Il saggio è la sintesi, con rilevanti aggiornamenti relativi alla comprensione del fenomeno insediativo di Mosca, della ampia ricerca sulla città sovietica pubblicata da Antonio Bertini nel 1991. Si delinea soprattutto la forma urbis di Mosca sin dalle sue origini, definendo contorni, avanzamenti, crescite e sviluppi negli anni successivi sino alla Rivoluzione d'Ottobre. Il fatto rivoluzionario cambia sensibilmente anche l'orientamento della pianificazione, programmazione, gestione ed attuazione degli interventi sul territorio soprattutto per quanto riguarda le modalità di sviluppo. Il piano regolatore della "Grande Mosca", frutto di una gestazione durata circa 15 anni, costituisce una svolta nella politica insediativa di Mosca e dell'intera Urss. Molte delle indicazioni contenute vengono soddisfatte mentre l'obiettivo di ridurre l'inurbamento verso la capitale, uno degli obiettivi prioritari dei progettisti del piano, viene disatteso. Così Mosca cresce molto, troppo, e non organicamente. E' per questo che negli anni cinquanta dopo circa venti anni di attuazione si ricorre ad un modello di città che si sviluppa per insediamenti satelliti "goroda sputniki", che costituiscono uno dei modelli di espansione urbana più efficaci della pianificazione territoriale. Le città satelliti fortemente collegate alla città madre (in questo caso Mosca), sono ben unite tra di loro e soprattutto con la capitale sia attraverso collegamenti stradali, che ferroviari e in alcuni casi anche fluviali. Con questo sistema (usato quasi contemporaneamente anche a Stoccolma) si riduce per un breve tempo la crescita della popolazione della città che in quegli anni superava abbondantemente i 5 milioni. Nel frattempo anche città fino ad una distanza di circa 100 km facevano registrare forti crescite demografiche che mettevano in crisi tutto il sistema non più solo metropolitano ma "megalopolitano", così come ben definito da Jean Gottmann. Il secondo piano regolatore quello del 1975 si pone soprattutto obiettivi di qualità sia per quanto riguarda gli standard abitativi che quelli di quartiere. I Rajoni e i microrajoni divengono le unità residenziali di base intorno ai quali ricostruire il modello socialista applicato alla pianificazione urbana e territoriale nel quale la vita comunitaria, le attrezzature, le attività quotidiane sono ben organizzate ma anche ben controllate. Il saggio si conclude con una breve disamina delle caratteristiche del vasto territorio che circonda la città milionaria di Mosca definendone brevemente i tratti e le peculiarità urbane, individuando un limite della area metropolitana che si è venuta a configurare e nella quale si stanno verificando profonde trasformazioni.
L'area metropolitana di Mosca: ieri e oggi
Antonio Bertini
2007
Abstract
Il saggio è la sintesi, con rilevanti aggiornamenti relativi alla comprensione del fenomeno insediativo di Mosca, della ampia ricerca sulla città sovietica pubblicata da Antonio Bertini nel 1991. Si delinea soprattutto la forma urbis di Mosca sin dalle sue origini, definendo contorni, avanzamenti, crescite e sviluppi negli anni successivi sino alla Rivoluzione d'Ottobre. Il fatto rivoluzionario cambia sensibilmente anche l'orientamento della pianificazione, programmazione, gestione ed attuazione degli interventi sul territorio soprattutto per quanto riguarda le modalità di sviluppo. Il piano regolatore della "Grande Mosca", frutto di una gestazione durata circa 15 anni, costituisce una svolta nella politica insediativa di Mosca e dell'intera Urss. Molte delle indicazioni contenute vengono soddisfatte mentre l'obiettivo di ridurre l'inurbamento verso la capitale, uno degli obiettivi prioritari dei progettisti del piano, viene disatteso. Così Mosca cresce molto, troppo, e non organicamente. E' per questo che negli anni cinquanta dopo circa venti anni di attuazione si ricorre ad un modello di città che si sviluppa per insediamenti satelliti "goroda sputniki", che costituiscono uno dei modelli di espansione urbana più efficaci della pianificazione territoriale. Le città satelliti fortemente collegate alla città madre (in questo caso Mosca), sono ben unite tra di loro e soprattutto con la capitale sia attraverso collegamenti stradali, che ferroviari e in alcuni casi anche fluviali. Con questo sistema (usato quasi contemporaneamente anche a Stoccolma) si riduce per un breve tempo la crescita della popolazione della città che in quegli anni superava abbondantemente i 5 milioni. Nel frattempo anche città fino ad una distanza di circa 100 km facevano registrare forti crescite demografiche che mettevano in crisi tutto il sistema non più solo metropolitano ma "megalopolitano", così come ben definito da Jean Gottmann. Il secondo piano regolatore quello del 1975 si pone soprattutto obiettivi di qualità sia per quanto riguarda gli standard abitativi che quelli di quartiere. I Rajoni e i microrajoni divengono le unità residenziali di base intorno ai quali ricostruire il modello socialista applicato alla pianificazione urbana e territoriale nel quale la vita comunitaria, le attrezzature, le attività quotidiane sono ben organizzate ma anche ben controllate. Il saggio si conclude con una breve disamina delle caratteristiche del vasto territorio che circonda la città milionaria di Mosca definendone brevemente i tratti e le peculiarità urbane, individuando un limite della area metropolitana che si è venuta a configurare e nella quale si stanno verificando profonde trasformazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


