Vitis berlandieri Planch. è una specie spontanea nelle regioni centromeridionali degli Stati Uniti. Venne introdotta in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, durante l'intensa fase di ricerca di soluzioni ai gravi problemi a cui era andata incontro la viticoltura europea con la diffusione delle fitopatie provenienti dall'America. Il suo apparato radicale è tollerante agli attacchi della Fillossera ed inoltre presenta il vantaggio di adattarsi bene ai terreni calcarei; la sua scarsa attitudine alla moltiplicazione per talea però ha fatto sì che sia stato necessario utilizzarla non come specie pura ma in programmi di ibridazione, principalmente con V. rupestris e V. riparia. In questo modo sono stati ottenuti molti dei portinnesti attualmente utilizzati in viticoltura. Scopo della ricerca è stato verificare l'attitudine della V. berlandieri alla moltiplicazione per coltura in vitro, con particolare attenzione alla fase di radicazione. In parallelo è stato utilizzato come controllo il portinnesto Kober 5BB (V. berlandieri X V. riparia), genotipo che si presta molto bene alla coltura in vitro. Nella fase di moltiplicazione sono state confrontate diverse formulazioni del substrato di base, con importanti differenze per quanto riguarda la presenza di azoto: Murashige e Skoog (1962), Nitsch e Nitsch (1969), Gamborg B5 (1968) e Chee e Pool (1987). Tutti i substrati contenevano 2 µM di BAP. I due genotipi hanno risposto in modo diverso, anche in funzione del substrato utilizzato; in linea generale il K5BB è risultato essere più veloce nella crescita rispetto alla V. berlandieri. Risultati interessanti sono stati ottenuti nella fase di radicazione che, con il protocollo utilizzato, era indotta su substrato privo di fitoregolatori: le microtalee di V. berlandieri hanno radicato in percentuale superiore all'85%, a fronte del 98% delle microtalee di K5BB. Complessivamente la V.berlandieri quindi ha dimostrato buona attitudine alla micropropagazione. Ulteriori indagini sulla possibilità di innesto in verde nella successiva fase di moltiplicazione in vivaio potranno fornire preziose indicazioni sulle potenzialità di questa specie nel quadro del vivaismo viticolo moderno.
Micropropagazione di Vitis berlandieri
Gribaudo I;Cuozzo D;Novello V
2012
Abstract
Vitis berlandieri Planch. è una specie spontanea nelle regioni centromeridionali degli Stati Uniti. Venne introdotta in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, durante l'intensa fase di ricerca di soluzioni ai gravi problemi a cui era andata incontro la viticoltura europea con la diffusione delle fitopatie provenienti dall'America. Il suo apparato radicale è tollerante agli attacchi della Fillossera ed inoltre presenta il vantaggio di adattarsi bene ai terreni calcarei; la sua scarsa attitudine alla moltiplicazione per talea però ha fatto sì che sia stato necessario utilizzarla non come specie pura ma in programmi di ibridazione, principalmente con V. rupestris e V. riparia. In questo modo sono stati ottenuti molti dei portinnesti attualmente utilizzati in viticoltura. Scopo della ricerca è stato verificare l'attitudine della V. berlandieri alla moltiplicazione per coltura in vitro, con particolare attenzione alla fase di radicazione. In parallelo è stato utilizzato come controllo il portinnesto Kober 5BB (V. berlandieri X V. riparia), genotipo che si presta molto bene alla coltura in vitro. Nella fase di moltiplicazione sono state confrontate diverse formulazioni del substrato di base, con importanti differenze per quanto riguarda la presenza di azoto: Murashige e Skoog (1962), Nitsch e Nitsch (1969), Gamborg B5 (1968) e Chee e Pool (1987). Tutti i substrati contenevano 2 µM di BAP. I due genotipi hanno risposto in modo diverso, anche in funzione del substrato utilizzato; in linea generale il K5BB è risultato essere più veloce nella crescita rispetto alla V. berlandieri. Risultati interessanti sono stati ottenuti nella fase di radicazione che, con il protocollo utilizzato, era indotta su substrato privo di fitoregolatori: le microtalee di V. berlandieri hanno radicato in percentuale superiore all'85%, a fronte del 98% delle microtalee di K5BB. Complessivamente la V.berlandieri quindi ha dimostrato buona attitudine alla micropropagazione. Ulteriori indagini sulla possibilità di innesto in verde nella successiva fase di moltiplicazione in vivaio potranno fornire preziose indicazioni sulle potenzialità di questa specie nel quadro del vivaismo viticolo moderno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.