Alcune recenti ricerche sulla balbuzie suggeriscono che la coarticolazione, intesa genericamente come l'influenza di un fono su un altro, nei balbuzienti può essere diversa da quella riportata per i non balbuzienti (v. per es. Robb & Blomgren, 1996). Recentemente, Chang, Ohde & Conture (2002) hanno valutato la coarticolazione anticipatoria della vocale sulla consonante in sillabe C-V fatte variare per composizione segmentale, prodotte da bambini balbuzienti e non balbuzienti. La coarticolazione è stata analizzata applicando il metodo del Locus of Equation (cfr. Sussman et al. 1991, vedi sotto), che misura il grado di influenza coarticolatoria della vocale sulla consonante precedente, e gli autori non hanno riscontrato differenze significative nel grado di coarticolazione tra questi due gruppi di parlanti. Lo scopo di questa nostra ricerca è di verificare se un gruppo di balbuzienti adulti italiani realizza la coarticolazione anticipatoria di sillabe CV (C= /d/, V= /a/ o /i/) in modo significativamente diverso da un gruppo non balbuzienti adulti, in condizioni in cui le sillabe da produrre sono fatte variare sistematicamente per accento lessicale e tipologia di focus pragmatico-intonativo, riportate dalla letteratura come condizioni che modificano la coarticolazione (v. per es. De Jong, Beckman & Edwards, 1993; De Jong, 1995). Hanno preso parte all'esperimento quattro soggetti balbuzienti adulti e quattro non balbuzienti. Ciascun locutore ha letto 3 volte un corpus di 6 frasi composte di Nome-Verbo o Verbo-Nome nelle quali il verbo è una parola naturale, mentre il nome è una pseudo-parola trisillabica nella quale la posizione dell'accento lessicale è stata variata sistematicamente sulle tre sillabe: "viene dadada/dididi", "dadada/dididi viene". Ogni enunciato è costituito dalla lettura di una risposta informativamente adeguata ad una domanda presentata in cuffia ai locutori. In tal modo si sono ottenuti enunciati con focus ampio o "neutro" (focus distribuito sull'intera frase, ad es. "[viene dadada/dididi]F), con focus ristretto alla parola iniziale (ad es. dadada/dididi]F viene") e con focus ristretto alla parola finale (ad es. "viene dadada/dididi]F). Sia il nome che il verbo possono costituire il focus ristretto della frase. La metrica scelta per investigare la coarticolazione CV nelle sillabe che sono state giudicate dagli autori come fluenti dal punto di vista percettivo (cioè non balbettate), è quella delle equazioni di luogo (Locus equations): esse sono regressioni lineari dei valori in frequenza di F2 misurati all'inizio della transizione CV e al centro di V. Secondo Sussman, le equazioni di luogo forniscono un indice che permette di quantificare il grado di coarticolazione C-V.

L' influenza del focus contrastivo sulla coarticolazione anticipatoria di sillabe CV prodotte fluentemente da balbuzienti e non balbuzienti

Zmarich Claudio;
2005

Abstract

Alcune recenti ricerche sulla balbuzie suggeriscono che la coarticolazione, intesa genericamente come l'influenza di un fono su un altro, nei balbuzienti può essere diversa da quella riportata per i non balbuzienti (v. per es. Robb & Blomgren, 1996). Recentemente, Chang, Ohde & Conture (2002) hanno valutato la coarticolazione anticipatoria della vocale sulla consonante in sillabe C-V fatte variare per composizione segmentale, prodotte da bambini balbuzienti e non balbuzienti. La coarticolazione è stata analizzata applicando il metodo del Locus of Equation (cfr. Sussman et al. 1991, vedi sotto), che misura il grado di influenza coarticolatoria della vocale sulla consonante precedente, e gli autori non hanno riscontrato differenze significative nel grado di coarticolazione tra questi due gruppi di parlanti. Lo scopo di questa nostra ricerca è di verificare se un gruppo di balbuzienti adulti italiani realizza la coarticolazione anticipatoria di sillabe CV (C= /d/, V= /a/ o /i/) in modo significativamente diverso da un gruppo non balbuzienti adulti, in condizioni in cui le sillabe da produrre sono fatte variare sistematicamente per accento lessicale e tipologia di focus pragmatico-intonativo, riportate dalla letteratura come condizioni che modificano la coarticolazione (v. per es. De Jong, Beckman & Edwards, 1993; De Jong, 1995). Hanno preso parte all'esperimento quattro soggetti balbuzienti adulti e quattro non balbuzienti. Ciascun locutore ha letto 3 volte un corpus di 6 frasi composte di Nome-Verbo o Verbo-Nome nelle quali il verbo è una parola naturale, mentre il nome è una pseudo-parola trisillabica nella quale la posizione dell'accento lessicale è stata variata sistematicamente sulle tre sillabe: "viene dadada/dididi", "dadada/dididi viene". Ogni enunciato è costituito dalla lettura di una risposta informativamente adeguata ad una domanda presentata in cuffia ai locutori. In tal modo si sono ottenuti enunciati con focus ampio o "neutro" (focus distribuito sull'intera frase, ad es. "[viene dadada/dididi]F), con focus ristretto alla parola iniziale (ad es. dadada/dididi]F viene") e con focus ristretto alla parola finale (ad es. "viene dadada/dididi]F). Sia il nome che il verbo possono costituire il focus ristretto della frase. La metrica scelta per investigare la coarticolazione CV nelle sillabe che sono state giudicate dagli autori come fluenti dal punto di vista percettivo (cioè non balbettate), è quella delle equazioni di luogo (Locus equations): esse sono regressioni lineari dei valori in frequenza di F2 misurati all'inizio della transizione CV e al centro di V. Secondo Sussman, le equazioni di luogo forniscono un indice che permette di quantificare il grado di coarticolazione C-V.
2005
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
88-88974-69-5
balbuzie
analisi acustica
coarticolazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/140081
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