Nel corso del tempo, l'automazione nei contesti produttivi si è evoluta da automazione rigida, in cui le macchine operatrici eseguono automaticamente singole operazioni e/o movimentazioni ripetute a tempo indeterminato, ad un'automazione fl essibile, in cui le macchine operatrici eseguono un numero crescente, anche se fi nito, di varianti nelle operazioni e nei cicli. Alla base di entrambi i paradigmi troviamo sempre l'ipotesi che tutte le incertezze di prodotto, processo, materiale, ambiente, strumenti e informazioni possano essere eliminate prima di implementare con successo un sistema automatizzato. Là dove tale condizione non è rispettata,si continuano ad utilizzare processi produttivi manuali o mediati dalla supervisione di operatori umani. Di fronte ai costi del lavoro relativamente alti e alla potenziale mancanza di lavoratori specializzati, l'Europa deve e dovrà sempre di più affi darsi a macchine operatrici in grado di operare autonomamente e in modo affi dabile in contesti non completamente noti a priori e con range di varianti nelle operazioni sempre meno limitati. Al concetto di supervisione da parte dell'operatore dovrà inoltre sostituirsi un concetto di cooperazione tra operatore e macchina operatrice autonoma. A lungo termine, le macchine operatrici dovranno pertanto evolvere verso profi li di applicazione sempre più knowledge based e per certi aspetti "umani". Questa evoluzione "naturale" dovrà poi essere mediata, o meglio resa compatibile, con una serie di condizionamenti, primi fra tutti quelli provenienti dalla legislazione in materia di sicurezza, salute ed ambiente che, in Europa più che altrove, vincolano fortemente alcune scelte tecnologiche. Due esempi paradigmatici vengono di seguito illustrati nel settore delle macchine agricole e movimento terra e nel settore della robotica industriale.

Automazione, Robotica e Sensoristica: sviluppi futuri nel settore delle macchine operanti in ambienti poco strutturati

Paoluzzi R;Tolio;
2011

Abstract

Nel corso del tempo, l'automazione nei contesti produttivi si è evoluta da automazione rigida, in cui le macchine operatrici eseguono automaticamente singole operazioni e/o movimentazioni ripetute a tempo indeterminato, ad un'automazione fl essibile, in cui le macchine operatrici eseguono un numero crescente, anche se fi nito, di varianti nelle operazioni e nei cicli. Alla base di entrambi i paradigmi troviamo sempre l'ipotesi che tutte le incertezze di prodotto, processo, materiale, ambiente, strumenti e informazioni possano essere eliminate prima di implementare con successo un sistema automatizzato. Là dove tale condizione non è rispettata,si continuano ad utilizzare processi produttivi manuali o mediati dalla supervisione di operatori umani. Di fronte ai costi del lavoro relativamente alti e alla potenziale mancanza di lavoratori specializzati, l'Europa deve e dovrà sempre di più affi darsi a macchine operatrici in grado di operare autonomamente e in modo affi dabile in contesti non completamente noti a priori e con range di varianti nelle operazioni sempre meno limitati. Al concetto di supervisione da parte dell'operatore dovrà inoltre sostituirsi un concetto di cooperazione tra operatore e macchina operatrice autonoma. A lungo termine, le macchine operatrici dovranno pertanto evolvere verso profi li di applicazione sempre più knowledge based e per certi aspetti "umani". Questa evoluzione "naturale" dovrà poi essere mediata, o meglio resa compatibile, con una serie di condizionamenti, primi fra tutti quelli provenienti dalla legislazione in materia di sicurezza, salute ed ambiente che, in Europa più che altrove, vincolano fortemente alcune scelte tecnologiche. Due esempi paradigmatici vengono di seguito illustrati nel settore delle macchine agricole e movimento terra e nel settore della robotica industriale.
2011
Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra - IMAMOTER - Sede Ferrara
Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manifatturiero Avanzato - STIIMA (ex ITIA)
978-88-903312-9-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/135469
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