Spesso, problemi dovuti a disabilità fisiche o di salute, congenite o acquisite a seguito di traumi o di malattie degenerative, impediscono, in modo temporaneo o permanente, la normale partecipazione all'istruzione scolastica, universitaria e professionale. Possono in questi casi le tecnologie di rete e mobili offrire nuove opportunità per una reale inclusione socio-educativa? Si tratta della questione chiave che dal 2009 al 2012 ha guidato l'attività di ricerca e sviluppo del progetto denominato WISE (Wiring Individualised Special Education) finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca con fondi di investimento per la ricerca di base (FIRB). Scopo principale del progetto è stato lo sviluppo di un sistema di supporto all'educazione e alla formazione speciale dei cosiddetti homebound , ossia di coloro che per ragioni fisiche e di salute sono confinati presso la propria abitazione o altro ambiente (ospedale, domicilio temporaneo). Parti essenziali del sistema di supporto WISE sono i tool per la condivisione delle conoscenze e delle buone pratiche sulla homebound special education (HBSE), la progettazione assistita di interventi didattici indirizzati all'utenza speciale, la formazione degli operatori socio-educativi. L'attività progettuale si è sviluppata attraverso l'azione concertata di sei Unità di Ricerca (UR), coordinate dall'Istituto Tecnologie Didattiche del CNR di Genova e afferenti ad altrettanti centri di eccellenza universitari specializzati in ricerche sull'uso educativo delle tecnologie di rete. In questo contributo verranno illustrati i tratti salienti del progetto e i risultati che ne sono scaturiti in termini di ricerca e sviluppo prototipale.
Il progetto WISE e il supporto all'inclusione socio-educativa
Guglielmo Trentin
2013
Abstract
Spesso, problemi dovuti a disabilità fisiche o di salute, congenite o acquisite a seguito di traumi o di malattie degenerative, impediscono, in modo temporaneo o permanente, la normale partecipazione all'istruzione scolastica, universitaria e professionale. Possono in questi casi le tecnologie di rete e mobili offrire nuove opportunità per una reale inclusione socio-educativa? Si tratta della questione chiave che dal 2009 al 2012 ha guidato l'attività di ricerca e sviluppo del progetto denominato WISE (Wiring Individualised Special Education) finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca con fondi di investimento per la ricerca di base (FIRB). Scopo principale del progetto è stato lo sviluppo di un sistema di supporto all'educazione e alla formazione speciale dei cosiddetti homebound , ossia di coloro che per ragioni fisiche e di salute sono confinati presso la propria abitazione o altro ambiente (ospedale, domicilio temporaneo). Parti essenziali del sistema di supporto WISE sono i tool per la condivisione delle conoscenze e delle buone pratiche sulla homebound special education (HBSE), la progettazione assistita di interventi didattici indirizzati all'utenza speciale, la formazione degli operatori socio-educativi. L'attività progettuale si è sviluppata attraverso l'azione concertata di sei Unità di Ricerca (UR), coordinate dall'Istituto Tecnologie Didattiche del CNR di Genova e afferenti ad altrettanti centri di eccellenza universitari specializzati in ricerche sull'uso educativo delle tecnologie di rete. In questo contributo verranno illustrati i tratti salienti del progetto e i risultati che ne sono scaturiti in termini di ricerca e sviluppo prototipale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


