The work tries to analyze in detail the "fasce" - as the dry stone walls built to contain the steep slopes are called in Liguria - that are now considered to be distinctive features of the Ligurian territory and the expression of a slow transformation of the landscape enacted by a thousand-year "know-how", which today is likely to be lost. The "fasce", built by farmers during the Nineteenth century mainly for the intensive cultivation of olives, created a multiform terraced landscape, expression of the identity of places, resources, and geomorphological and microclimate features. Techniques, materials and cultures of a lost rural culture but just behind us as a result of the urbanization process starting in the sixties and the progressive removal of a way of life which is no longer viable. The abandonment and deterioration, the continuing and catastrophic phenomena of landslides and mudslides - the Cinque Terre are actually considered as a paradise lost - but particularly the acknowledgement that the "fasce" are an invaluable historical, cultural and geotechnical heritage require the need of a serious recovery of terraces, no longer to be postponed, as a future land conservation resource.

Il lavoro tenta un'analisi approfondita delle "fasce" - come sono detti in Liguria i muretti di pietre a secco di contenimento dei ripidi versanti -, ormai considerate peculiarità del territorio ligure ed espressione di una lenta trasformazione del paesaggio messo in atto da un "saper fare" millenario, che oggi rischia di venir disperso. Le "fasce" costruite dall'uomo contadino, soprattutto per la coltivazione intensiva dell'olivo nel corso dell'Ottocento, hanno originato un multiforme paesaggio terrazzato, espressione dell'identità dei luoghi, delle risorse, delle caratteristiche geomorfologiche e microclimatiche. Tecniche, materiali e culture di una civiltà contadina ormai dispersa ma appena dietro le nostre spalle a seguito del processo di urbanizzazione dagli anni Sessanta e a un progressivo allontanamento di un modello di vita ritenuto non più perseguibile. L'abbandono e il degrado, i continui fenomeni di smottamento e rovinose frane - si parla del paradiso perduto delle Cinque Terre -, ma soprattutto il riconoscimento delle fasce come inestimabile patrimonio storico, culturale e geotecnico, richiedono ormai l'esigenza di un serio recupero dei terrazzamenti, non più rinviabile, come risorsa futura e di salvaguardia del territorio.

Il territorio in Liguria: il caso delle "fasce"

Ghiglione G
2005

Abstract

The work tries to analyze in detail the "fasce" - as the dry stone walls built to contain the steep slopes are called in Liguria - that are now considered to be distinctive features of the Ligurian territory and the expression of a slow transformation of the landscape enacted by a thousand-year "know-how", which today is likely to be lost. The "fasce", built by farmers during the Nineteenth century mainly for the intensive cultivation of olives, created a multiform terraced landscape, expression of the identity of places, resources, and geomorphological and microclimate features. Techniques, materials and cultures of a lost rural culture but just behind us as a result of the urbanization process starting in the sixties and the progressive removal of a way of life which is no longer viable. The abandonment and deterioration, the continuing and catastrophic phenomena of landslides and mudslides - the Cinque Terre are actually considered as a paradise lost - but particularly the acknowledgement that the "fasce" are an invaluable historical, cultural and geotechnical heritage require the need of a serious recovery of terraces, no longer to be postponed, as a future land conservation resource.
2005
Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea - ISEM
88-87822-24-7
Il lavoro tenta un'analisi approfondita delle "fasce" - come sono detti in Liguria i muretti di pietre a secco di contenimento dei ripidi versanti -, ormai considerate peculiarità del territorio ligure ed espressione di una lenta trasformazione del paesaggio messo in atto da un "saper fare" millenario, che oggi rischia di venir disperso. Le "fasce" costruite dall'uomo contadino, soprattutto per la coltivazione intensiva dell'olivo nel corso dell'Ottocento, hanno originato un multiforme paesaggio terrazzato, espressione dell'identità dei luoghi, delle risorse, delle caratteristiche geomorfologiche e microclimatiche. Tecniche, materiali e culture di una civiltà contadina ormai dispersa ma appena dietro le nostre spalle a seguito del processo di urbanizzazione dagli anni Sessanta e a un progressivo allontanamento di un modello di vita ritenuto non più perseguibile. L'abbandono e il degrado, i continui fenomeni di smottamento e rovinose frane - si parla del paradiso perduto delle Cinque Terre -, ma soprattutto il riconoscimento delle fasce come inestimabile patrimonio storico, culturale e geotecnico, richiedono ormai l'esigenza di un serio recupero dei terrazzamenti, non più rinviabile, come risorsa futura e di salvaguardia del territorio.
Territorio
Tradizione
"saper fare"
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