Il rischio R di degrado a cui è soggetto un sistema naturale rappresenta la quantificazione della perdita o del danno attesi, in conseguenza del verificarsi di un particolare fenomeno naturale o indotto dall'uomo. La vulnerabilità di un sistema e la pericolosità dell'evento verificatosi sono due componenti indipendenti essenziali per la valutazione del rischio. Nel caso di sistemi idrici sotterranei la vulnerabilità intrinseca è determinata dalle caratteristiche fisiche della zona satura e non satura ed idrauliche. Numerosi sono gli studi indirizzati alla valutazione della vulnerabilità degli acquiferi ed alla conseguente rappresentazione. La quantificazione della pericolosità di eventi naturali e/o indotti su un sistema naturale, può, al contrario, rappresentare un impegno arduo, dipendendo, questa valutazione, da diversi fattori non sempre facilmente schematizzabili. Ne consegue che la determinazione di questo fondamentale parametro per la valutazione del rischio può essere estremamente difficile. E' però possibile evitare la determinazione di queste due componenti e quantificare il rischio in modo diretto, mediante strumenti probabilistici applicati alla distribuzione dei valori di un parametro che descriva l'effetto combinato delle due componenti del rischio stesso. Obiettivo di questo studio è il confronto tra due metodologie di tipo probabilistico, il kriging disgiuntivo e la simulazione geostatistica, per verificarne l'utilità nella valutazione del rischio di degrado qualitativo nell'ambito delle problematiche relative alla gestione delle risorse idriche sotterranee. L'evento potenzialmente dannoso, in questo caso, è l'applicazione in agricoltura di sostanze fertilizzanti, il sistema vulnerabile è, ovviamente, la falda idrica sotterranea mentre il rischio che si vuole valutare è quello del superamento di soglie assegnate di concentrazione di certi inquinanti nella falda.
Rischio di degrado qualitativo di una falda idrica sotterranea: due approcci geostatistici a confronto
Passarella G;Barca E;Giuliano G
2002
Abstract
Il rischio R di degrado a cui è soggetto un sistema naturale rappresenta la quantificazione della perdita o del danno attesi, in conseguenza del verificarsi di un particolare fenomeno naturale o indotto dall'uomo. La vulnerabilità di un sistema e la pericolosità dell'evento verificatosi sono due componenti indipendenti essenziali per la valutazione del rischio. Nel caso di sistemi idrici sotterranei la vulnerabilità intrinseca è determinata dalle caratteristiche fisiche della zona satura e non satura ed idrauliche. Numerosi sono gli studi indirizzati alla valutazione della vulnerabilità degli acquiferi ed alla conseguente rappresentazione. La quantificazione della pericolosità di eventi naturali e/o indotti su un sistema naturale, può, al contrario, rappresentare un impegno arduo, dipendendo, questa valutazione, da diversi fattori non sempre facilmente schematizzabili. Ne consegue che la determinazione di questo fondamentale parametro per la valutazione del rischio può essere estremamente difficile. E' però possibile evitare la determinazione di queste due componenti e quantificare il rischio in modo diretto, mediante strumenti probabilistici applicati alla distribuzione dei valori di un parametro che descriva l'effetto combinato delle due componenti del rischio stesso. Obiettivo di questo studio è il confronto tra due metodologie di tipo probabilistico, il kriging disgiuntivo e la simulazione geostatistica, per verificarne l'utilità nella valutazione del rischio di degrado qualitativo nell'ambito delle problematiche relative alla gestione delle risorse idriche sotterranee. L'evento potenzialmente dannoso, in questo caso, è l'applicazione in agricoltura di sostanze fertilizzanti, il sistema vulnerabile è, ovviamente, la falda idrica sotterranea mentre il rischio che si vuole valutare è quello del superamento di soglie assegnate di concentrazione di certi inquinanti nella falda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


