Nel lavoro sono svolte riflessioni che riguardano essenzialmente il tema del TT tra università ed imprese. Questo processo è quello che presenta le maggiori criticità ed il maggior interesse, sia da parte degli studiosi sia da parte dei policy maker poiché, nell'attuale fase dell'economia, se l'impresa è considerata il motore del processo di innovazione in quanto realizza il valore economico delle invenzioni interfacciando il mercato, il carburante che alimenta il motore è rappresentato dalla conoscenza scientifica.Il lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo, dopo aver introdotto il concetto di TT e la sua evoluzione nella teoria economica più recente, analizza le principali dimensioni che caratterizzano il processo: la conoscenza (il messaggio), il donor (la fonte) e il recipient (il destinatario del messaggio). Centrale è la comprensione di che cosa si intende per conoscenza tecnologica e scientifica e del suo legame col concetto di innovazione, al fine di chiarire al meglio ciò che rappresenta l'oggetto del trasferimento. Il secondo capitolo si focalizza sul concetto di università imprenditoriale, mettendo in evidenza come l'economia della conoscenza, basata sulla creazione, sulla diffusione e sullo sfruttamento economico delle nuove tecnologie e dell'innovazione, ha comportato un cambiamento importante nel modo di interpretare il ruolo delle università. In sostanza si ritiene che l'azione di trasferimento tecnologico diventa efficace se l'università riesce ad interpretare al meglio il nuovo ruolo a cui è chiamata, che si sintetizza nella cosiddetta third mission: sfruttare economicamente i risultati raggiunti e migliorare le condizioni socio-economiche del contesto in cui l'ateneo opera. Il terzo capitolo analizza i meccanismi di TT, formali ed informali, di cui l'università può avvalersi. La possibilità di scegliere fra diversi meccanismi richiede un'analisi che metta in luce gli obiettivi che l'università può perseguire mediante il loro utilizzo e le criticità che ad essi sono legate. Successivamente, dopo aver analizzato tutte le possibili modalità di TT, l'attenzione si focalizza sulla creazione di spin-off accademici, che sembrano essere il meccanismo più affine all'idea di università imprenditoriale. Il quarto capitolo, infine, contiene un'indagine empirica riguardante l'intera popolazione delle università italiane, condotta attraverso l'utilizzo di strumenti statistici. Con riferimento agli atenei sono state raccolte ed elaborate diverse serie di dati secondari inerenti gli spin-off realizzati, le risorse cognitive e relazionali di cui esse dispongono e alcuni fattori di contesto. L'analisi ha consentito di far emergere alcune determinanti che, più di altre, sembrano influire sulla capacità di generare spin-off da parte delle università italiane: il primo fattore è rappresentato dall'area scientifico disciplinare, ed in particolare, le università che presentano più ricercatori con competenze ingegneristiche industriali e dell'informazione hanno più chance di realizzare spin-off.
I Meccanismi di Trasferimento Tecnologico e gli spin-off da ricerca
2011
Abstract
Nel lavoro sono svolte riflessioni che riguardano essenzialmente il tema del TT tra università ed imprese. Questo processo è quello che presenta le maggiori criticità ed il maggior interesse, sia da parte degli studiosi sia da parte dei policy maker poiché, nell'attuale fase dell'economia, se l'impresa è considerata il motore del processo di innovazione in quanto realizza il valore economico delle invenzioni interfacciando il mercato, il carburante che alimenta il motore è rappresentato dalla conoscenza scientifica.Il lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo, dopo aver introdotto il concetto di TT e la sua evoluzione nella teoria economica più recente, analizza le principali dimensioni che caratterizzano il processo: la conoscenza (il messaggio), il donor (la fonte) e il recipient (il destinatario del messaggio). Centrale è la comprensione di che cosa si intende per conoscenza tecnologica e scientifica e del suo legame col concetto di innovazione, al fine di chiarire al meglio ciò che rappresenta l'oggetto del trasferimento. Il secondo capitolo si focalizza sul concetto di università imprenditoriale, mettendo in evidenza come l'economia della conoscenza, basata sulla creazione, sulla diffusione e sullo sfruttamento economico delle nuove tecnologie e dell'innovazione, ha comportato un cambiamento importante nel modo di interpretare il ruolo delle università. In sostanza si ritiene che l'azione di trasferimento tecnologico diventa efficace se l'università riesce ad interpretare al meglio il nuovo ruolo a cui è chiamata, che si sintetizza nella cosiddetta third mission: sfruttare economicamente i risultati raggiunti e migliorare le condizioni socio-economiche del contesto in cui l'ateneo opera. Il terzo capitolo analizza i meccanismi di TT, formali ed informali, di cui l'università può avvalersi. La possibilità di scegliere fra diversi meccanismi richiede un'analisi che metta in luce gli obiettivi che l'università può perseguire mediante il loro utilizzo e le criticità che ad essi sono legate. Successivamente, dopo aver analizzato tutte le possibili modalità di TT, l'attenzione si focalizza sulla creazione di spin-off accademici, che sembrano essere il meccanismo più affine all'idea di università imprenditoriale. Il quarto capitolo, infine, contiene un'indagine empirica riguardante l'intera popolazione delle università italiane, condotta attraverso l'utilizzo di strumenti statistici. Con riferimento agli atenei sono state raccolte ed elaborate diverse serie di dati secondari inerenti gli spin-off realizzati, le risorse cognitive e relazionali di cui esse dispongono e alcuni fattori di contesto. L'analisi ha consentito di far emergere alcune determinanti che, più di altre, sembrano influire sulla capacità di generare spin-off da parte delle università italiane: il primo fattore è rappresentato dall'area scientifico disciplinare, ed in particolare, le università che presentano più ricercatori con competenze ingegneristiche industriali e dell'informazione hanno più chance di realizzare spin-off.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.