C368 LA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE CARDIACA NELLO STUDIO DELLA IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE PRECAPILLARE Carolina Bauleo (a), Bruno Formichi (a), Francesco Formisano (a), Giovanni Aquaro (a), Elisa Rizza (a), Massimo Lombardi (a), Danllo Neglla (a), Carlo Marini (a,b) (a) istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa, (b) Dipartimento Cardiotoracico e Vascolare, Università di Pisa IntroduzIone, La diagnosi di lperlenslone Arteriosa Polmonare Precaplllare (!APPC) viene posta sulla base di valori di pressione media polmonare (mPAP) >25 mmHg a riposo o >30 mmHg durante sforzo, e di pressione a catelere incuneato <15 mmHg. misurali durante caleterismo cardiaco destro (RHC). I parametri emodinamlcl sono comunemente usati per definire la severità e la prognosi della IAPPC. Tuttavia, ciò prevede sempre l'uso del RHC che è una indagine invaslva non priva di rischi. Le nuove tecniche di immagine come la Risonanza Magnetica Nucleare del cuore (CNMR) permettono di misurare Indici di variazione sia moriologica che funzlonale cardiaca Scopo. Lo scopo dello studio è stato quello di valutare le relazioni tra gli Indici emodinamlcl ottenuti mediante RHC e quelli non invasivi ottenutì mediante CNMR. Metodi, Sono stati studiati 9 pazienti con sospetto clinico di IAPPC. Tutti I soggetti sono stati sottoposti agli esami clinlco-strumèntall di roullne: anamnesl, esame obbiettivo, profilo ematologico, Rx torace, ECG, Ecocardiogramma trans-toracico. lnottrs, tutti I pazienti hanno ~seguilo prove di funzione respiratoria (PFR), test di diffusione per Il monossldo di carbonio (OLco), emogasanalisi arterìosa con misura della pressione parziale arteriesa di 02 e di CO2, ossimetria nottuma, scinligrafia polmonare da perfuslone, TC torace ad alta risoluzione, sierclogla per malattle connettivali, HIV, epatopatle, tlreopatle, ed emocoagulopatle. In tutti i pazienti il grado di dispnea è stato valutato con la scala del Modified Medicai Research Council (MMRC). Essi sono stati poi sottoposti a CNMR ed I dati relativi all'indice di massa e di frazione di elazlcne ventrlcolare destra (MVdx g/m2 e FEVdx %, rispettivamente) sono stati confrontati con quelli ottenuti da una popolazione di controllo di 12 soggetti sani di età corrispondente a quella dei nostri pazienti. Infine, in tutti i pazienti è stato eseguito cateterlsmo cardiaco destro (RHC) e lest di vasoreattlvltà con Ossido Nitrico. I dati sono stati confrontall mediante regresslone unlvarlala semplice; i valori di p-c 0.05 sono stati considerati significativi. RisultatI. Dei 9 pazienti, (6 F e 3 M, età media 54±13 anni) 4 sono risultati affetti da IAPPC idiopatica, 3 da IAPpe postembolica, 2 da IAPPC ìposstemtca. Il grado di dispnea, valutata con Il MMRC (scala: Q..4) è risultata in media di 2.4±1.2. I pazienti hanno mostrato valori di MVdx superiori al controlli (43±14 vs 18±4 glm', p<0.01), e valori di FEVdx infeliori ai controlli (44±17 vs 63±4%, p<0.Q1). AI RHC, la pressione arteriosa polmonare media (mPAP) è risultata elevata (47±12 mmHg.) come le resistenze vascolari polmonari (PVR: 14.5±5.B Wood units), mentre l'indice cardiaco (CI) è risultato nella norma (2.835±0.564 Uminlm2). Un paziente con IAPPC idiopatica è risultato 'responder" al test di vasoreattlvHà. SI è osservato che MVdx correlava con mPAP (r: 0.885, p<O.Ol), PVR (r= 0.BB6, p<O,Ol) e CI (r= -0.804, p<O,01); inoltre anche FEVdx correlava con le stesse variabili emodinamiche (mPAP: r= -0.712, p<0.05; PVR: r= -0.807, p<O.OI; CI: r= 0.845, p<O.Ol). ConclusionI. La risonanza magnetica nucleare' del cuore appare una tecnica affidabile per la valutazione del quadro funzionale cardiaco nella Ipertensione arteriosa polmonare precapillare. Inoltre, la metodica può risultare utile nel monitoraggio della malattia, in particolare nella valutazione dell'efficacia della terapia.
La risonanza magnetica nucleare cardiaca nello studio della ipertensione arteriosa polmonare precapillare
Bauleo C;Formichi B;
2007
Abstract
C368 LA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE CARDIACA NELLO STUDIO DELLA IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE PRECAPILLARE Carolina Bauleo (a), Bruno Formichi (a), Francesco Formisano (a), Giovanni Aquaro (a), Elisa Rizza (a), Massimo Lombardi (a), Danllo Neglla (a), Carlo Marini (a,b) (a) istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa, (b) Dipartimento Cardiotoracico e Vascolare, Università di Pisa IntroduzIone, La diagnosi di lperlenslone Arteriosa Polmonare Precaplllare (!APPC) viene posta sulla base di valori di pressione media polmonare (mPAP) >25 mmHg a riposo o >30 mmHg durante sforzo, e di pressione a catelere incuneato <15 mmHg. misurali durante caleterismo cardiaco destro (RHC). I parametri emodinamlcl sono comunemente usati per definire la severità e la prognosi della IAPPC. Tuttavia, ciò prevede sempre l'uso del RHC che è una indagine invaslva non priva di rischi. Le nuove tecniche di immagine come la Risonanza Magnetica Nucleare del cuore (CNMR) permettono di misurare Indici di variazione sia moriologica che funzlonale cardiaca Scopo. Lo scopo dello studio è stato quello di valutare le relazioni tra gli Indici emodinamlcl ottenuti mediante RHC e quelli non invasivi ottenutì mediante CNMR. Metodi, Sono stati studiati 9 pazienti con sospetto clinico di IAPPC. Tutti I soggetti sono stati sottoposti agli esami clinlco-strumèntall di roullne: anamnesl, esame obbiettivo, profilo ematologico, Rx torace, ECG, Ecocardiogramma trans-toracico. lnottrs, tutti I pazienti hanno ~seguilo prove di funzione respiratoria (PFR), test di diffusione per Il monossldo di carbonio (OLco), emogasanalisi arterìosa con misura della pressione parziale arteriesa di 02 e di CO2, ossimetria nottuma, scinligrafia polmonare da perfuslone, TC torace ad alta risoluzione, sierclogla per malattle connettivali, HIV, epatopatle, tlreopatle, ed emocoagulopatle. In tutti i pazienti il grado di dispnea è stato valutato con la scala del Modified Medicai Research Council (MMRC). Essi sono stati poi sottoposti a CNMR ed I dati relativi all'indice di massa e di frazione di elazlcne ventrlcolare destra (MVdx g/m2 e FEVdx %, rispettivamente) sono stati confrontati con quelli ottenuti da una popolazione di controllo di 12 soggetti sani di età corrispondente a quella dei nostri pazienti. Infine, in tutti i pazienti è stato eseguito cateterlsmo cardiaco destro (RHC) e lest di vasoreattlvltà con Ossido Nitrico. I dati sono stati confrontall mediante regresslone unlvarlala semplice; i valori di p-c 0.05 sono stati considerati significativi. RisultatI. Dei 9 pazienti, (6 F e 3 M, età media 54±13 anni) 4 sono risultati affetti da IAPPC idiopatica, 3 da IAPpe postembolica, 2 da IAPPC ìposstemtca. Il grado di dispnea, valutata con Il MMRC (scala: Q..4) è risultata in media di 2.4±1.2. I pazienti hanno mostrato valori di MVdx superiori al controlli (43±14 vs 18±4 glm', p<0.01), e valori di FEVdx infeliori ai controlli (44±17 vs 63±4%, p<0.Q1). AI RHC, la pressione arteriosa polmonare media (mPAP) è risultata elevata (47±12 mmHg.) come le resistenze vascolari polmonari (PVR: 14.5±5.B Wood units), mentre l'indice cardiaco (CI) è risultato nella norma (2.835±0.564 Uminlm2). Un paziente con IAPPC idiopatica è risultato 'responder" al test di vasoreattlvHà. SI è osservato che MVdx correlava con mPAP (r: 0.885, p| File | Dimensione | Formato | |
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