The survey of the earthquake's damage has been done only on the architectural heritage, in order to verify its fitness for use. There are two models for this purpose ("churches" and "historical buildings") officially adopted in 2006. At the time of the emergency phase, the archaeological sites were excluded, even if they are very numerous in the area and were significantly damage. On the occasion of the earthquake of 2009, the CNR-ITC of L'Aquila is testing a new data model for the archaeological heritage. The monitoring campaign shows some interesting results on the conservation status of these sites in general.

La campagna di rilevamento dei danni sismici sui beni archeologici compresi nel territorio del "cratere sismico" ha evidenziato una serie di risultati che possono considerarsi esemplificativi delle tipologie di danneggiamento verificatesi su tale patrimonio, di per sé molto vario sia per quanto riguarda le tipologie e le tecniche costruttive, sia per quanto riguarda i materiali, lo stato di conservazione e la consistenza stessa dei reperti. Tali testimonianze sono costituite talvolta da siti archeologici di notevole interesse e notorietà, talvolta da ritrovamenti di minore entità in luoghi ancora da esplorare. L'ambito cronologico è molto ampio, trattandosi sia di aree archeologiche vere e proprie, sia di manufatti allo stato di rudere (resti di fortificazioni, recinti, torri ecc.). In alcuni casi si tratta di costruzioni rilevanti, il cui comportamento statico-strutturale può essere analizzato con metodologie analoghe a quelle utilizzate per il rilievo del danno sui beni architettonici; in altri casi, tuttavia, più che riferirsi a un abaco predefinito di macroelementi strutturali e di meccanismi di collasso, appare utile rifarsi alla statica dei singoli elementi architettonici. In particolare, il rilievo dei danni sismici, condotto in siti archeologici le cui strutture residue sono costituite da resti murari di altezza ridotta, soggetti al solo peso proprio, ha evidenziato che i danni possono manifestarsi indipendentemente dalle condizioni di vulnerabilità derivanti dalla snellezza, dalle situazioni di vincolo, dalle interazioni con le strutture adiacenti, ecc. In linea generale si possono evidenziare differenti casistiche di danneggiamento sulle strutture archeologiche indagate, di cui si presentano alcuni casi esemplificativi.

Lo stato di conservazione dei beni tra dissesti e degrado

Carla Bartolomucci
2013

Abstract

The survey of the earthquake's damage has been done only on the architectural heritage, in order to verify its fitness for use. There are two models for this purpose ("churches" and "historical buildings") officially adopted in 2006. At the time of the emergency phase, the archaeological sites were excluded, even if they are very numerous in the area and were significantly damage. On the occasion of the earthquake of 2009, the CNR-ITC of L'Aquila is testing a new data model for the archaeological heritage. The monitoring campaign shows some interesting results on the conservation status of these sites in general.
2013
Istituto per le Tecnologie della Costruzione - ITC
978-88-89568-24-8
La campagna di rilevamento dei danni sismici sui beni archeologici compresi nel territorio del "cratere sismico" ha evidenziato una serie di risultati che possono considerarsi esemplificativi delle tipologie di danneggiamento verificatesi su tale patrimonio, di per sé molto vario sia per quanto riguarda le tipologie e le tecniche costruttive, sia per quanto riguarda i materiali, lo stato di conservazione e la consistenza stessa dei reperti. Tali testimonianze sono costituite talvolta da siti archeologici di notevole interesse e notorietà, talvolta da ritrovamenti di minore entità in luoghi ancora da esplorare. L'ambito cronologico è molto ampio, trattandosi sia di aree archeologiche vere e proprie, sia di manufatti allo stato di rudere (resti di fortificazioni, recinti, torri ecc.). In alcuni casi si tratta di costruzioni rilevanti, il cui comportamento statico-strutturale può essere analizzato con metodologie analoghe a quelle utilizzate per il rilievo del danno sui beni architettonici; in altri casi, tuttavia, più che riferirsi a un abaco predefinito di macroelementi strutturali e di meccanismi di collasso, appare utile rifarsi alla statica dei singoli elementi architettonici. In particolare, il rilievo dei danni sismici, condotto in siti archeologici le cui strutture residue sono costituite da resti murari di altezza ridotta, soggetti al solo peso proprio, ha evidenziato che i danni possono manifestarsi indipendentemente dalle condizioni di vulnerabilità derivanti dalla snellezza, dalle situazioni di vincolo, dalle interazioni con le strutture adiacenti, ecc. In linea generale si possono evidenziare differenti casistiche di danneggiamento sulle strutture archeologiche indagate, di cui si presentano alcuni casi esemplificativi.
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