Il capitolo deve intendersi come parte di un'opera collettanea, nella quale l'autrice ha fornito molteplici contributi che si allegano: ai fini della valutazione, si presenta un da intendersi tuttavia soprattutto nel contesto di "un'opera che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa". Primo ipertesto italiano nella sua I ed., pubblicata in altre lingue e giudicata meritevole di numerosi premi, Encyclomedia - e dunque i suoi capitoli - è stata integralmente riscritta. Il progetto, presentato da U. Eco in sede ONU con la lectio " Against the loss of memory", nella sua II ed. è dotata di un motore di ricerca semantico che si è contribuito ad elaborare che non si limita a individuare i termini in quanto semplicemente scritti, come avviene normalmente nelle ricerche informatiche, ma è in grado di valutarne il significato. Inoltre, attraverso particolari algoritmi, il sistema attribuisce delle 'pesature' alle diverse informazioni che variano in funzione dell'argomento ricercato, in modo da evidenziare nella ricerca le informazioni più importanti rispetto ad un determinato 'centro di interesse'": gli assi vettoriali consueti vengono rotti e si arricchiscono di nuove potenzialità. Anche questo è dunque parte del lavoro. L'incapacità e l'impossibilità di superare i particolarismi e lo squilibrio fazionario come carattere originario rende più grave la comune e sostanziale stagnazione - quando non "decadenza" - dell'economia in tutti gli Stati italiani, dovuta alla rottura dell'equilibrio tra popolazione e risorse e alla cristallizzazione della vita civile e politica. Lo scomporsi e restringersi degli agglomerati urbani è il segnale di un arretramento complessivo che, nel corso del XVII secolo, corrode e infine rende incompatibili con lo sviluppo gli stagnanti apparati corporativi e difficile la crescita: l'aria della città non rende più liberi. Una popolazione invecchiata e impaurita, costretta a spendere solo per mangiare e vestirsi, subisce il circolo vizioso di un'economia spaventata e con scarsa propensione al rischio e la crisi, specialmente dagli anni Trenta, comincia a dilagare: un tessuto economico di lungo periodo si sfalda insieme alla perdita del primato produttivo e commerciale. In realtà più che di crisi si tratta di un declino tendenziale, di un mutamento di equilibri, di un rallentamento della produzione, della decadenza di modelli obsoleti di governare e produrre in una fase, peraltro, di difficile congiuntura internazionale, di riorganizzazione delle gerarchie, di policentrismo del dominio del mondo e di eccezionalità bellica: nella seconda metà del secolo, infatti, in alcune aree del paese e indipendentemente dalla forma di governo, si manifestano segnali di riorganizzazione e crescita.

Gli Stati italiani

Marina Montacutelli
2017

Abstract

Il capitolo deve intendersi come parte di un'opera collettanea, nella quale l'autrice ha fornito molteplici contributi che si allegano: ai fini della valutazione, si presenta un da intendersi tuttavia soprattutto nel contesto di "un'opera che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa". Primo ipertesto italiano nella sua I ed., pubblicata in altre lingue e giudicata meritevole di numerosi premi, Encyclomedia - e dunque i suoi capitoli - è stata integralmente riscritta. Il progetto, presentato da U. Eco in sede ONU con la lectio " Against the loss of memory", nella sua II ed. è dotata di un motore di ricerca semantico che si è contribuito ad elaborare che non si limita a individuare i termini in quanto semplicemente scritti, come avviene normalmente nelle ricerche informatiche, ma è in grado di valutarne il significato. Inoltre, attraverso particolari algoritmi, il sistema attribuisce delle 'pesature' alle diverse informazioni che variano in funzione dell'argomento ricercato, in modo da evidenziare nella ricerca le informazioni più importanti rispetto ad un determinato 'centro di interesse'": gli assi vettoriali consueti vengono rotti e si arricchiscono di nuove potenzialità. Anche questo è dunque parte del lavoro. L'incapacità e l'impossibilità di superare i particolarismi e lo squilibrio fazionario come carattere originario rende più grave la comune e sostanziale stagnazione - quando non "decadenza" - dell'economia in tutti gli Stati italiani, dovuta alla rottura dell'equilibrio tra popolazione e risorse e alla cristallizzazione della vita civile e politica. Lo scomporsi e restringersi degli agglomerati urbani è il segnale di un arretramento complessivo che, nel corso del XVII secolo, corrode e infine rende incompatibili con lo sviluppo gli stagnanti apparati corporativi e difficile la crescita: l'aria della città non rende più liberi. Una popolazione invecchiata e impaurita, costretta a spendere solo per mangiare e vestirsi, subisce il circolo vizioso di un'economia spaventata e con scarsa propensione al rischio e la crisi, specialmente dagli anni Trenta, comincia a dilagare: un tessuto economico di lungo periodo si sfalda insieme alla perdita del primato produttivo e commerciale. In realtà più che di crisi si tratta di un declino tendenziale, di un mutamento di equilibri, di un rallentamento della produzione, della decadenza di modelli obsoleti di governare e produrre in una fase, peraltro, di difficile congiuntura internazionale, di riorganizzazione delle gerarchie, di policentrismo del dominio del mondo e di eccezionalità bellica: nella seconda metà del secolo, infatti, in alcune aree del paese e indipendentemente dalla forma di governo, si manifestano segnali di riorganizzazione e crescita.
2017
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
9771128609604
tecnologia didattica
big data
XVII secolo
algoritmo
ipertesto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/181619
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