Il Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) (1) traspone in Europa il Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals (GHS) che rappresenta il sistema armonizzato mondiale/globale per la classificazione ed etichettatura dei prodotti chimici. L'adozione del CLP-GHS, oltre ad essere finalizzata a migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori, dei consumatori e dell'ambiente fornendo consistenti ed appropriate informazioni sull'uso dei prodotti chimici, consentirà di unificare i numerosi regolamenti esistenti nei diversi paesi, superando cosi le dissimili definizioni di "pericoloso" e consentendo una circolazione delle "merci pericolose" maggiormente consapevole per produttori, utilizzatori ed esportatori/importatori dei diversi paesi. Tale unificazione globale nel definire ciò che è "pericoloso", ed in che maniera lo è, rende ovviamente necessario tradurre le classificazioni "tradizionali", utilizzate in settori specifici, nel nuovo alfabeto; tale traduzione non è sempre immediata ed univoca, generando quindi, in alcuni di tali ambiti, modifiche ai loro stessi criteri di definizione/identificazione. In particolare tra i settori specifici che risentono maggiormente dell'introduzione del CLP-GHS è doveroso evidenziare quello dei "rischi di incidenti rilevanti" che in Europa la normativa comunitaria regola con la cosiddetta "direttiva Seveso II" [la direttiva 96/82/CE e s.m.i.], la quale assoggetta alle proprie disposizioni quegli stabilimenti industriali in cui sono o possono essere presenti sostanze classificate "pericolose" in quantitativi superiori a determinati limiti di soglia; tali sostanze sono considerate pericolose sensu Seveso quando determinate categorie di pericolo previste dalla classificazione europea corrispondono alle specifiche indicazioni dell'allegato alla direttiva. L'articolo è finalizzato ad evidenziare le problematiche dell'applicazione del CLP-GHS alla direttiva Seveso.
Direttiva Seveso: possibili modifiche a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento CLP
Paolo Ceci
2010
Abstract
Il Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) (1) traspone in Europa il Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals (GHS) che rappresenta il sistema armonizzato mondiale/globale per la classificazione ed etichettatura dei prodotti chimici. L'adozione del CLP-GHS, oltre ad essere finalizzata a migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori, dei consumatori e dell'ambiente fornendo consistenti ed appropriate informazioni sull'uso dei prodotti chimici, consentirà di unificare i numerosi regolamenti esistenti nei diversi paesi, superando cosi le dissimili definizioni di "pericoloso" e consentendo una circolazione delle "merci pericolose" maggiormente consapevole per produttori, utilizzatori ed esportatori/importatori dei diversi paesi. Tale unificazione globale nel definire ciò che è "pericoloso", ed in che maniera lo è, rende ovviamente necessario tradurre le classificazioni "tradizionali", utilizzate in settori specifici, nel nuovo alfabeto; tale traduzione non è sempre immediata ed univoca, generando quindi, in alcuni di tali ambiti, modifiche ai loro stessi criteri di definizione/identificazione. In particolare tra i settori specifici che risentono maggiormente dell'introduzione del CLP-GHS è doveroso evidenziare quello dei "rischi di incidenti rilevanti" che in Europa la normativa comunitaria regola con la cosiddetta "direttiva Seveso II" [la direttiva 96/82/CE e s.m.i.], la quale assoggetta alle proprie disposizioni quegli stabilimenti industriali in cui sono o possono essere presenti sostanze classificate "pericolose" in quantitativi superiori a determinati limiti di soglia; tali sostanze sono considerate pericolose sensu Seveso quando determinate categorie di pericolo previste dalla classificazione europea corrispondono alle specifiche indicazioni dell'allegato alla direttiva. L'articolo è finalizzato ad evidenziare le problematiche dell'applicazione del CLP-GHS alla direttiva Seveso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


