L'obiettivo del progetto "Percorsi di Orientamento" (2008-2011) finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è stato favorire l'occupazione femminile nelle aree rurali puntando in particolare alla crescita dell'imprenditoria e dell'impresa femminile quali strumenti di salvaguardia e tutela dei saperi legati all'artigianato locale, e di valorizzazione dei territori rurali. Nella ricerca è stata sperimentata l'applicazione di strumenti di orientamento mirati alla crescita e/o alla creazione di imprese agricole e microimprese artigianali legate alla filiera del tessile intesa come insieme di processi che vanno dalla produzione delle fibre naturali alla confezione di prodotti per l'abbigliamento e l'arredamento. Nel primo anno del progetto è stata condotta un'analisi dei contesti regionali (Toscana, Emilia Romagna, Campania e Sardegna) in cui sono state definite le realtà più interessanti dal punto di vista delle produzioni legate alla filiera tessile: ne sono emersi alcuni scenari di sviluppo delle imprese già esistenti nel territorio ed i fabbisogni legati alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese, in particolare di quelle a conduzione femminile. Tale analisi è stata sintetizzata in un'analisi SWOT in cui sono emersi i punti di forza (STRENGHTS), i punti di debolezza (WEAKNESSES), le opportunità (OPPORTUNITIES), le minacce (THREATS) dell'impresa femminile in ambito agricolo e nell'artigianato tessile e settori correlati. Quanto emerso dal progetto vuole essere un contributo al dibattito di quanto l'impresa femminile, la sostenibilità ambientale dei processi di produzione e dei prodotti insieme alla necessità di inquadrare tutto questo nella cornice culturale e di valorizzazione delle specificità dei territori, siano elementi importanti di resilienza in periodi di crisi. Per aiutare le piccole e piccolissime imprese italiane occorre incrementare e valorizzare l'artigianato esistente sul territorio, rivalutare l'artigianato legato alle proprie origini, sfruttare le materie prime del territorio, con uso di materiali a filiera corta. Recuperare tradizioni passate, una risorsa importante per rivalutare le aziende italiane in un momento di crisi come l'attuale. Questo fa parte della missione di CNA e di CNA Impresa Donna. Se si parla di sostenibilità per le imprese al femminile, è noto che queste sono generalmente micro o piccolissime aziende, al cui interno manca una gestione aziendale vera e propria. Occorre quindi porre le titolari delle aziende in condizioni di conoscere le modalità operative seguite dalle banche, capire le nozioni della lettura per es. di un c/c bancario, valutare la qualità di trattamento riservato dalla banca all'impresa conoscere le proprie condizioni di applicazioni del tasso di interesse, confrontare le condizioni economiche con le altre banche. In poche parole: riuscire a negoziare in modo consapevole. Le donne imprenditrici in questo momento di crisi lamentano meno sofferenze in fatto di prestiti rispetto agli uomini, ma non è abbastanza noto che le donne imprenditrici pagano il costo del denaro un po' più alto rispetto alle stesse imprese guidate da uomini. E' importante e necessaria, quindi, una conoscenza più approfondita delle imprese femminili così come è inderogabile un maggior ascolto ai loro bisogni e una maggiore credibilità alle loro potenzialità e capacità da parte del sistema bancario.

"Percorsi di Orientamento" un progetto per la sostenibilità ambientale e lo sviluppo dell'impresa femminile.

Francesca Camilli;
2012

Abstract

L'obiettivo del progetto "Percorsi di Orientamento" (2008-2011) finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è stato favorire l'occupazione femminile nelle aree rurali puntando in particolare alla crescita dell'imprenditoria e dell'impresa femminile quali strumenti di salvaguardia e tutela dei saperi legati all'artigianato locale, e di valorizzazione dei territori rurali. Nella ricerca è stata sperimentata l'applicazione di strumenti di orientamento mirati alla crescita e/o alla creazione di imprese agricole e microimprese artigianali legate alla filiera del tessile intesa come insieme di processi che vanno dalla produzione delle fibre naturali alla confezione di prodotti per l'abbigliamento e l'arredamento. Nel primo anno del progetto è stata condotta un'analisi dei contesti regionali (Toscana, Emilia Romagna, Campania e Sardegna) in cui sono state definite le realtà più interessanti dal punto di vista delle produzioni legate alla filiera tessile: ne sono emersi alcuni scenari di sviluppo delle imprese già esistenti nel territorio ed i fabbisogni legati alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese, in particolare di quelle a conduzione femminile. Tale analisi è stata sintetizzata in un'analisi SWOT in cui sono emersi i punti di forza (STRENGHTS), i punti di debolezza (WEAKNESSES), le opportunità (OPPORTUNITIES), le minacce (THREATS) dell'impresa femminile in ambito agricolo e nell'artigianato tessile e settori correlati. Quanto emerso dal progetto vuole essere un contributo al dibattito di quanto l'impresa femminile, la sostenibilità ambientale dei processi di produzione e dei prodotti insieme alla necessità di inquadrare tutto questo nella cornice culturale e di valorizzazione delle specificità dei territori, siano elementi importanti di resilienza in periodi di crisi. Per aiutare le piccole e piccolissime imprese italiane occorre incrementare e valorizzare l'artigianato esistente sul territorio, rivalutare l'artigianato legato alle proprie origini, sfruttare le materie prime del territorio, con uso di materiali a filiera corta. Recuperare tradizioni passate, una risorsa importante per rivalutare le aziende italiane in un momento di crisi come l'attuale. Questo fa parte della missione di CNA e di CNA Impresa Donna. Se si parla di sostenibilità per le imprese al femminile, è noto che queste sono generalmente micro o piccolissime aziende, al cui interno manca una gestione aziendale vera e propria. Occorre quindi porre le titolari delle aziende in condizioni di conoscere le modalità operative seguite dalle banche, capire le nozioni della lettura per es. di un c/c bancario, valutare la qualità di trattamento riservato dalla banca all'impresa conoscere le proprie condizioni di applicazioni del tasso di interesse, confrontare le condizioni economiche con le altre banche. In poche parole: riuscire a negoziare in modo consapevole. Le donne imprenditrici in questo momento di crisi lamentano meno sofferenze in fatto di prestiti rispetto agli uomini, ma non è abbastanza noto che le donne imprenditrici pagano il costo del denaro un po' più alto rispetto alle stesse imprese guidate da uomini. E' importante e necessaria, quindi, una conoscenza più approfondita delle imprese femminili così come è inderogabile un maggior ascolto ai loro bisogni e una maggiore credibilità alle loro potenzialità e capacità da parte del sistema bancario.
2012
Istituto di Biometeorologia - IBIMET - Sede Firenze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/21262
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