Nata dalle costole di Encyclomedia, che negli anni novanta - con l'obiettivo di un progetto multidisciplinare - innovò il settore con un'enciclopedia antesignana dell'editoria multimediale e dell'ipertesto, la Storia della civiltà europea (a cura di Umberto Eco, Aldo Schiavone, Anna Ottani Cavina, Roberto Leydi, Pietro Corsi, Ezio Raimondi) - scelta tra i "prodotti" per rappresentare la divulgazione, che per i curatori dell'opera ambisce ad essere "alta" - privilegia da una parte il sapere specialistico (con presentazione di monografie tematiche) che interagisce in un complessivo approccio multidisciplinare. Il prodotto presentato, che va dal Cinquecento all'Ottocento e va visto con un insieme unitario, si sviluppa come un flusso unico di informazioni al proprio interno e, nel contempo, si colloca in precisi ambiti cronologici e storiografici. Dunque, i quadri cinquecenteschi volti ad illustrare le dinamiche dei nascenti stati nazionali, pur nel loro polimorfismo, in un complessiva dinamica espansiva; le luci ed ombre seicentesche, dalla guerra dei trent'anni presentata in una rara visione d'insieme, alle rivolte e rivoluzioni, al nascere di nuove gerarchie nell'economia-mondo che non disdegnano accompagnarsi alle vecchie, sia pur nascoste; al Settecento, che presenta in un'Europa "a due velocità" che insegue la "pubblica felicità"; all'Ottocento, infine, nel quale le aspirazioni e la realtà si intersecano in un "globale" che suscita istanze internazionali nel nascere degli stati nazionali. Un intrecciarsi e msotrarsi, appunto, di "storia", "civiltà" ed "Europa" laddove storia non è solo disciplina del passato, civiltà non è guardatoa come necessario e unidirezionale sapere progressivo ed Europa è guardata nei proprio sistemi interni e in relazione - come hanno insegnato le scienze sociali - con ciascuna parte, con il "fuori" e nel "tutto".
Storia della civiltà europea
Montacutelli marina
2008
Abstract
Nata dalle costole di Encyclomedia, che negli anni novanta - con l'obiettivo di un progetto multidisciplinare - innovò il settore con un'enciclopedia antesignana dell'editoria multimediale e dell'ipertesto, la Storia della civiltà europea (a cura di Umberto Eco, Aldo Schiavone, Anna Ottani Cavina, Roberto Leydi, Pietro Corsi, Ezio Raimondi) - scelta tra i "prodotti" per rappresentare la divulgazione, che per i curatori dell'opera ambisce ad essere "alta" - privilegia da una parte il sapere specialistico (con presentazione di monografie tematiche) che interagisce in un complessivo approccio multidisciplinare. Il prodotto presentato, che va dal Cinquecento all'Ottocento e va visto con un insieme unitario, si sviluppa come un flusso unico di informazioni al proprio interno e, nel contempo, si colloca in precisi ambiti cronologici e storiografici. Dunque, i quadri cinquecenteschi volti ad illustrare le dinamiche dei nascenti stati nazionali, pur nel loro polimorfismo, in un complessiva dinamica espansiva; le luci ed ombre seicentesche, dalla guerra dei trent'anni presentata in una rara visione d'insieme, alle rivolte e rivoluzioni, al nascere di nuove gerarchie nell'economia-mondo che non disdegnano accompagnarsi alle vecchie, sia pur nascoste; al Settecento, che presenta in un'Europa "a due velocità" che insegue la "pubblica felicità"; all'Ottocento, infine, nel quale le aspirazioni e la realtà si intersecano in un "globale" che suscita istanze internazionali nel nascere degli stati nazionali. Un intrecciarsi e msotrarsi, appunto, di "storia", "civiltà" ed "Europa" laddove storia non è solo disciplina del passato, civiltà non è guardatoa come necessario e unidirezionale sapere progressivo ed Europa è guardata nei proprio sistemi interni e in relazione - come hanno insegnato le scienze sociali - con ciascuna parte, con il "fuori" e nel "tutto".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.