Negli ultimi anni il problema della sostituzione di tratti di arterie di diametro superiore ai 7mm stato risolto felicemente con l'impiego di protesi costruite in tessuto di Teflon o Dacron lavorato a maglie. Queste protesi però incontrano delle serie difficoltà quando vengono usate per la sostituzione di arterie di diametro inferiore ai 7 mn. La causa principale che porta al la loro occlusione è imputabile all'eccessiva increspatura della superficie luminare che crea fenomeni di turbolenza e di trombosi (1), Più recentemente sono state sviluppate protesi vascoIari realizzate in politetrafluoroetilene (PTFE), un polimero cristal I ino caratterizzato da un'alta inerzia chimica. ln questa particolare applicazione i I polimero è espanso per creare una struttura microporosa costituita da nodi di PTFE non espanso interconnessi da una densa nete di sottili fibrille (2,. Con questo procedimento è stato I imitato notevolmente iI fenomeno del "kinking" e sono stati ottenuti buoni risultati con protesi fino a 4 mm di diametro interno. Comunque anche in questo caso, vuoi per l'inelasticitè del materiale che crea problemi di èccoppiamento tna l'arteria sintetica e quel la naturafe, vuoi per la scarsa emocompatibi I ità del PTFE, non è possibile scendere al di sotto di queste dimensioni. Al lo scopo di dare un contributo al settore dei biomateriali per applicazione nel sistema cardiocircolatorio, ed in panticolare a quel lo del le microprotesi, abbiamo progettato un biomateriale costituito da due componenti: - un elastomero, appartenente alla classe dei poliunetani segmentati che possiede proprietà meccaniche molto simiIi a quelle dei vasi naturali; - un polimeno biologico, la fibrina, che per le sue caratteristiche migliora l'emocompatibilità del materiale durante la prima fase di contatto con il sangue. Il biomateriale è stato ottenuto miscelando opportunamente il polimero sintetico con fibrinogeno di origine umana. La trasformazione del fibrinogeno in fibrina reticolata è stata fatta avvenire sul manufatto, ottenuto depositando la soluzione mediante tecnica "spray" su un dpposito supporto ruotante, per azione del la trombina, del fattore Xl I lo e degl i ioni calcio. 5 protesi del la lunghezza di 5-ó cm e con diametro interno di 2 mfi, ottenute con i I procedimento sopra descritto, sono state imoiantate fra l'aorta addominale e l'arteria femorale in altrettanti conigli del peso di 1500-1800 gr. Le sutura è stata eseguita con monofi lamento di nylon 10.0 e ricoperta con col la di fibrina; le funzional ità del la protesi è stata valutata intraoperatoriamente con microdoppler vascolare MF20 (EME) e successivamente è stata assicurata con un controllo angiografico, Dai primi risultati si può affermare che questo tipo di protesi: - buone caratteristiche di maneggevolezza e di affidabilità meccanica; - nessuna necessità di "precIotting"; - facile suturabilità e resistenza al la tensione dei punti; - essenza di modificazione di flusso al lo registrazione doppler; - pervietà a medio termine senza nessun trattamento antipiastrinico (3 animali sono vivi a distanza di 4 mesi dall'impianto); - ottima cicatrizzazione dei tessuti circostanti.

Risultati preliminari sull' impiego di un nuovo biomateriale a base di fibrina in microchirurgia vascolare sperimentale

G Soldani;
1986

Abstract

Negli ultimi anni il problema della sostituzione di tratti di arterie di diametro superiore ai 7mm stato risolto felicemente con l'impiego di protesi costruite in tessuto di Teflon o Dacron lavorato a maglie. Queste protesi però incontrano delle serie difficoltà quando vengono usate per la sostituzione di arterie di diametro inferiore ai 7 mn. La causa principale che porta al la loro occlusione è imputabile all'eccessiva increspatura della superficie luminare che crea fenomeni di turbolenza e di trombosi (1), Più recentemente sono state sviluppate protesi vascoIari realizzate in politetrafluoroetilene (PTFE), un polimero cristal I ino caratterizzato da un'alta inerzia chimica. ln questa particolare applicazione i I polimero è espanso per creare una struttura microporosa costituita da nodi di PTFE non espanso interconnessi da una densa nete di sottili fibrille (2,. Con questo procedimento è stato I imitato notevolmente iI fenomeno del "kinking" e sono stati ottenuti buoni risultati con protesi fino a 4 mm di diametro interno. Comunque anche in questo caso, vuoi per l'inelasticitè del materiale che crea problemi di èccoppiamento tna l'arteria sintetica e quel la naturafe, vuoi per la scarsa emocompatibi I ità del PTFE, non è possibile scendere al di sotto di queste dimensioni. Al lo scopo di dare un contributo al settore dei biomateriali per applicazione nel sistema cardiocircolatorio, ed in panticolare a quel lo del le microprotesi, abbiamo progettato un biomateriale costituito da due componenti: - un elastomero, appartenente alla classe dei poliunetani segmentati che possiede proprietà meccaniche molto simiIi a quelle dei vasi naturali; - un polimeno biologico, la fibrina, che per le sue caratteristiche migliora l'emocompatibilità del materiale durante la prima fase di contatto con il sangue. Il biomateriale è stato ottenuto miscelando opportunamente il polimero sintetico con fibrinogeno di origine umana. La trasformazione del fibrinogeno in fibrina reticolata è stata fatta avvenire sul manufatto, ottenuto depositando la soluzione mediante tecnica "spray" su un dpposito supporto ruotante, per azione del la trombina, del fattore Xl I lo e degl i ioni calcio. 5 protesi del la lunghezza di 5-ó cm e con diametro interno di 2 mfi, ottenute con i I procedimento sopra descritto, sono state imoiantate fra l'aorta addominale e l'arteria femorale in altrettanti conigli del peso di 1500-1800 gr. Le sutura è stata eseguita con monofi lamento di nylon 10.0 e ricoperta con col la di fibrina; le funzional ità del la protesi è stata valutata intraoperatoriamente con microdoppler vascolare MF20 (EME) e successivamente è stata assicurata con un controllo angiografico, Dai primi risultati si può affermare che questo tipo di protesi: - buone caratteristiche di maneggevolezza e di affidabilità meccanica; - nessuna necessità di "precIotting"; - facile suturabilità e resistenza al la tensione dei punti; - essenza di modificazione di flusso al lo registrazione doppler; - pervietà a medio termine senza nessun trattamento antipiastrinico (3 animali sono vivi a distanza di 4 mesi dall'impianto); - ottima cicatrizzazione dei tessuti circostanti.
1986
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
Fibrina
Microchirurgia vascolare
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Descrizione: Risultati preliminari sull' impiego di un nuovo biomateriale a base di fibrina in microchirurgia vascolare sperimentale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/202375
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