La valutazione di impatto ricopre un ruolo di primaria importanza nello stabilire il successo di un programma, soprattutto con finalità di programmazione delle politiche pubbliche locali e di uso efficiente delle risorse finanziarie. Nell'attuale contesto socio-economico, le politiche per la coesione sociale e gli interventi di Welfare risultano cruciali nel contrasto all'inoccupazione e al disagio, ma le risorse finanziarie sono vieppiù scarse e diventa necessario impiegarle con sempre maggiore efficacia ed efficienza. In quest'ottica, il presente lavoro applica la metodologia della valutazione di impatto al caso delle politiche formative regionali co-finanziate dal Fondo Sociale Europeo, discutendone la fattibilità e proponendo una strategia quasi-sperimentale di valutazione dell'inserimento lavorativo applicata al caso del Piemonte. In particolare, si illustrano vantaggi e svantaggi di una strategia campionaria CATI, che persegue il duplice obiettivo di una valutazione di impatto tramite la scelta di un opportuno campione di controllo e di un'indagine statisticamente robusta degli esiti occupazionali dei formati. Infine, si discute la rilevanza e la fattibilità di una valutazione di impatto netto tramite la selezione di un adeguato campione contro-fattuale, che attenui gli effetti indesiderati del selection bias.
Una valutazione di impatto delle politiche formative regionali: il caso piemontese
2013
Abstract
La valutazione di impatto ricopre un ruolo di primaria importanza nello stabilire il successo di un programma, soprattutto con finalità di programmazione delle politiche pubbliche locali e di uso efficiente delle risorse finanziarie. Nell'attuale contesto socio-economico, le politiche per la coesione sociale e gli interventi di Welfare risultano cruciali nel contrasto all'inoccupazione e al disagio, ma le risorse finanziarie sono vieppiù scarse e diventa necessario impiegarle con sempre maggiore efficacia ed efficienza. In quest'ottica, il presente lavoro applica la metodologia della valutazione di impatto al caso delle politiche formative regionali co-finanziate dal Fondo Sociale Europeo, discutendone la fattibilità e proponendo una strategia quasi-sperimentale di valutazione dell'inserimento lavorativo applicata al caso del Piemonte. In particolare, si illustrano vantaggi e svantaggi di una strategia campionaria CATI, che persegue il duplice obiettivo di una valutazione di impatto tramite la scelta di un opportuno campione di controllo e di un'indagine statisticamente robusta degli esiti occupazionali dei formati. Infine, si discute la rilevanza e la fattibilità di una valutazione di impatto netto tramite la selezione di un adeguato campione contro-fattuale, che attenui gli effetti indesiderati del selection bias.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.