INTRODUZIONE Nei prossimi anni qui in Europa si assisterà ad una espansione della coltivazione di piante destinate ad uso energetico sotto la spinta di diversi fattori: a) aumento del costo dei combustibili fossili e calo delle loro riserve; b) dipendenza nella fornitura di energia da Stati extra-europei; c) necessità di ridurre la produzione di CO2. Con la Direttiva 2009/28/CE la Comunità Europea intende raggiungere l'obiettivo del 10% di biodiesel e bioetanolo nei carburanti destinati al settore trasporti entro il 2020. L'uso di biocarburanti, oltre che ridurre le emissioni di CO2, presenta diversi vantaggi ambientali: a) ridotta produzione di CO e di idrocarburi incombusti; b) non produce composti solforati; c) minore fumosità dei gas di scarico; d) assenza di idrocarburi aromatici. In Europa importiamo (in termini di energia) il 41% di olio vegetale. La carenza di materia prima spinge a trovare coltivazioni sostenibili per la produzione di biodiesel. L'utilizzo di farine ottenute da semi oleaginosi nella mangimistica è un fattore essenziale per la sostenibilità di queste colture. RISULTATI Le farine di 3 specie oleaginose potenzialmente utili per biodiesel sono state caratterizzate: Camelina sativa, lino e canapa. Le specie sono state allevate in campi sperimentali in Lombardia in regime di low-input per incrementare la sostenibilità delle colture. Camelina risulta più interessante di colza in quanto presenta un ciclo molto breve (80-120 giorni, quindi adatta anche come seconda coltura) e richiede quantità minime di fertilizzanti, erbicidi, pesticidi e acqua. La farina di Camelina risulta sia come contenuto di proteina che digeribilità simile a quella di colza. Al momento il livello di glucosinolati in Camelina limita l'utilizzo di questa farina al 10% nelle formulazioni dei mangimi. Il vantaggio dell'utilizzo di specie da fibra come lino e canapa risiede nella varietà di prodotti collaterali che possono derivare da tali colture (che potrebbero quindi migliorarne la sostenibilità). Il contenuto di proteina nelle farine di queste 2 specie è simile a colza e la digeribilità è simile in canapa e un po' inferiore in lino a causa della presenza di fibre che ne riducono la digeribilità. Inoltre, queste farine presentano livelli non trascurabili di fitina che ne limitano in parte il loro utilizzo. APPLICAZIONI Queste farine possono trovare impiego nella formulazione di mangimi presentando caratteristiche simili a quella di colza sia come contenuto proteico che come digeribilità. L'olio di colza costituisce la principale fonte in Europa di biodiesel e quindi le sue farine vengono già normalmente utilizzate nella mangimistica. La caratterizzazione delle farine suggerisce, in base al contenuto di alcuni fattori antinutrizionali (glucosinolati e fitina), di utilizzare farina di Camelina (da genotipi a + basso contenuto di glucosinolati) fino al 10% della dieta, farina di lino dal 10 al 15% e la farina di canapa dal 5 al10% della dieta dell'animale.

Nuove farine per la mangimistica ottenute da piante destinate alla produzione di energia

Remo Reggiani
2013

Abstract

INTRODUZIONE Nei prossimi anni qui in Europa si assisterà ad una espansione della coltivazione di piante destinate ad uso energetico sotto la spinta di diversi fattori: a) aumento del costo dei combustibili fossili e calo delle loro riserve; b) dipendenza nella fornitura di energia da Stati extra-europei; c) necessità di ridurre la produzione di CO2. Con la Direttiva 2009/28/CE la Comunità Europea intende raggiungere l'obiettivo del 10% di biodiesel e bioetanolo nei carburanti destinati al settore trasporti entro il 2020. L'uso di biocarburanti, oltre che ridurre le emissioni di CO2, presenta diversi vantaggi ambientali: a) ridotta produzione di CO e di idrocarburi incombusti; b) non produce composti solforati; c) minore fumosità dei gas di scarico; d) assenza di idrocarburi aromatici. In Europa importiamo (in termini di energia) il 41% di olio vegetale. La carenza di materia prima spinge a trovare coltivazioni sostenibili per la produzione di biodiesel. L'utilizzo di farine ottenute da semi oleaginosi nella mangimistica è un fattore essenziale per la sostenibilità di queste colture. RISULTATI Le farine di 3 specie oleaginose potenzialmente utili per biodiesel sono state caratterizzate: Camelina sativa, lino e canapa. Le specie sono state allevate in campi sperimentali in Lombardia in regime di low-input per incrementare la sostenibilità delle colture. Camelina risulta più interessante di colza in quanto presenta un ciclo molto breve (80-120 giorni, quindi adatta anche come seconda coltura) e richiede quantità minime di fertilizzanti, erbicidi, pesticidi e acqua. La farina di Camelina risulta sia come contenuto di proteina che digeribilità simile a quella di colza. Al momento il livello di glucosinolati in Camelina limita l'utilizzo di questa farina al 10% nelle formulazioni dei mangimi. Il vantaggio dell'utilizzo di specie da fibra come lino e canapa risiede nella varietà di prodotti collaterali che possono derivare da tali colture (che potrebbero quindi migliorarne la sostenibilità). Il contenuto di proteina nelle farine di queste 2 specie è simile a colza e la digeribilità è simile in canapa e un po' inferiore in lino a causa della presenza di fibre che ne riducono la digeribilità. Inoltre, queste farine presentano livelli non trascurabili di fitina che ne limitano in parte il loro utilizzo. APPLICAZIONI Queste farine possono trovare impiego nella formulazione di mangimi presentando caratteristiche simili a quella di colza sia come contenuto proteico che come digeribilità. L'olio di colza costituisce la principale fonte in Europa di biodiesel e quindi le sue farine vengono già normalmente utilizzate nella mangimistica. La caratterizzazione delle farine suggerisce, in base al contenuto di alcuni fattori antinutrizionali (glucosinolati e fitina), di utilizzare farina di Camelina (da genotipi a + basso contenuto di glucosinolati) fino al 10% della dieta, farina di lino dal 10 al 15% e la farina di canapa dal 5 al10% della dieta dell'animale.
2013
BIOLOGIA E BIOTECNOLOGIA AGRARIA
9788880801498
Farina
Mangimistica
Piante
Energia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/179865
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