La comunicazione e l'espressione del disagio psico-fisico da parte delle persone immigrate di prima, ma anche di seconda generazione, è spesso oggetto di segnalazione ai servizi sociali. Molto spesso infatti il codice di riferimento degli immigrati, il loro naturale modo di esprimere una difficoltà non corrisponde al codice e alla pragmatica naturalmente agita nella comunità autoctona. La difficoltà di entrare in comunicazione in un campo neutro, in un sistema di posizionamento scevro da "pregiudizi" delle diverse culture in contatto, dà corpo all'obbiettivo di questa proposta di progetto: individuare le relazioni interculturali che segnano il confine fra patologia psicologica e temporaneo disagio.
Verso una pragmatica interculturale: l'espressione e l'interpretazione del disagio psicologico degli immigrati
Grazia Biorci
2008
Abstract
La comunicazione e l'espressione del disagio psico-fisico da parte delle persone immigrate di prima, ma anche di seconda generazione, è spesso oggetto di segnalazione ai servizi sociali. Molto spesso infatti il codice di riferimento degli immigrati, il loro naturale modo di esprimere una difficoltà non corrisponde al codice e alla pragmatica naturalmente agita nella comunità autoctona. La difficoltà di entrare in comunicazione in un campo neutro, in un sistema di posizionamento scevro da "pregiudizi" delle diverse culture in contatto, dà corpo all'obbiettivo di questa proposta di progetto: individuare le relazioni interculturali che segnano il confine fra patologia psicologica e temporaneo disagio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


