Il d.lgs. n. 112/1998 aveva ricompreso la «gestione dei rifiuti» nell'ambito della più ampia materia della «protezione della natura e dell'ambiente» e si era limitato, all'art. 85, a mantenere in capo allo Stato «esclusivamente le funzioni e i compiti indicati dal decreto Ronchi del 1997. Il Codice dell'ambiente (art. 264 del d.lgs. n. 152/2006) ha riordinato tutta la materia della tutela dell'ambiente in un unico provvedimento legislativo e si è sostituito al decreto Ronchi come normativa di riferimento in materia di gestione dei rifiuti. La caducazione di tale decreto è stata, tuttavia, soprattutto nella prima stesura del Codice del 2006, più formale che sostanziale, dato che la gran parte delle norme in esso contenute hanno seguito l'impianto normativo precedente. Lo spoglio delle leggi regionali in materia di rifiuti mostra come la maggior parte delle Regioni abbia dato attuazione alle disposizioni del Codice ambientale, o attraverso leggi nuove o andando a modificare le leggi vigenti per adattarle alla nuova disciplina. L'esame della normativa regionale di riferimento permette, comunque, di osservare come nel settore dei rifiuti emerga una netta fisionomia funzionale della Provincia. Ad essa, infatti, competono, di regola, non solo le importanti funzioni attribuite dalla normativa statale, come l'individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento e l'autorizzazione per la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti, ma anche ulteriori funzioni attribuite dalla Regione. All'interno di un complesso intreccio di funzioni tra i diversi livelli di governo si può affermare quindi che le Province mantengono un ruolo importante e definito.

Il ruolo della Provincia in materia di rifiuti

2013

Abstract

Il d.lgs. n. 112/1998 aveva ricompreso la «gestione dei rifiuti» nell'ambito della più ampia materia della «protezione della natura e dell'ambiente» e si era limitato, all'art. 85, a mantenere in capo allo Stato «esclusivamente le funzioni e i compiti indicati dal decreto Ronchi del 1997. Il Codice dell'ambiente (art. 264 del d.lgs. n. 152/2006) ha riordinato tutta la materia della tutela dell'ambiente in un unico provvedimento legislativo e si è sostituito al decreto Ronchi come normativa di riferimento in materia di gestione dei rifiuti. La caducazione di tale decreto è stata, tuttavia, soprattutto nella prima stesura del Codice del 2006, più formale che sostanziale, dato che la gran parte delle norme in esso contenute hanno seguito l'impianto normativo precedente. Lo spoglio delle leggi regionali in materia di rifiuti mostra come la maggior parte delle Regioni abbia dato attuazione alle disposizioni del Codice ambientale, o attraverso leggi nuove o andando a modificare le leggi vigenti per adattarle alla nuova disciplina. L'esame della normativa regionale di riferimento permette, comunque, di osservare come nel settore dei rifiuti emerga una netta fisionomia funzionale della Provincia. Ad essa, infatti, competono, di regola, non solo le importanti funzioni attribuite dalla normativa statale, come l'individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento e l'autorizzazione per la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti, ma anche ulteriori funzioni attribuite dalla Regione. All'interno di un complesso intreccio di funzioni tra i diversi livelli di governo si può affermare quindi che le Province mantengono un ruolo importante e definito.
2013
Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie - ISSIRFA
Enti locali; Gestione dei rifiuti; Codice dell'ambiente.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/181592
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact