L'approvvigionamento potabile da risorse idriche sotterranee risulta sempre più difficoltoso a causa dell'eccessivo sfruttamento che viene fatto di tali risorse e del peggioramento della qualità delle acque sotterranee a causa dell'elevata pressione antropica, come l'utilizzo indiscriminato di concimi chimici e biologici in agricoltura (Giuliano et al., 1999). La valutazione degli effetti delle fonti di inquinamento delle acque sotterranee e le informazioni sulle variazioni spaziali e temporali della qualità di tali acque sono, quindi, indispensabili conoscenze per attuare adeguate metodologie di intervento e per la tutela. Diverse sono le discipline scientifiche, tecniche e giuridiche che hanno preso in considerazione le problematiche connesse con l'impoverimento qualitativo delle acque sotterranee, fornendo strumenti e metodologie per il controllo, la protezione e la gestione delle risorse e fissando parametri di riferimento per la valutazione della qualità dell'acqua in funzione dell'uso a cui è destinata. La geostatistica fornisce utili strumenti per mettere a punto sia metodologie di analisi della pressione antropica, che strumenti per la tutela e per la pianificazione degli interventi (Raspa, 2000). Questo contributo è dedicato all'utilizzo di tecniche geostatistiche per meglio gestire le risorse idriche sotterranee. Si presentano due differenti esperienze effettuate nel corso degli ultimi anni finalizzate ad altrettanti obiettivi, ossia: l'individuazione della tipologia della sorgente di inquinamento, utilizzando la geostatistica direzionale (Passarella et al., 1999a); la determinazione del rischio di degrado della qualità delle acque sotterranee in riferimento a standard prefissati utilizzando il kriging disgiuntivo (Passarella et al, 1999b).
La geostatistica nella gestione delle risorse idriche sotterranee: alcune esperienze
Passarella G;Vurro M;Giuliano G
2000
Abstract
L'approvvigionamento potabile da risorse idriche sotterranee risulta sempre più difficoltoso a causa dell'eccessivo sfruttamento che viene fatto di tali risorse e del peggioramento della qualità delle acque sotterranee a causa dell'elevata pressione antropica, come l'utilizzo indiscriminato di concimi chimici e biologici in agricoltura (Giuliano et al., 1999). La valutazione degli effetti delle fonti di inquinamento delle acque sotterranee e le informazioni sulle variazioni spaziali e temporali della qualità di tali acque sono, quindi, indispensabili conoscenze per attuare adeguate metodologie di intervento e per la tutela. Diverse sono le discipline scientifiche, tecniche e giuridiche che hanno preso in considerazione le problematiche connesse con l'impoverimento qualitativo delle acque sotterranee, fornendo strumenti e metodologie per il controllo, la protezione e la gestione delle risorse e fissando parametri di riferimento per la valutazione della qualità dell'acqua in funzione dell'uso a cui è destinata. La geostatistica fornisce utili strumenti per mettere a punto sia metodologie di analisi della pressione antropica, che strumenti per la tutela e per la pianificazione degli interventi (Raspa, 2000). Questo contributo è dedicato all'utilizzo di tecniche geostatistiche per meglio gestire le risorse idriche sotterranee. Si presentano due differenti esperienze effettuate nel corso degli ultimi anni finalizzate ad altrettanti obiettivi, ossia: l'individuazione della tipologia della sorgente di inquinamento, utilizzando la geostatistica direzionale (Passarella et al., 1999a); la determinazione del rischio di degrado della qualità delle acque sotterranee in riferimento a standard prefissati utilizzando il kriging disgiuntivo (Passarella et al, 1999b).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.