Si parla molto dei notevoli benefici e delle innumerevoli ricadute che l'introduzione e l'utilizzo pervasivo degli strumenti informatici e telematici (Information and Communication Technology, ICT) possono generare nelle strutture sanitarie in generale, e nell'iter di cura ed assistenza in particolare. Si parla un po' meno, viceversa, del corretto impiego degli stessi e della loro qualità intrinseca, in maniera indipendente dalla mera tecnologia: il loro reale valore aggiunto, il loro reale apporto innovativo, quello che, in fin dei conti, costituisce il supporto essenziale per indirizzare e valutare in maniera efficace ed efficiente ogni decisione presa nell'ambito di un'organizzazione articolata, complessa ed estesa come una moderna struttura sanitaria. La problematica può apparire controversa. La medicina è entrata nell'era dell'informatica con grande entusiasmo, gli strumenti di sanità elettronica divengono sempre più importanti ed utilizzati, ma ad essi si trasferiscono sempre più cattive informazioni. L'insieme della documentazione cartacea chiamata abitualmente, ma impropriamente, "cartella clinica", ad esempio, è molto eterogenea e la trasposizione in una "cartella clinica elettronica" scardina i concetti ai quali siamo stati abituati finora: il fenomeno del passaggio della documentazione sanitaria e sociale dal formato cartaceo a quello elettronico è decisamente complesso, perché l'attenzione si sposta dai dati al loro trattamento, e nasce l'occasione per numerose funzionalità innovative. Si dovrebbe quindi analizzare se tali strumenti elettronici possono essere il "valore aggiunto" nella gestione del rischio clinico, ed in caso positivo in che modo. Mentre la risposta alla prima domanda è certamente affermativa, resta ancora aperto il dibattito su quali sono le modalità più efficaci con cui tali strumenti possono gestire tale documentazione. Peraltro una modalità minimamente efficace può andar bene per contatti non complessi e con un quadro clinico non grave (contesti dove anche la gestione del rischio clinico riveste un ruolo meno rilevante, seppur imprescindibile), ma comincia a presentare difficoltà in ambiti specialistici, in pazienti con una molteplicità di problemi e nei casi in cui, con il rapido alternarsi dei medici di turno, risulta molto difficile costruire la storia dei pazienti stessi. Nei ricoveri lunghi, in alcuni casi, ad esempio, il susseguirsi degli eventi è affidato, nella migliore delle ipotesi, alla memoria del medico che segue il paziente: quale peggiore condizione per l'assistenza e l'aumento di rischio clinico? Gli strumenti elettronici devono, viceversa, rappresentare vie di comunicazione chiare per tutta l'équipe assistenziale, medici ed infermieri; deve essere possibile, per chiunque prenda visione della documentazione elettronica che accompagna il paziente, potersi orientare rapidamente ed effettuare delle scelte assistenziali come se il paziente fosse stato seguito da sempre. Scopo del presente articolo è contribuire a tale dibattito esaminando tre tra i tanti orientamenti dell'impiego dell'ICT in medicina, tre nuove opportunità offerte dalle recenti tendenze di sanità elettronica che potrebbero, secondo gli autori, concorrere al miglioramento della "qualità" della cura ospedaliera e, più in generale, dell'assistenza sanitaria, che, come è noto, prevedono investimenti in tecnologia informatica per ottenere benefici direttamente nella gestione del rischio clinico. Tre tendenze, in alcuni casi non nuovissime (ad esempio, l'orientamento per problemi è un ambito affrontato da tantissimo tempo), che sono state ri-considerate in diversi nuovi scenari di sanità elettronica, ma tutte e tre riprese nella convinzione che il complesso processo di miglioramento della qualità delle cure deve passare necessariamente attraverso l'organizzazione, l'implementazione e l'applicazione di nuovi strumenti di articolazione e raccolta dati: 1. Orientamento informatizzato per problemi; 2. Fascicoli con regole per le informazioni ivi contenute; 3. Funzionalità software certificate.

Gestione del rischio clinico: nuove opportunità offerte dalle recenti tendenze di sanità elettronica

Mario Ciampi;
2011

Abstract

Si parla molto dei notevoli benefici e delle innumerevoli ricadute che l'introduzione e l'utilizzo pervasivo degli strumenti informatici e telematici (Information and Communication Technology, ICT) possono generare nelle strutture sanitarie in generale, e nell'iter di cura ed assistenza in particolare. Si parla un po' meno, viceversa, del corretto impiego degli stessi e della loro qualità intrinseca, in maniera indipendente dalla mera tecnologia: il loro reale valore aggiunto, il loro reale apporto innovativo, quello che, in fin dei conti, costituisce il supporto essenziale per indirizzare e valutare in maniera efficace ed efficiente ogni decisione presa nell'ambito di un'organizzazione articolata, complessa ed estesa come una moderna struttura sanitaria. La problematica può apparire controversa. La medicina è entrata nell'era dell'informatica con grande entusiasmo, gli strumenti di sanità elettronica divengono sempre più importanti ed utilizzati, ma ad essi si trasferiscono sempre più cattive informazioni. L'insieme della documentazione cartacea chiamata abitualmente, ma impropriamente, "cartella clinica", ad esempio, è molto eterogenea e la trasposizione in una "cartella clinica elettronica" scardina i concetti ai quali siamo stati abituati finora: il fenomeno del passaggio della documentazione sanitaria e sociale dal formato cartaceo a quello elettronico è decisamente complesso, perché l'attenzione si sposta dai dati al loro trattamento, e nasce l'occasione per numerose funzionalità innovative. Si dovrebbe quindi analizzare se tali strumenti elettronici possono essere il "valore aggiunto" nella gestione del rischio clinico, ed in caso positivo in che modo. Mentre la risposta alla prima domanda è certamente affermativa, resta ancora aperto il dibattito su quali sono le modalità più efficaci con cui tali strumenti possono gestire tale documentazione. Peraltro una modalità minimamente efficace può andar bene per contatti non complessi e con un quadro clinico non grave (contesti dove anche la gestione del rischio clinico riveste un ruolo meno rilevante, seppur imprescindibile), ma comincia a presentare difficoltà in ambiti specialistici, in pazienti con una molteplicità di problemi e nei casi in cui, con il rapido alternarsi dei medici di turno, risulta molto difficile costruire la storia dei pazienti stessi. Nei ricoveri lunghi, in alcuni casi, ad esempio, il susseguirsi degli eventi è affidato, nella migliore delle ipotesi, alla memoria del medico che segue il paziente: quale peggiore condizione per l'assistenza e l'aumento di rischio clinico? Gli strumenti elettronici devono, viceversa, rappresentare vie di comunicazione chiare per tutta l'équipe assistenziale, medici ed infermieri; deve essere possibile, per chiunque prenda visione della documentazione elettronica che accompagna il paziente, potersi orientare rapidamente ed effettuare delle scelte assistenziali come se il paziente fosse stato seguito da sempre. Scopo del presente articolo è contribuire a tale dibattito esaminando tre tra i tanti orientamenti dell'impiego dell'ICT in medicina, tre nuove opportunità offerte dalle recenti tendenze di sanità elettronica che potrebbero, secondo gli autori, concorrere al miglioramento della "qualità" della cura ospedaliera e, più in generale, dell'assistenza sanitaria, che, come è noto, prevedono investimenti in tecnologia informatica per ottenere benefici direttamente nella gestione del rischio clinico. Tre tendenze, in alcuni casi non nuovissime (ad esempio, l'orientamento per problemi è un ambito affrontato da tantissimo tempo), che sono state ri-considerate in diversi nuovi scenari di sanità elettronica, ma tutte e tre riprese nella convinzione che il complesso processo di miglioramento della qualità delle cure deve passare necessariamente attraverso l'organizzazione, l'implementazione e l'applicazione di nuovi strumenti di articolazione e raccolta dati: 1. Orientamento informatizzato per problemi; 2. Fascicoli con regole per le informazioni ivi contenute; 3. Funzionalità software certificate.
2011
Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni - ICAR
clinical risk management
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/175962
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