Nonostante l'acclarata esigenza da parte degli enti locali di contenere la riduzione di biodiversità nei loro territori, l'evoluzione delle reti ecologiche è ostacolata da una grande criticità consistente nella difficoltà di integrare l'approccio ecologico negli strumenti di pianificazione A fronte di tale problematica la regione Campania ha realizzato un piano territoriale di coordinamento in grado di pervenire alla gestione integrata delle risorse naturali utilizzando la reticolarità ecologica; difatti il piano territoriale ha definito con estrema attenzione la valutazione e l'organizzazione dei corridoi ecologici. Le aree naturalistiche sono già tutelate da un sistema di aree protette a livello europeo, nazionale e regionale; la rete Natura 2000, prevista dall'Europa per la conservazione della biodiversità, ha introdotto in Campania un consistente numero di zone a protezione speciale e di siti di importanza comunitaria che unitamente a parchi, a riserve, a foreste demaniali e oasi costituiscono i nodi della rete ecologica della regione. Il sistema delle aree protette in Campania assume particolare significato, coprendo il 35% dell'intera superficie del territorio regionale; esso è costituito principalmente da due parchi nazionali: il Parco del Vesuvio e il Parco del Cilento e Vallo di Diano a cui si aggiunge il sistema dei parchi,delle riserve terrestri e marine predisposto dalla regione. Il sistema complessivo, nonostante la sua organizzazione territoriale, risulta attualmente comunque privo di sistemi di monitoraggio e piani di gestione; paradossalmente è recente la notizia della bocciatura dello stesso piano di gestione del piano nazionale Del Parco del Cilento e Vallo di Diano. In questo scenario alla rete ecologica viene assegnato dall'autorità regionale, l'obiettivo di coniugare gli obiettivi di tutela e di conservazione della biodiversità con azioni integrate in grado di attivare modelli di sviluppo locale sostenibile. Gli ambiti interessati dalla rete ecologica sono quelli che presentano una consistente naturalità, dove il grado di integrazione dello sviluppo locale con i processi naturali è maggiore. Per promuovere localmente azioni e progetti di sviluppo territoriale integrati alla difesa della natura, il piano territoriale di coordinamento regionale ha individuato dei bacini insediativi in cui è possibile avviare processi di sviluppo finalizzati ad integrare le esigenze ecologiche nell'uso dei suoli e nella gestione del territorio. Per conseguire queste finalità la struttura del territorio è stata articolata in sistemi territoriali di sviluppo per i quali vengono previste adeguate politiche di tutela e valorizzazione della biodiversità. Per la definizione di questi bacini insediativi i comuni sono stati aggregati in funzione di dominanti territoriali che variano da caratteristiche strettamente naturalistiche a quelle strettamente urbane. Tale strutturazione, finalizzata all'integrazione dello sviluppo del territorio alle risorse ambientali e naturali, si sovrappone largamente all'articolazione delle aree protette. L'analisi integrata realizzata con la tecnologia GIS tra le informazioni geografiche inerenti il sistema delle aree protette ed quelle inerenti i sistemi territoriali di sviluppo ha realizzato una cartografia tematica intesa a verificare la compatibilità della rete ecologica regionale con i processi di sviluppo e a stabilire il grado di alterazione della biodiversità. Si sono quindi realizzate in GIS due carte tematiche una relativa al sistema delle aree protette e l'altra relativa ai sistemi territoriali di sviluppo; dall'integrazione dei dati georeferenziati delle cartografie si è estratta una cartografia dinamica intesa a supportare la gestione della rete ecologica regionale.e a fornire adeguati strumenti a supporto di azioni di riqualificazione ecologica.
Un GIS per l'analisi integrata della rete ecologica in Campania
clelia cirillo;giovanna acampora;marina russo
2013
Abstract
Nonostante l'acclarata esigenza da parte degli enti locali di contenere la riduzione di biodiversità nei loro territori, l'evoluzione delle reti ecologiche è ostacolata da una grande criticità consistente nella difficoltà di integrare l'approccio ecologico negli strumenti di pianificazione A fronte di tale problematica la regione Campania ha realizzato un piano territoriale di coordinamento in grado di pervenire alla gestione integrata delle risorse naturali utilizzando la reticolarità ecologica; difatti il piano territoriale ha definito con estrema attenzione la valutazione e l'organizzazione dei corridoi ecologici. Le aree naturalistiche sono già tutelate da un sistema di aree protette a livello europeo, nazionale e regionale; la rete Natura 2000, prevista dall'Europa per la conservazione della biodiversità, ha introdotto in Campania un consistente numero di zone a protezione speciale e di siti di importanza comunitaria che unitamente a parchi, a riserve, a foreste demaniali e oasi costituiscono i nodi della rete ecologica della regione. Il sistema delle aree protette in Campania assume particolare significato, coprendo il 35% dell'intera superficie del territorio regionale; esso è costituito principalmente da due parchi nazionali: il Parco del Vesuvio e il Parco del Cilento e Vallo di Diano a cui si aggiunge il sistema dei parchi,delle riserve terrestri e marine predisposto dalla regione. Il sistema complessivo, nonostante la sua organizzazione territoriale, risulta attualmente comunque privo di sistemi di monitoraggio e piani di gestione; paradossalmente è recente la notizia della bocciatura dello stesso piano di gestione del piano nazionale Del Parco del Cilento e Vallo di Diano. In questo scenario alla rete ecologica viene assegnato dall'autorità regionale, l'obiettivo di coniugare gli obiettivi di tutela e di conservazione della biodiversità con azioni integrate in grado di attivare modelli di sviluppo locale sostenibile. Gli ambiti interessati dalla rete ecologica sono quelli che presentano una consistente naturalità, dove il grado di integrazione dello sviluppo locale con i processi naturali è maggiore. Per promuovere localmente azioni e progetti di sviluppo territoriale integrati alla difesa della natura, il piano territoriale di coordinamento regionale ha individuato dei bacini insediativi in cui è possibile avviare processi di sviluppo finalizzati ad integrare le esigenze ecologiche nell'uso dei suoli e nella gestione del territorio. Per conseguire queste finalità la struttura del territorio è stata articolata in sistemi territoriali di sviluppo per i quali vengono previste adeguate politiche di tutela e valorizzazione della biodiversità. Per la definizione di questi bacini insediativi i comuni sono stati aggregati in funzione di dominanti territoriali che variano da caratteristiche strettamente naturalistiche a quelle strettamente urbane. Tale strutturazione, finalizzata all'integrazione dello sviluppo del territorio alle risorse ambientali e naturali, si sovrappone largamente all'articolazione delle aree protette. L'analisi integrata realizzata con la tecnologia GIS tra le informazioni geografiche inerenti il sistema delle aree protette ed quelle inerenti i sistemi territoriali di sviluppo ha realizzato una cartografia tematica intesa a verificare la compatibilità della rete ecologica regionale con i processi di sviluppo e a stabilire il grado di alterazione della biodiversità. Si sono quindi realizzate in GIS due carte tematiche una relativa al sistema delle aree protette e l'altra relativa ai sistemi territoriali di sviluppo; dall'integrazione dei dati georeferenziati delle cartografie si è estratta una cartografia dinamica intesa a supportare la gestione della rete ecologica regionale.e a fornire adeguati strumenti a supporto di azioni di riqualificazione ecologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.