Questo studio include 13 pazienti (7 maschi e 6 femmine), di età media di 56.6 ± 18.6 anni, con embolia polmonare (EP) diagnosticata angiograficamente e ipertensione polmonare diagnosticata mediante studio emodinamico. La pressione arteriosa in arteria polmonare era di 44.0 ± 12.9 mmHg, l'indice cardiaco medio era di 22.0 ± 0.6 lt/minlm2, l'indice delle resistenze vascolari polmonari era di 18.8 ± 6.2 mmHg/lt/min/m2, la pressione capillare polmonare era di 6.0 ± 4.1 mmHg, la pressione ventricolare destra era 71.9 ± 24.8 mmHg, la pressione in atrio destro era 6.1 ± 4.5 mmHg. I pazienti erano affetti da EP grave, poichè lO segmenti polmonari (corrispondenti al 60% del letto vascolare totale) apparivano non perfusi alla scintigrafia polmonare da perfusione e la media della Pa02 arteriosa standard era di 50 mmHg. Dopo che era stata posta la diagnosi, tutti i pazienti iniziavano terapia anticoagulante orale ed entravano in un follow-up clinico e scintigrafico. Abbiamo indagato la storia clinica di questi pazienti ed abbiamo trovato i seguenti risultati: l. tutti i pazienti avevano una diagnosi tardiva di EP, mesi o anni dopo il primo episodio clinico identificato retrospettivamente; 2. nessun paziente era stato sottoposto ad una appropriata terapia anticoagulante o fibrinolitica prima della diagnosi; 3. tutti i pazienti con l'eccezione di uno erano affetti da EP apparentemente primitiva, da inten- dersi come EP conseguente a flebite degli arti inferiori o di origine non conosciuta; 4. al momento del primo episodio clinico di EP identificato retrospettivamente, la maggior parte dei pazienti si lamentavano di dispnea, dolore toracico di tipo pleurico, emoftoe, flebite; la sottostima di questi sintomi o segni ha probabimente condotto alla sottostima di EP acuta; 5. durante il periodo di follow-up dopo la diagnosi, nessun paziente ha avuto una recidiva clinica o scintigrafia di EP acuta sotto trattamento anticoagulante.
Ipertensione polmonare cronica post-embolica:possibili cause
Formichi B;
1990
Abstract
Questo studio include 13 pazienti (7 maschi e 6 femmine), di età media di 56.6 ± 18.6 anni, con embolia polmonare (EP) diagnosticata angiograficamente e ipertensione polmonare diagnosticata mediante studio emodinamico. La pressione arteriosa in arteria polmonare era di 44.0 ± 12.9 mmHg, l'indice cardiaco medio era di 22.0 ± 0.6 lt/minlm2, l'indice delle resistenze vascolari polmonari era di 18.8 ± 6.2 mmHg/lt/min/m2, la pressione capillare polmonare era di 6.0 ± 4.1 mmHg, la pressione ventricolare destra era 71.9 ± 24.8 mmHg, la pressione in atrio destro era 6.1 ± 4.5 mmHg. I pazienti erano affetti da EP grave, poichè lO segmenti polmonari (corrispondenti al 60% del letto vascolare totale) apparivano non perfusi alla scintigrafia polmonare da perfusione e la media della Pa02 arteriosa standard era di 50 mmHg. Dopo che era stata posta la diagnosi, tutti i pazienti iniziavano terapia anticoagulante orale ed entravano in un follow-up clinico e scintigrafico. Abbiamo indagato la storia clinica di questi pazienti ed abbiamo trovato i seguenti risultati: l. tutti i pazienti avevano una diagnosi tardiva di EP, mesi o anni dopo il primo episodio clinico identificato retrospettivamente; 2. nessun paziente era stato sottoposto ad una appropriata terapia anticoagulante o fibrinolitica prima della diagnosi; 3. tutti i pazienti con l'eccezione di uno erano affetti da EP apparentemente primitiva, da inten- dersi come EP conseguente a flebite degli arti inferiori o di origine non conosciuta; 4. al momento del primo episodio clinico di EP identificato retrospettivamente, la maggior parte dei pazienti si lamentavano di dispnea, dolore toracico di tipo pleurico, emoftoe, flebite; la sottostima di questi sintomi o segni ha probabimente condotto alla sottostima di EP acuta; 5. durante il periodo di follow-up dopo la diagnosi, nessun paziente ha avuto una recidiva clinica o scintigrafia di EP acuta sotto trattamento anticoagulante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.