L'olivo è di solito coltivato in asciutto, anche se molti studi indica-no che la corretta gestione dell'irrigazione determina sostanziali incrementi della produzione di olio per pianta e della qualità delle olive destinate al conusumo diretto. L'olivo ha sviluppato una serie di meccanismi di difesa fisiologici e adattamenti anatomici che consentono alla pianta di ridurre i dan-ni determinati dallo stress idrico sull'attività produttiva e vegetativa. Tra i più significativi ricordiamo: la tomentosità della pagina in-feriore delle foglie e l'elevata capacitanza dei tessuti; lo spessore della cuticola fogliare che è più spessa nella pagina superiore che in quella inferiore; la presenza di stomi solo nella pagina inferiore delle foglie in piccole depressioni, limitando così la traspirazione; il ridotto diametro dei vasi xilematici; la capacità di sintetizzare particolari osmoliti (per es. mannitolo) per cui la pianta è in grado di utilizzare l'acqua del terreno a potenziali inferiori al valore co-munemente riportato come punto di appassimento (-2,5 MPa); l'elevata funzionalità delle foglie che mostrano una certa attività fotosintetica e traspirativa a potenziali idrici fogliari di -8 MPa.L'adattamento a condizioni di siccità comporta effetti negativi sulla produzione e sull'accrescimento dei nuovi germogli. L'olivo, inoltre, fruttifica sui rami di un anno, per cui il ridotto sviluppo vegetativo dovuto a prolungato stress idrico compromette anche la produzione delle annate successive. È importante, quindi, che gli olivicoltori abbiano gli strumenti teorici e pratici di facile applica-zione per definire il momento dell'intervento irriguo, la frequenza e il volume dell'irrigazione.
Irrigazione
d'Andria R;Lavini A;
2009
Abstract
L'olivo è di solito coltivato in asciutto, anche se molti studi indica-no che la corretta gestione dell'irrigazione determina sostanziali incrementi della produzione di olio per pianta e della qualità delle olive destinate al conusumo diretto. L'olivo ha sviluppato una serie di meccanismi di difesa fisiologici e adattamenti anatomici che consentono alla pianta di ridurre i dan-ni determinati dallo stress idrico sull'attività produttiva e vegetativa. Tra i più significativi ricordiamo: la tomentosità della pagina in-feriore delle foglie e l'elevata capacitanza dei tessuti; lo spessore della cuticola fogliare che è più spessa nella pagina superiore che in quella inferiore; la presenza di stomi solo nella pagina inferiore delle foglie in piccole depressioni, limitando così la traspirazione; il ridotto diametro dei vasi xilematici; la capacità di sintetizzare particolari osmoliti (per es. mannitolo) per cui la pianta è in grado di utilizzare l'acqua del terreno a potenziali inferiori al valore co-munemente riportato come punto di appassimento (-2,5 MPa); l'elevata funzionalità delle foglie che mostrano una certa attività fotosintetica e traspirativa a potenziali idrici fogliari di -8 MPa.L'adattamento a condizioni di siccità comporta effetti negativi sulla produzione e sull'accrescimento dei nuovi germogli. L'olivo, inoltre, fruttifica sui rami di un anno, per cui il ridotto sviluppo vegetativo dovuto a prolungato stress idrico compromette anche la produzione delle annate successive. È importante, quindi, che gli olivicoltori abbiano gli strumenti teorici e pratici di facile applica-zione per definire il momento dell'intervento irriguo, la frequenza e il volume dell'irrigazione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
prod_140661-doc_23225.pdf
solo utenti autorizzati
Descrizione: L'ulivo e l'olio: Capitolo Irrigazione
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
838.93 kB
Formato
Adobe PDF
|
838.93 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.