Gli estremi meteo-climatici, senza adeguate misure di adattamento e compensazione, hanno effetti negativi sulla società, la salute, le attività economiche, il territorio ed è pertanto importante analizzarne le tendenze attuali e le proiezioni per il clima futuro. Attualmente, sul territorio italiano è in corso un aumento delle temperature massime e minime giornaliere, collegato a un aumento della temperatura media e coerente con l'aumento della frequenza delle ondate di calore (triplicatasi negli ultimi 50anni). Inoltre, tutto il territorio italiano è caratterizzato da una forte diminuzione del numero di giorni poco piovosi, mentre la frequenza di quelli con precipitazioni intense è in aumento in alcune regioni dell'Italia settentrionale. Allo stesso tempo è evidente, in particolare per il nord-ovest e per il sud, una tendenza verso periodi siccitosi di maggior durata. Questi cambiamenti hanno caratteristiche diverse per temperatura e precipitazioni. L'aumento di temperature minime e massime giornaliere è associato ad una traslazione della distribuzione statistica delle temperature verso valori più caldi, mentre per la precipitazione la diminuzione(aumento) della frequenza percentuale degli eventi di bassa(elevata) intensità (rispettivamente) è il segnale di una maggiore deviazione delle "code" rispetto alla media della distribuzione (come descritta dal valore del "parametro di scala"). Quest'ultima evoluzione viene spesso definito "estremizzazione" del clima. Non sono stati fino a ora evidenziati in modo convincente incrementi delle mareggiate (altezze estreme delle onde marine). L'aumento della frequenze delle acque alte nella laguna Veneta è riconducibile a un aumento del livello relativo del mare, non all'intensità degli eventi meteorologici. Per il periodo 2070-2100 ci si attende un generale aumento (il cui valore dipende dai futuri scenari di emissione) sia dei valori minimi che dei valori massimi di temperatura, con, di conseguenza, una diminuzione del numero di giorni di gelo e un incremento delle ondate di calore. Cambiamenti futuri degli estremi di precipitazione sul territorio italiano non risultano analizzati in modo specifico e non è possibile fare affermazioni precise. L'analisi di future mareggiate suggerisce una diminuzione delle onde estreme e un comportamento più complesso per le inondazioni nell'Adriatico settentrionale, con una diminuzione degli eventi intensi che non esclude un aumento della probabilità di eventi eccezionali.

Eventi climatici estremi: tendenze attuali e clima futuro sull'Italia

M Baldi;M Brunetti;T Nanni;
2010

Abstract

Gli estremi meteo-climatici, senza adeguate misure di adattamento e compensazione, hanno effetti negativi sulla società, la salute, le attività economiche, il territorio ed è pertanto importante analizzarne le tendenze attuali e le proiezioni per il clima futuro. Attualmente, sul territorio italiano è in corso un aumento delle temperature massime e minime giornaliere, collegato a un aumento della temperatura media e coerente con l'aumento della frequenza delle ondate di calore (triplicatasi negli ultimi 50anni). Inoltre, tutto il territorio italiano è caratterizzato da una forte diminuzione del numero di giorni poco piovosi, mentre la frequenza di quelli con precipitazioni intense è in aumento in alcune regioni dell'Italia settentrionale. Allo stesso tempo è evidente, in particolare per il nord-ovest e per il sud, una tendenza verso periodi siccitosi di maggior durata. Questi cambiamenti hanno caratteristiche diverse per temperatura e precipitazioni. L'aumento di temperature minime e massime giornaliere è associato ad una traslazione della distribuzione statistica delle temperature verso valori più caldi, mentre per la precipitazione la diminuzione(aumento) della frequenza percentuale degli eventi di bassa(elevata) intensità (rispettivamente) è il segnale di una maggiore deviazione delle "code" rispetto alla media della distribuzione (come descritta dal valore del "parametro di scala"). Quest'ultima evoluzione viene spesso definito "estremizzazione" del clima. Non sono stati fino a ora evidenziati in modo convincente incrementi delle mareggiate (altezze estreme delle onde marine). L'aumento della frequenze delle acque alte nella laguna Veneta è riconducibile a un aumento del livello relativo del mare, non all'intensità degli eventi meteorologici. Per il periodo 2070-2100 ci si attende un generale aumento (il cui valore dipende dai futuri scenari di emissione) sia dei valori minimi che dei valori massimi di temperatura, con, di conseguenza, una diminuzione del numero di giorni di gelo e un incremento delle ondate di calore. Cambiamenti futuri degli estremi di precipitazione sul territorio italiano non risultano analizzati in modo specifico e non è possibile fare affermazioni precise. L'analisi di future mareggiate suggerisce una diminuzione delle onde estreme e un comportamento più complesso per le inondazioni nell'Adriatico settentrionale, con una diminuzione degli eventi intensi che non esclude un aumento della probabilità di eventi eccezionali.
2010
Istituto di Biometeorologia - IBIMET - Sede Firenze
978-88-7395-484-2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/134693
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