Il presente contributo si propone lo scopo di descrivere le capacità fonetico-fonologiche di un gruppo di 30 bambini veneti e marchigiani distribuiti a gruppi di 10 in tre fasce d'età: 18-23 mesi; 24-29 mesi; 30-36 mesi. Per tale scopo è stata utilizzata la versione aggiornata al mese di aprile 2011 del Test Fonetico per la Prima Infanzia (TFPI, cfr. Zmarich et alii, 2010). La conoscenza sullo sviluppo fonetico-fonologico in queste età è tuttora carente, e la mancanza è critica soprattutto a livello di pratica clinica, per diagnosticare un possibile ritardo o disordine fonetico-fonologico. Inoltre, benché esista almeno un test, le Prove per la Valutazione Fonologica del Linguaggio Infantile (o PFLI, Bortolini, 1995), che si propone come scientificamente fondato e adatto per bambini dai 24 mesi in poi, esso risulta fortemente deficitario per i motivi che illustreremo. Il TFPI, attualmente ancora in fase di perfezionamento, ma non lontano da una forma definitiva, è diviso in tre subtest in base all'età dei soggetti ed è costruito in base al criterio Fonetico (i fonemi consonantici della lingua italiana devono essere attestati in almeno due parole del test diverse per ciascuna posizione lessicale), al criterio Semantico/Frequenziale (le parole sono sostantivi concreti relativamente frequenti nel lessico infantile) e al criterio della Gradualità nella Complessità Fonetica (le parole utilizzate mostrano un aumento della complessità dalla prima alla terza fascia, per numero e tipi di sillabe). Per i 30 bambini studiati, i foni attestati in oltre l'80% di loro già nella prima fascia d'età sono soprattutto occlusivi sordi e nasali. Nella seconda fascia vengono consolidate tutte le occlusive e compaiono le fricative. Nell'ultima fascia l'inventario fonetico è piutto-sto completo sia in posizione iniziale che mediana, avendo consolidato la maggior parte delle consonanti che nelle precedenti età erano tra il 50% e l'80%. I dati relativi ai processi di semplificazione vedono primeggiare la riduzione dei gruppi consonantici ed evidenziano una riduzione progressiva, in base all'età cronologica, di quasi tutti i processi. Per quanto riguarda il test, possiamo dire che presenta vari punti di forza, tra i quali: 1) la facilità e la velocità di somministrazione; 2) la semplicità e la familiarità del materiale visivo utilizzato nelle diverse fasce d'età; 3) la piacevolezza dei materiali per i bambini; 4) la validità di costrutto, perché la sua applicazione produce risultati che concordano con quelli di strumenti simili (PFLI) e 5) la buona correlazione con altri aspetti importanti dello sviluppo linguistico (PVB; TPL, Axia, 1995)

Verso un "Test Fonetico per la Prima Infanzia"

Zmarich Claudio;
2012

Abstract

Il presente contributo si propone lo scopo di descrivere le capacità fonetico-fonologiche di un gruppo di 30 bambini veneti e marchigiani distribuiti a gruppi di 10 in tre fasce d'età: 18-23 mesi; 24-29 mesi; 30-36 mesi. Per tale scopo è stata utilizzata la versione aggiornata al mese di aprile 2011 del Test Fonetico per la Prima Infanzia (TFPI, cfr. Zmarich et alii, 2010). La conoscenza sullo sviluppo fonetico-fonologico in queste età è tuttora carente, e la mancanza è critica soprattutto a livello di pratica clinica, per diagnosticare un possibile ritardo o disordine fonetico-fonologico. Inoltre, benché esista almeno un test, le Prove per la Valutazione Fonologica del Linguaggio Infantile (o PFLI, Bortolini, 1995), che si propone come scientificamente fondato e adatto per bambini dai 24 mesi in poi, esso risulta fortemente deficitario per i motivi che illustreremo. Il TFPI, attualmente ancora in fase di perfezionamento, ma non lontano da una forma definitiva, è diviso in tre subtest in base all'età dei soggetti ed è costruito in base al criterio Fonetico (i fonemi consonantici della lingua italiana devono essere attestati in almeno due parole del test diverse per ciascuna posizione lessicale), al criterio Semantico/Frequenziale (le parole sono sostantivi concreti relativamente frequenti nel lessico infantile) e al criterio della Gradualità nella Complessità Fonetica (le parole utilizzate mostrano un aumento della complessità dalla prima alla terza fascia, per numero e tipi di sillabe). Per i 30 bambini studiati, i foni attestati in oltre l'80% di loro già nella prima fascia d'età sono soprattutto occlusivi sordi e nasali. Nella seconda fascia vengono consolidate tutte le occlusive e compaiono le fricative. Nell'ultima fascia l'inventario fonetico è piutto-sto completo sia in posizione iniziale che mediana, avendo consolidato la maggior parte delle consonanti che nelle precedenti età erano tra il 50% e l'80%. I dati relativi ai processi di semplificazione vedono primeggiare la riduzione dei gruppi consonantici ed evidenziano una riduzione progressiva, in base all'età cronologica, di quasi tutti i processi. Per quanto riguarda il test, possiamo dire che presenta vari punti di forza, tra i quali: 1) la facilità e la velocità di somministrazione; 2) la semplicità e la familiarità del materiale visivo utilizzato nelle diverse fasce d'età; 3) la piacevolezza dei materiali per i bambini; 4) la validità di costrutto, perché la sua applicazione produce risultati che concordano con quelli di strumenti simili (PFLI) e 5) la buona correlazione con altri aspetti importanti dello sviluppo linguistico (PVB; TPL, Axia, 1995)
2012
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
978-88-7870-774-0
Test Fonetico
sviluppo fonetico
acquisizione fonologica
denominazione di figure
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/178637
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