I pazienti affetti da broncopneumopatie ostruttive (BPCO) possono raggi ungere una condizione di insufficienza respiratoria cronica (IR) che, nonostante la grave compromissione dei valori di pressione arteriosa dei gas respiratori, rimane a lungo compatibile con le funzioni vitali. Quando però questi pazienti in seguito ad una riacutizzazione della IR, per un' infezione intercorrente o per altre cause precipitanti, necessitano di essere trattati con ventilazione meccanica (VM) rappresentano un problemaper il rianimatore. Infatti la correzione delle alterazioni dei gas respiratori nel sangue può essere ottenuta con relativa facilità, ma, spesso, diventa difficile disconnettere il paziente dalla macchina e riadattarlo alla ventilazione spontanea (1). Questo inconveniente sembra dipendere dal fatto che la VM altera la complessa meccanica ventilatoria che il paziente era riuscito a mettere in atto durante la fase di relativo compenso, per cui alla ripresa della ventilazione spontanea il paziente non è più in grado di ventilare in modo da ottenere un sufficiente scambio dei gas respiratori. Pertanto ci è sembrato utile valutare in pazienti con IR da BPCO riacutizzata l'effetto di diverse condizioni di VM sia sui parametri emodinamici che sugli scambi gassosi. La tecnica descritta da Wagner e coll., che prevede la misura della ritenzione e della escrezione di gas inerti a diversa solubilità, permette di valutare la distribuzione della ventilazione (V) e della perfusione (Q) in relazione alla distribuzione del loro rapporto (V/Q) (2). Applicando tale tecnica in pazienti ventilati meccanicamente abbiamo cercato di ottenere informazioni circa l'effetto che diverse condizioni di VM hanno sia sulle condizio- ni emodinamiche che sugli scambi gassosi.
Distribuzione del rapporto ventilazione-perfusione durante ventilazione meccanica in broncopneumopatici cronici
Formichi B;
1992
Abstract
I pazienti affetti da broncopneumopatie ostruttive (BPCO) possono raggi ungere una condizione di insufficienza respiratoria cronica (IR) che, nonostante la grave compromissione dei valori di pressione arteriosa dei gas respiratori, rimane a lungo compatibile con le funzioni vitali. Quando però questi pazienti in seguito ad una riacutizzazione della IR, per un' infezione intercorrente o per altre cause precipitanti, necessitano di essere trattati con ventilazione meccanica (VM) rappresentano un problemaper il rianimatore. Infatti la correzione delle alterazioni dei gas respiratori nel sangue può essere ottenuta con relativa facilità, ma, spesso, diventa difficile disconnettere il paziente dalla macchina e riadattarlo alla ventilazione spontanea (1). Questo inconveniente sembra dipendere dal fatto che la VM altera la complessa meccanica ventilatoria che il paziente era riuscito a mettere in atto durante la fase di relativo compenso, per cui alla ripresa della ventilazione spontanea il paziente non è più in grado di ventilare in modo da ottenere un sufficiente scambio dei gas respiratori. Pertanto ci è sembrato utile valutare in pazienti con IR da BPCO riacutizzata l'effetto di diverse condizioni di VM sia sui parametri emodinamici che sugli scambi gassosi. La tecnica descritta da Wagner e coll., che prevede la misura della ritenzione e della escrezione di gas inerti a diversa solubilità, permette di valutare la distribuzione della ventilazione (V) e della perfusione (Q) in relazione alla distribuzione del loro rapporto (V/Q) (2). Applicando tale tecnica in pazienti ventilati meccanicamente abbiamo cercato di ottenere informazioni circa l'effetto che diverse condizioni di VM hanno sia sulle condizio- ni emodinamiche che sugli scambi gassosi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


