La campagna di rilevamento dei danni sismici sui beni archeologici compresi nel territorio del "cratere", attualmente ancora in corso, sta evidenziando una serie di risultati che possono considerarsi esemplificativi delle tipologie di danneggiamento verificatesi su tale patrimonio, di per sé molto vario sia per quanto riguarda le tipologie e le tecniche costruttive, sia per quanto riguarda i materiali, lo stato di conservazione e la consistenza stessa dei reperti. Tali testimonianze sono costituite talvolta da siti archeologici di notevole interesse e notorietà, talvolta da ritrovamenti di minore entità in luoghi ancora da esplorare. L'ambito cronologico è molto ampio, trattandosi sia di aree archeologiche vere e proprie sia di manufatti allo stato di rudere (resti di fortificazioni, recinti, torri ecc.). In alcuni casi si tratta di costruzioni rilevanti, il cui comportamento statico-strutturale può essere analizzato con metodologie analoghe a quelle utilizzate per il rilievo del danno sui beni architettonici; in altri casi, tuttavia, più che riferirsi a un abaco predefinito di macroelementi strutturali e di meccanismi di collasso, appare utile rifarsi alla statica dei singoli elementi architettonici. In linea generale si possono evidenziare differenti casistiche di danneggiamento sulle strutture archeologiche finora indagate, analizzate nel presente contributo.

Il terremoto sui beni archeologici: una casistica dei danni

Carla Bartolomucci
2012

Abstract

La campagna di rilevamento dei danni sismici sui beni archeologici compresi nel territorio del "cratere", attualmente ancora in corso, sta evidenziando una serie di risultati che possono considerarsi esemplificativi delle tipologie di danneggiamento verificatesi su tale patrimonio, di per sé molto vario sia per quanto riguarda le tipologie e le tecniche costruttive, sia per quanto riguarda i materiali, lo stato di conservazione e la consistenza stessa dei reperti. Tali testimonianze sono costituite talvolta da siti archeologici di notevole interesse e notorietà, talvolta da ritrovamenti di minore entità in luoghi ancora da esplorare. L'ambito cronologico è molto ampio, trattandosi sia di aree archeologiche vere e proprie sia di manufatti allo stato di rudere (resti di fortificazioni, recinti, torri ecc.). In alcuni casi si tratta di costruzioni rilevanti, il cui comportamento statico-strutturale può essere analizzato con metodologie analoghe a quelle utilizzate per il rilievo del danno sui beni architettonici; in altri casi, tuttavia, più che riferirsi a un abaco predefinito di macroelementi strutturali e di meccanismi di collasso, appare utile rifarsi alla statica dei singoli elementi architettonici. In linea generale si possono evidenziare differenti casistiche di danneggiamento sulle strutture archeologiche finora indagate, analizzate nel presente contributo.
2012
Istituto per le Tecnologie della Costruzione - ITC
978-88-87132-80-9
danno sismico
beni archeologici
sperimentazione schedatura rilievo
analisi stato di conservazione
degrado
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/14535
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