La lenticchia è una delle prime leguminose da granella domesticate e usate dall'uomo. I più antichi ritrovamenti di lenticchia coltivata in Medio Oriente datano circa 6.000 a.C., e nelle regioni mediterranee la coltivazione era diffusa già nel Neolitico, attorno al 4.000 a.C. A causa della "sindrome da domesticazione", due morfotipi, macrosperma e micro-sperma, si sono affermati; inoltre, per via dell'adattamento all'areale di coltivazione medi¬terraneo, così vasto e differenziato, molti ecotipi si sono diversificati e localizzati nelle spe¬cifiche aree di coltivazione. In Italia si sono affermati numerosi ecotipi di lenticchia, sia macrosperma che microsper¬ma, tra i quali il più conosciuto è senza dubbio quello di Castelluccio di Norcia (PG). A causa della diminuita importanza economica di questo legume, e delle mutate condizioni agricolturali seguite alla II guerra mondiale, la superficie coltivata a lenticchia si è drasti¬camente ridotta. Di conseguenza, gli ecotipi per i quali non è stato possibile individuare una nicchia di mercato sono andati perduti. Fino agli anni 70, in agro di Altamura (BA) era coltivato l'ecotipo omonimo, caratterizza¬to da seme grande, piuttosto piatto e di colore verde chiaro. Nei decenni successivi, que¬sto ecotipo è completamente scomparso dalla coltivazione. Negli anni 70, l'allora Laboratorio del Germoplasma (attualmente Istituto di Genetica Vegetale) del C.N.R. raccolse e conservò diversi campioni di lenticchia nella zona di Altamura. Tali campioni, a partire dall'annata agraria 2002/03, sono stati allevati in campo e sono state selezionate, per ciascun campione, le piante corrispondenti all'ideotipo di Altamura. Per ciascuna delle popolazioni così derivate è stata avviata un'analisi della variabilità morfo-agronomica e genetica presente all'interno e tra le popolazioni medesime, anche uti¬lizzando marcatori AFLP. Scopo di tale lavoro è individuare il livello di variabilità interna a ciascun campione, fornire strumenti per l'eliminazione di eventuali contaminazioni da genotipi estranei all'ecotipo e, al contempo, fornire ulteriori strumenti che consentano di caratterizzare l'ecotipo e proteggerlo da eventuali frodi. Queste conoscenze consentirebbero la reintroduzione di un ecotipo di pregio tipico del Parco Nazionale 'dell'Alta Murgia', la sua salvaguardia e valorizzazione anche al di fuori dell'ambito regionale. A testimonianza dell'importanza che questa ricerca riveste per la comunità agricola locale è da menzionare un recente Progetto dell'ICV*, con le suddette finalità, finanziato da alcuni imprenditori agricoli.
La "lenticchia di Altamura": recupero e studio di un antico ecotipo
Sonnante G;Pignone D;Laghetti G
2004
Abstract
La lenticchia è una delle prime leguminose da granella domesticate e usate dall'uomo. I più antichi ritrovamenti di lenticchia coltivata in Medio Oriente datano circa 6.000 a.C., e nelle regioni mediterranee la coltivazione era diffusa già nel Neolitico, attorno al 4.000 a.C. A causa della "sindrome da domesticazione", due morfotipi, macrosperma e micro-sperma, si sono affermati; inoltre, per via dell'adattamento all'areale di coltivazione medi¬terraneo, così vasto e differenziato, molti ecotipi si sono diversificati e localizzati nelle spe¬cifiche aree di coltivazione. In Italia si sono affermati numerosi ecotipi di lenticchia, sia macrosperma che microsper¬ma, tra i quali il più conosciuto è senza dubbio quello di Castelluccio di Norcia (PG). A causa della diminuita importanza economica di questo legume, e delle mutate condizioni agricolturali seguite alla II guerra mondiale, la superficie coltivata a lenticchia si è drasti¬camente ridotta. Di conseguenza, gli ecotipi per i quali non è stato possibile individuare una nicchia di mercato sono andati perduti. Fino agli anni 70, in agro di Altamura (BA) era coltivato l'ecotipo omonimo, caratterizza¬to da seme grande, piuttosto piatto e di colore verde chiaro. Nei decenni successivi, que¬sto ecotipo è completamente scomparso dalla coltivazione. Negli anni 70, l'allora Laboratorio del Germoplasma (attualmente Istituto di Genetica Vegetale) del C.N.R. raccolse e conservò diversi campioni di lenticchia nella zona di Altamura. Tali campioni, a partire dall'annata agraria 2002/03, sono stati allevati in campo e sono state selezionate, per ciascun campione, le piante corrispondenti all'ideotipo di Altamura. Per ciascuna delle popolazioni così derivate è stata avviata un'analisi della variabilità morfo-agronomica e genetica presente all'interno e tra le popolazioni medesime, anche uti¬lizzando marcatori AFLP. Scopo di tale lavoro è individuare il livello di variabilità interna a ciascun campione, fornire strumenti per l'eliminazione di eventuali contaminazioni da genotipi estranei all'ecotipo e, al contempo, fornire ulteriori strumenti che consentano di caratterizzare l'ecotipo e proteggerlo da eventuali frodi. Queste conoscenze consentirebbero la reintroduzione di un ecotipo di pregio tipico del Parco Nazionale 'dell'Alta Murgia', la sua salvaguardia e valorizzazione anche al di fuori dell'ambito regionale. A testimonianza dell'importanza che questa ricerca riveste per la comunità agricola locale è da menzionare un recente Progetto dell'ICV*, con le suddette finalità, finanziato da alcuni imprenditori agricoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.