Poco prima di morire, Roger Callois riprende e completa le sue riflessioni sulla pietra, rivelandone le connivenze con il pensiero: le sue curve, i sue spigoli nascono rispettivamente da una pazienza più lenta della perseveranza umana e da una brutalità più tagliente della violenza umana. Caillois si muove tra la certezza di un'origine "impura" dell'uomo, sconosciuta al mondo minerale, in grado di forzare gli equilibri stessi della società, e uno sguardo puro e impotente che nel presente legge soltanto il preannuncio della morte. In questo sta la vanifica di ogni speranza dell'umano, che nemmeno l'inutile eternità della pietra può redimere.

Le Trois Leçons della vita e delle tenebre

Alessandro Stile
2007

Abstract

Poco prima di morire, Roger Callois riprende e completa le sue riflessioni sulla pietra, rivelandone le connivenze con il pensiero: le sue curve, i sue spigoli nascono rispettivamente da una pazienza più lenta della perseveranza umana e da una brutalità più tagliente della violenza umana. Caillois si muove tra la certezza di un'origine "impura" dell'uomo, sconosciuta al mondo minerale, in grado di forzare gli equilibri stessi della società, e uno sguardo puro e impotente che nel presente legge soltanto il preannuncio della morte. In questo sta la vanifica di ogni speranza dell'umano, che nemmeno l'inutile eternità della pietra può redimere.
2007
Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e scientifico moderno - ISPF
978-88-7018-666-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/133338
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