del campione conservato nella banca del germoplasma e nome del responsabile della conservazione, 5) metodo di conservazione, 6) localizzazione dei campi catalogo e responsabile della loro gestione, 7) dati di passaporto, 8) dati di caratterizzazione agronomica, genetica e biochimica, salutistica e nutrizionale, 9) presenza, codificazione e localizzazione nella banca del DNA. I dati dovranno essere poi di semplice consultazione per l'utenza attraverso dei servizi informatici sviluppati dal progetto. Per quanto riguarda la caratterizzazione nutrizionale e salutistica verranno utilizzati degli indicatori specifici di qualità in grado di contribuire ad una migliore salvaguardia dei prodotti, a livello istituzionale , produttivo e commerciale oltre che scientifico.

Principali misure per la salvaguardia del patrimonio cerasicolo campano.

Soprano M;Sorrentino G;Russo M;Sorrentino E
2011

Abstract

La Campania è sempre stata una delle regioni più importanti per la produzione di ciliegie contribuendo per circa il 30% alla produzione a livello nazionale che è attualmente stabilizzata intorno alle 110.000 tonnellate. I dati produttivi storici comunque mostrano una notevole contrazione di questa coltura che negli ultimi quaranta anni è scesa a livello nazionale da 45.000 ettari a 30.000 ettari con una produzione che si è dimezzata. Tuttavia il mantenimento del prezzo fa si che il valore della produzione vendibile a livello regionale rappresenta il 7% circa del totale PV frutta ed agrumi. La produzione di ciliegie campane è per la maggior parte venduta sui mercati regionali e locali mentre una quota minima di prodotto è commercializzata fuori regione e scarse sono le cultivar di interesse industriale. Dell'enorme patrimonio varietale autoctono solo alcune cultivar (Malizia, Del Monte, e qualche altra) possono competere con quelle oggi richieste dal mercato, in quanto risulta enormemente variato il gusto dei consumatori negli ultimi trenta anni. Gli studi sulle cultivar di ciliegio dolce in Campania sono piuttosto limitati ed hanno interessato solamente la suscettibilità allo spacco (Forlani et al.; 1987) e il grado di fertilità (Forlani et al.,1994; Forlani et al., 1996) ma non sono mai entrati nel merito della caratterizzazione genetica, morfologica ed agronomica. Proprio a causa di queste limitazioni e considerando la grande tradizione di questa coltura in Campania ed il suo forte legame con il territorio (alcune cultivar portano i nomi dei comuni dove queste sono diffuse come la Nera dura di Mugnano (NA) e la Spernocchia del Vallo di Lauro (AV) attraverso l'attuazione del Programma di Sviluppo Rurale Campania 2007-2013 si è dedicato particolare attenzione ad alcune misure per la salvaguardia di cultivar di ciliegio di maggior pregio agronomico e nutrizionale con la prospettiva di favorirne la conservazione e catalogazione nel medio periodo e in prospettiva di ottenerne dei nuovi prodotti IGP a forte radicazione territoriale. Misure previste per il ciliegio dal Progetto SALVE Il Progetto Salve (acronimo di Salvaguardia della Biodiversità Vegetale in Campania) finanziato con fondi POR 2007-2013 della Regione Campania ha previsto un programma per la salvaguardia delle risorse genetiche vegetali (RGV) a rischio di estinzione in Campania che riguarda sia specie ortive che fruttifere. Tra le specie fruttifere particolare importanza è stata dedicata al ciliegio di cui sono stati individuati 97 ecotipi di particolare interesse. Il Progetto prevede la realizzazione e messa in rete di un inventario informatizzato aggiornabile, integrabile ed espandibile, attraverso la creazione di software dedicato, in grado di sistemizzare, catalogare e gestire i processi di inserimento, ricerca e condivisione dei seguenti aspetti 1) classificazione botanica, 2) codifica di accessione, 3) notizie storico-geografiche; 4) localizzazione e dimensione del campione conservato nella banca del germoplasma e nome del responsabile della conservazione, 5) metodo di conservazione, 6) localizzazione dei campi catalogo e responsabile della loro gestione, 7) dati di passaporto, 8) dati di caratterizzazione agronomica, genetica e biochimica, salutistica e nutrizionale, 9) presenza, codificazione e localizzazione nella banca del DNA. I dati dovranno essere poi di semplice consultazione per l'utenza attraverso dei servizi informatici sviluppati dal progetto. Per quanto riguarda la caratterizzazione nutrizionale e salutistica verranno utilizzati degli indicatori specifici di qualità in grado di contribuire ad una migliore salvaguardia dei prodotti, a livello istituzionale , produttivo e commerciale oltre che scientifico.
2011
Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo - ISAFOM
ciliegio
cultivar
ecotipi
Campania
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/132574
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact