Studies on the stutterers' disfluencies have always been a popular field of research, mostly because of the diagnostic and therapeutic importance of stutterers' behavior. Those studies are based on the concept, that the listener by using his perception and cognition is able to distinguish the stutterer's verbal disfluencies from the disfluencies of the "normal" speaker. There are two types of studies on disfluencies which are considered to be traditional. The first type, consists on the individuation and quantification of the cognitive and situational variables that influence listener's evaluation. The second one, concerns the localization of the "loci " of the utterance that are associated with the stuttering occurences and the explanation of these occurences. The results of these studies, despite their theoretical and methodological defeciences, have long fascinated the researchers that hoped that those results would provide a linguistic explanation of stuttering. However, recent critics seem to diminish the role of these studies. Even those researchers who remain faithful to the hypothesis of the linguistic planning disorder, had to appeal to more formal and sophisticated theories, models and methods.

Gli studi sulle disfluenze dei balbuzienti rappresentano un campo di ricerca che è sempre stato molto frequentato, in relazione con l'importanza diagnostica e terapeutica di questi comportamenti. Questi studi sono strettamente legati all'atto percettivo e valutativo dell'ascoltatore, che in base al suo sistema di categorie cognitive ritiene di potere e dovere distinguere il comportamento verbale disfluente del balbuziente da quello del normoparlante. Due sono i tipi tradizionali dello studio delle disfluenze, e uno riguarda la individuazione e quantificazione delle variabili cognitive e situazionali che influenzano le valutazioni dell'ascoltatore, mentre l'altro concerne la determinazione dei "loci" dell'enunciato associati con il maggior numero di disfluenze, e la spiegazione di queste distribuzioni. I risultati di quest'ultimo tipo di studio, pur con le loro carenze teoriche e metodologiche, hanno per lungo tempo affascinato molti studiosi, lasciando sperare nella possibilità di offrire una spiegazione (psico)linguistica della balbuzie. Alcune critiche recenti sembrano però ridimensionare il ruolo di questi studi, ed anche i ricercatori rimasti fedeli all'ipotesi di un disordine della pianificazione linguistica hanno dovuto ricorrere a modelli e metodi molto più formalizzati e sofisticati di una volta.

Una revisione critica degli studi 'linguistici' sulla balbuzie

Zmarich Claudio
1991

Abstract

Studies on the stutterers' disfluencies have always been a popular field of research, mostly because of the diagnostic and therapeutic importance of stutterers' behavior. Those studies are based on the concept, that the listener by using his perception and cognition is able to distinguish the stutterer's verbal disfluencies from the disfluencies of the "normal" speaker. There are two types of studies on disfluencies which are considered to be traditional. The first type, consists on the individuation and quantification of the cognitive and situational variables that influence listener's evaluation. The second one, concerns the localization of the "loci " of the utterance that are associated with the stuttering occurences and the explanation of these occurences. The results of these studies, despite their theoretical and methodological defeciences, have long fascinated the researchers that hoped that those results would provide a linguistic explanation of stuttering. However, recent critics seem to diminish the role of these studies. Even those researchers who remain faithful to the hypothesis of the linguistic planning disorder, had to appeal to more formal and sophisticated theories, models and methods.
1991
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
Gli studi sulle disfluenze dei balbuzienti rappresentano un campo di ricerca che è sempre stato molto frequentato, in relazione con l'importanza diagnostica e terapeutica di questi comportamenti. Questi studi sono strettamente legati all'atto percettivo e valutativo dell'ascoltatore, che in base al suo sistema di categorie cognitive ritiene di potere e dovere distinguere il comportamento verbale disfluente del balbuziente da quello del normoparlante. Due sono i tipi tradizionali dello studio delle disfluenze, e uno riguarda la individuazione e quantificazione delle variabili cognitive e situazionali che influenzano le valutazioni dell'ascoltatore, mentre l'altro concerne la determinazione dei "loci" dell'enunciato associati con il maggior numero di disfluenze, e la spiegazione di queste distribuzioni. I risultati di quest'ultimo tipo di studio, pur con le loro carenze teoriche e metodologiche, hanno per lungo tempo affascinato molti studiosi, lasciando sperare nella possibilità di offrire una spiegazione (psico)linguistica della balbuzie. Alcune critiche recenti sembrano però ridimensionare il ruolo di questi studi, ed anche i ricercatori rimasti fedeli all'ipotesi di un disordine della pianificazione linguistica hanno dovuto ricorrere a modelli e metodi molto più formalizzati e sofisticati di una volta.
balbuzie
disfluenze
fattori linguistici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/220313
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