La Sardegna, diversamente dalle altre aree d'Europa, è povera di fonti narrative di epoca medievale; unica eccezione l'anonima cronaca redatta alla fine del XIII secolo, scritta in sardo logudorese e meglio nota con il titolo di Libellus Judicum Turritanorum. Questa fonte narrativa è estremamente importante per la storia sarda e in particolare per quella del regno di Torres, unitamente alle fonti documentarie prodotte dalla Cancelleria giudicale, per la verità molto avare: poche per l'XI secolo, relativamente più numerose per i secoli XII-XIII. Il Libellus narra la storia dei "giudici" di Torres coprendo un arco temporale di circa duecento anni: dalla seconda metà dell'XI secolo, sino al 1259, anno di morte della "giudicessa" Adelasia; la narrazione è semplice e sintetica, con evidenti interpolazioni miranti a dimostrare inconfutabilmente i diritti della Chiesa di Roma sul giudicato, secondo l'intento dell'anonimo autore, certamente un religioso, forse un monaco che operava in uno dei numerosi monasteri del Regno turritano. Tuttavia è oggi ampiamente accertata l'autenticità di molte delle notizie riferite dall'ignoto autore, autenticità confermata da un confronto con i dati forniti dalle fonti documentarie. La Cronaca è articolata in piccole biografie, legate da una cornice narrativa che offre quasi sempre al discorso unità e continuità; un impianto semplice e immediato in cui si fondono mirabilmente insieme propaganda politica, ammonizione e insegnamento, ma da cui emergono con chiarezza anche la struttura politica e sociale, nonché l'organizzazione territoriale del regno di Torres e le sue istituzioni.
Il Libellus judicum turritanorum. Cronaca medievale dei "giudici" di Torres
Schena Olivetta
2007
Abstract
La Sardegna, diversamente dalle altre aree d'Europa, è povera di fonti narrative di epoca medievale; unica eccezione l'anonima cronaca redatta alla fine del XIII secolo, scritta in sardo logudorese e meglio nota con il titolo di Libellus Judicum Turritanorum. Questa fonte narrativa è estremamente importante per la storia sarda e in particolare per quella del regno di Torres, unitamente alle fonti documentarie prodotte dalla Cancelleria giudicale, per la verità molto avare: poche per l'XI secolo, relativamente più numerose per i secoli XII-XIII. Il Libellus narra la storia dei "giudici" di Torres coprendo un arco temporale di circa duecento anni: dalla seconda metà dell'XI secolo, sino al 1259, anno di morte della "giudicessa" Adelasia; la narrazione è semplice e sintetica, con evidenti interpolazioni miranti a dimostrare inconfutabilmente i diritti della Chiesa di Roma sul giudicato, secondo l'intento dell'anonimo autore, certamente un religioso, forse un monaco che operava in uno dei numerosi monasteri del Regno turritano. Tuttavia è oggi ampiamente accertata l'autenticità di molte delle notizie riferite dall'ignoto autore, autenticità confermata da un confronto con i dati forniti dalle fonti documentarie. La Cronaca è articolata in piccole biografie, legate da una cornice narrativa che offre quasi sempre al discorso unità e continuità; un impianto semplice e immediato in cui si fondono mirabilmente insieme propaganda politica, ammonizione e insegnamento, ma da cui emergono con chiarezza anche la struttura politica e sociale, nonché l'organizzazione territoriale del regno di Torres e le sue istituzioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.