Da lungo tempo il dibattito internazionale intorno al concetto di sostenibilità sottolinea in maniera chiara il ruolo delle città come terreno di generazione di uno dei problemi più drammatici connessi al rapido aumento della popolazione mondiale: l'insufficiente accesso ad abitazioni adeguate e ambientalmente compatibili. Già in occasione della Conferenza Habitat II (Istanbul, 1996) questo aspetto dell'ambiente urbano fu inserito fra le aree prioritarie di intervento. Non può affermarsi che sul piano scientifico e tecnologico manchino le necessarie conoscenze per perseguire quest'obiettivo: materiali ambientalmente compatibili e strategie efficaci di efficienza energetica sono già stati ampiamente investigati e sperimentati. Ciononostante, la loro concreta integrazione nel processo edilizio - e in particolar modo nel settore residenziale - non costituisce una routine, essenzialmente a causa dei maggiori costi iniziali associati alla realizzazione di alloggi 'sostenibili', di fatto a totale carico del cittadino. Al momento è già possibile disporre di indicazioni sull'incidenza di un processo di progettazione-costruzione ambientalmente corretto sul costo totale di realizzazione degli edifici. Per il nostro contesto nazionale, questa cifra rimane contenuta nell'8-10%, sebbene sperimentazioni avanzate in ambito europeo dimostrino che è possibile ridurre questa pecentuale al 5%. In assenza di una profonda revisione dell'intero ciclo produttivo in grado di ottimizzare i costi globali e soprattutto di esplicitare la capacità di un'abitazione sostenibile di ripagare nel tempo gli 'extra-costi' iniziali, l'abitare in maniera eco-compatibile si configura come una scelta possibile solo per pochi. A questo proposito, va poi sottolineata la centralità del concetto di proprietà della casa d'abitazione, obiettivo tradizionalmente prioritario negli stili di vita nazionali e locali, e mai come in questi ultimi tempi, rivalutato come bene-rifugio. All'aumento del numero delle famiglie che si indirizzano verso i mutui per l'acquisto della 'prima casa' (il 50% dal 2001 ad oggi), fa da contraltare una obiettiva scarsità di alloggi di qualità ambientale soddisfacente e, in generale, di abitazioni nuove a prezzi contenuti, essenzialmente dovuta all'aumento dei costi di costruzione. L'accesso alla residenza rimane un punto critico specialmente per le parti più deboli della società, come i giovani, i lavoratori a basso reddito, gli immigrati, che, in generale, difficilmente possono qualificarsi per l'ottenimento di un mutuo. L'accesso finanziario alla proprietà residenziale rappresenta ancora un enorme problema per molti. Il presente contributo intende esaminare, alla luce di queste premesse, alcuni strumenti finanziari innovativi, messi a punto in Paesi europei e non, finalizzati all'acquisto di alloggi con provate caratteristiche di eco-efficienza, dimostrandone le elevate potenzialità di applicazione e diffusione nel contesto nazionale.

L'accessibilità finanziaria degli alloggi sostenibili: problematiche e soluzioni

Antonella Lerario
2005

Abstract

Da lungo tempo il dibattito internazionale intorno al concetto di sostenibilità sottolinea in maniera chiara il ruolo delle città come terreno di generazione di uno dei problemi più drammatici connessi al rapido aumento della popolazione mondiale: l'insufficiente accesso ad abitazioni adeguate e ambientalmente compatibili. Già in occasione della Conferenza Habitat II (Istanbul, 1996) questo aspetto dell'ambiente urbano fu inserito fra le aree prioritarie di intervento. Non può affermarsi che sul piano scientifico e tecnologico manchino le necessarie conoscenze per perseguire quest'obiettivo: materiali ambientalmente compatibili e strategie efficaci di efficienza energetica sono già stati ampiamente investigati e sperimentati. Ciononostante, la loro concreta integrazione nel processo edilizio - e in particolar modo nel settore residenziale - non costituisce una routine, essenzialmente a causa dei maggiori costi iniziali associati alla realizzazione di alloggi 'sostenibili', di fatto a totale carico del cittadino. Al momento è già possibile disporre di indicazioni sull'incidenza di un processo di progettazione-costruzione ambientalmente corretto sul costo totale di realizzazione degli edifici. Per il nostro contesto nazionale, questa cifra rimane contenuta nell'8-10%, sebbene sperimentazioni avanzate in ambito europeo dimostrino che è possibile ridurre questa pecentuale al 5%. In assenza di una profonda revisione dell'intero ciclo produttivo in grado di ottimizzare i costi globali e soprattutto di esplicitare la capacità di un'abitazione sostenibile di ripagare nel tempo gli 'extra-costi' iniziali, l'abitare in maniera eco-compatibile si configura come una scelta possibile solo per pochi. A questo proposito, va poi sottolineata la centralità del concetto di proprietà della casa d'abitazione, obiettivo tradizionalmente prioritario negli stili di vita nazionali e locali, e mai come in questi ultimi tempi, rivalutato come bene-rifugio. All'aumento del numero delle famiglie che si indirizzano verso i mutui per l'acquisto della 'prima casa' (il 50% dal 2001 ad oggi), fa da contraltare una obiettiva scarsità di alloggi di qualità ambientale soddisfacente e, in generale, di abitazioni nuove a prezzi contenuti, essenzialmente dovuta all'aumento dei costi di costruzione. L'accesso alla residenza rimane un punto critico specialmente per le parti più deboli della società, come i giovani, i lavoratori a basso reddito, gli immigrati, che, in generale, difficilmente possono qualificarsi per l'ottenimento di un mutuo. L'accesso finanziario alla proprietà residenziale rappresenta ancora un enorme problema per molti. Il presente contributo intende esaminare, alla luce di queste premesse, alcuni strumenti finanziari innovativi, messi a punto in Paesi europei e non, finalizzati all'acquisto di alloggi con provate caratteristiche di eco-efficienza, dimostrandone le elevate potenzialità di applicazione e diffusione nel contesto nazionale.
2005
88-86729-55-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/202147
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