Il saggio esamina sotto il profilo paleografico e diplomatistico, la cosiddetta carta sarda in caratteri greci, emanata dal "giudice" Costantino Salusio II, scritta in caratteri greci ma in lingua volgare campidanese, riguardante la conferma solenne da parte del "giudice" delle generose donazioni fatte dal padre Orzocco Torchitorio I e dal nonno Mariano Salusio I alla chiesa di San Saturno; il documento membranaceo venne redatto nella scribania/cancelleria dei "giudici" di Càlari alla fine dell'XI secolo ed è oggi conservato a Marsiglia. Fra i documenti di epoca giudicale questo è senza dubbio il più inconsueto e interessante, si configura infatti come un caso esemplare di confluenza fra problematiche e metodologie diverse -diplomatistiche, paleografiche, linguistiche- e racchiude in sé uno spaccato della situazione storica specifica della Sardegna, in quanto riflette un nodo di relazioni fra civiltà mediterranee diverse ma complementari, e assume oggi un particolare rilievo alla luce dell'interesse sempre più diffuso nella ricerca paleografica, soprattutto greca, per la produzione e la circolazione di libri, documenti e testi in aree periferiche del mondo bizantino, dall'Italia meridionale alla Palestina, e per le interrelazioni esistenti tanto fra le aree periferiche e il centro.
La carta sarda in caratteri greci. Note diplomatistiche e paleografiche
Schena Olivetta
2009
Abstract
Il saggio esamina sotto il profilo paleografico e diplomatistico, la cosiddetta carta sarda in caratteri greci, emanata dal "giudice" Costantino Salusio II, scritta in caratteri greci ma in lingua volgare campidanese, riguardante la conferma solenne da parte del "giudice" delle generose donazioni fatte dal padre Orzocco Torchitorio I e dal nonno Mariano Salusio I alla chiesa di San Saturno; il documento membranaceo venne redatto nella scribania/cancelleria dei "giudici" di Càlari alla fine dell'XI secolo ed è oggi conservato a Marsiglia. Fra i documenti di epoca giudicale questo è senza dubbio il più inconsueto e interessante, si configura infatti come un caso esemplare di confluenza fra problematiche e metodologie diverse -diplomatistiche, paleografiche, linguistiche- e racchiude in sé uno spaccato della situazione storica specifica della Sardegna, in quanto riflette un nodo di relazioni fra civiltà mediterranee diverse ma complementari, e assume oggi un particolare rilievo alla luce dell'interesse sempre più diffuso nella ricerca paleografica, soprattutto greca, per la produzione e la circolazione di libri, documenti e testi in aree periferiche del mondo bizantino, dall'Italia meridionale alla Palestina, e per le interrelazioni esistenti tanto fra le aree periferiche e il centro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.