Sebbene i gruppi fluorofori presenti nelle sostanze umiche costituiscano solo una minima parte della macromolecola e la loro esatta natura non sia nota, la spettroscopia di fluorescenza può essere utilmente impiegata nella caratterizzazione delle sostanze umiche.Infatti la diversità di tali gruppi e la loro dipendenza da diversi parametri possono essere utilmente impiegati per la conoscenza della natura delle sostanze umiche (Senesi et al., 1991) e delle loro interazioni con altri tipi di sostanze chimiche, quali gli ioni metallci e i fitofalmaci (Senesi 1990; Senesi et al., 1997). Foglie di faggio o di castagno raccolte subito dopo la caduta autunnale e macinate ad sono state addizionate separatamente a montmorillonite o caolinite con glucosio ed urea ed inoculate con acqua ottenuta dalla lisciviazione della lettiera sottostante D'Acqui et al., 1977). L'incubazione, condotta mantenendo l'argilla alla capacità idrica di campo o sottoposta a cicli di bagnamento ed essiccamento, è durata un mese. La sostanza organica é stata quindi estratta e separata in acidi umici e fulvici. Come controllo sono stati preparati dei bianchi mescolando le foglie con l'argilla con aggiunta di sola acqua e quindi lasciati essiccare. Gli spettri di fluorescenza in eccitazione e in emissione sono stati ottenuti operando secondo la modalità e le condizoni indicate da Senesi et al. (1991). Una parte dei valori dei massimi relativi in emissione ed in eccitazione delle sostanze umiche isolate dai campioni corrisponderebbero a quelli della IV classe secondo Senesi et al., (1991) che sarebbe caratteristica delle sostanze umiche di neoformazione. La restante parte dei valori dei massimi relativi risulterebbe essere a lunghezze d'onda più basse indicando una ridotta complessità delle sostanze umiche. Gli spettri in eccitazione ed emissione degi acidi fulvici originati da tutti i trattamenti inclusi i controlli, non mostrano differenze significative sia per quanto riguarda la forma (e quindi per la presenza di diversi gruppi fluorofori) sia per la posizione del rnassimo. Tuttavia i trattamenti con foglie di castagno hanno un'intensità di fluoresoenza molto maggiore di quelli con foglie di faggio. Negli spettri di emissione degli acidi umici non si nota una grossa variazione della posizione del massimo (che si ha sempre a circa 455 465 nm), ma gli acidi hmici estratti dai tattamenti con caolinite presentano una maggiore fluorescenza nell'intervallo 460-490 nm. I dati ottenuti dagli spettri di eccitazione mostrano invece che nei trattamenti con montmorillonite il rnassimo si ha a 355nm mentre in quelli con caolinite si ha a 395 nm.

Caratterizzazione di Sostanze Umiche prodotte dal processo di decomposizione di Residui fogliari su Substrati argillosi mediante Spettroscopia di Fluorescenza

D'Acqui LP;
1997

Abstract

Sebbene i gruppi fluorofori presenti nelle sostanze umiche costituiscano solo una minima parte della macromolecola e la loro esatta natura non sia nota, la spettroscopia di fluorescenza può essere utilmente impiegata nella caratterizzazione delle sostanze umiche.Infatti la diversità di tali gruppi e la loro dipendenza da diversi parametri possono essere utilmente impiegati per la conoscenza della natura delle sostanze umiche (Senesi et al., 1991) e delle loro interazioni con altri tipi di sostanze chimiche, quali gli ioni metallci e i fitofalmaci (Senesi 1990; Senesi et al., 1997). Foglie di faggio o di castagno raccolte subito dopo la caduta autunnale e macinate ad sono state addizionate separatamente a montmorillonite o caolinite con glucosio ed urea ed inoculate con acqua ottenuta dalla lisciviazione della lettiera sottostante D'Acqui et al., 1977). L'incubazione, condotta mantenendo l'argilla alla capacità idrica di campo o sottoposta a cicli di bagnamento ed essiccamento, è durata un mese. La sostanza organica é stata quindi estratta e separata in acidi umici e fulvici. Come controllo sono stati preparati dei bianchi mescolando le foglie con l'argilla con aggiunta di sola acqua e quindi lasciati essiccare. Gli spettri di fluorescenza in eccitazione e in emissione sono stati ottenuti operando secondo la modalità e le condizoni indicate da Senesi et al. (1991). Una parte dei valori dei massimi relativi in emissione ed in eccitazione delle sostanze umiche isolate dai campioni corrisponderebbero a quelli della IV classe secondo Senesi et al., (1991) che sarebbe caratteristica delle sostanze umiche di neoformazione. La restante parte dei valori dei massimi relativi risulterebbe essere a lunghezze d'onda più basse indicando una ridotta complessità delle sostanze umiche. Gli spettri in eccitazione ed emissione degi acidi fulvici originati da tutti i trattamenti inclusi i controlli, non mostrano differenze significative sia per quanto riguarda la forma (e quindi per la presenza di diversi gruppi fluorofori) sia per la posizione del rnassimo. Tuttavia i trattamenti con foglie di castagno hanno un'intensità di fluoresoenza molto maggiore di quelli con foglie di faggio. Negli spettri di emissione degli acidi umici non si nota una grossa variazione della posizione del massimo (che si ha sempre a circa 455 465 nm), ma gli acidi hmici estratti dai tattamenti con caolinite presentano una maggiore fluorescenza nell'intervallo 460-490 nm. I dati ottenuti dagli spettri di eccitazione mostrano invece che nei trattamenti con montmorillonite il rnassimo si ha a 355nm mentre in quelli con caolinite si ha a 395 nm.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/16018
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