La provincia, come risultato della tradizione e della storia, è stata pensata sin dall'unità d'Italia come un elemento costitutivo dello Stato, si può anzi affermare che proprio sulla dimensione provinciale è stato costruito lo stato nazionale Negli ultimi tempi, in un contesto caratterizzato dalla inadeguatezza della politica, rivelatasi incapace di assumere decisioni sull'organizzazione dei livelli di governo e colpevole di avere prodotto ulteriori sprechi delle risorse pubbliche pur in piena crisi, i media hanno innescato una polemica sulle province che è divenuta il presupposto di interventi legislativi disomogenei che hanno inciso negativamente sul sistema delle autonomie locali. Nascono da questa incultura istituzionale i vari tentativi di abolizione delle province. Tuttavia, l'ipotesi soppressiva è stata accantonata e ha preso il suo posto quella della ristrutturazione istituzionale delle circoscrizioni provinciali, attraverso il riordino e l'accorpamento delle province più piccole, nonché la creazione delle città metropolitane. Quest'ultime dopo un decennio dalla revisione della Costituzione, rappresentano ancora un tema controverso del nuovo Titolo V, essendo state proclamate ente costitutivo della Repubblica, senza che ci si sia dato carico sinora di farle venire in esistenza. Dipenderà, perciò, dalla decisione del comune capoluogo e dallo statuto della città metropolitana il concreto assetto di questo ente, il quale si trova in mezzo ad un guado tra una forma incostituzionale e inefficiente e una forma democratica e funzionale.
La Provincia: dal processo storico di formazione alla ristrutturazione istituzionale
Stelio Mangiameli
2013
Abstract
La provincia, come risultato della tradizione e della storia, è stata pensata sin dall'unità d'Italia come un elemento costitutivo dello Stato, si può anzi affermare che proprio sulla dimensione provinciale è stato costruito lo stato nazionale Negli ultimi tempi, in un contesto caratterizzato dalla inadeguatezza della politica, rivelatasi incapace di assumere decisioni sull'organizzazione dei livelli di governo e colpevole di avere prodotto ulteriori sprechi delle risorse pubbliche pur in piena crisi, i media hanno innescato una polemica sulle province che è divenuta il presupposto di interventi legislativi disomogenei che hanno inciso negativamente sul sistema delle autonomie locali. Nascono da questa incultura istituzionale i vari tentativi di abolizione delle province. Tuttavia, l'ipotesi soppressiva è stata accantonata e ha preso il suo posto quella della ristrutturazione istituzionale delle circoscrizioni provinciali, attraverso il riordino e l'accorpamento delle province più piccole, nonché la creazione delle città metropolitane. Quest'ultime dopo un decennio dalla revisione della Costituzione, rappresentano ancora un tema controverso del nuovo Titolo V, essendo state proclamate ente costitutivo della Repubblica, senza che ci si sia dato carico sinora di farle venire in esistenza. Dipenderà, perciò, dalla decisione del comune capoluogo e dallo statuto della città metropolitana il concreto assetto di questo ente, il quale si trova in mezzo ad un guado tra una forma incostituzionale e inefficiente e una forma democratica e funzionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.