Il sistema sanitario italiano, anche se con accentuazioni territoriali diverse, sta attraversando una fase di profonda trasformazione nella direzione di un suo significativo ridimensionamento conseguente ai minori trasferimenti pubblici alle strutture ospedaliere pubbliche e private in convenzione. Sebbene il settore sia interessato ormai dalla fine del secolo scorso da interventi finalizzati a contenerne i costi, è a partire dall'ultimo decennio che alle iniziative rivolte a migliorare l'efficienza economica, a condizione di sostanziale parità nei servizi offerti, si sono aggiunte una serie di misure il cui impatto incide direttamente sulla stessa offerta mettendo, di fatto, in discussione il carattere universalistico della sanità italiana. La diminuzione dei finanziamenti pubblici e l'adozione di pratiche gestionali caratterizzato dal ricorso generalizzato alla pratica all'esternalizzazione di parti di servizio per le funzioni meno professionalizzanti, stanno incidendo negativamente sulle condizioni di lavoro di tutto il personale sanitario e rischia di comportare un concreto peggioramento nella qualità e nell'efficacia dei servizi sanitari offerti . In alcune regioni, dove negli anni sono stati più elevati i disavanzi accumulati nella sanità, come è il caso del Lazio, le misure di contenimento della spesa risultano più severe rispetto alla maggioranza delle altre regioni italiane, e stanno avendo ricadute rilevanti sul lavoro in sanità in termini sia di aumento della precarizzazione sia di tenuta delle opportunità occupazionali del settore, che, in particolare nelle strutture sanitarie private, si sta traducendo in una significativa diminuzione degli organici e nella gestione di lavoratori in esubero. Un peggioramento delle condizioni lavorative, quindi, che interessa non solo i livelli meno professionalizzati e più sostituibili ma anche quelli più garantiti in termini di livelli professionali e di status come gli infermieri e i medici. Nel saggio si presentano alcune prime indicazioni di tendenza (certamente non conclusive) rispetto alle condizioni dei lavoratori della sanità nel Lazio così come desumibili dai risultati di una indagine di campo specificatamente condotta e che ha visto il coinvolgimento diretto di quadri sindacali e di lavoratori del settore sanitario.

"La rappresentanza nel settore della sanità: il caso dei medici, infermieri e ausiliari in condizione di precarietà lavorativa nel Lazio",

Francesco Gagliardi;Marco Accorinti
2014

Abstract

Il sistema sanitario italiano, anche se con accentuazioni territoriali diverse, sta attraversando una fase di profonda trasformazione nella direzione di un suo significativo ridimensionamento conseguente ai minori trasferimenti pubblici alle strutture ospedaliere pubbliche e private in convenzione. Sebbene il settore sia interessato ormai dalla fine del secolo scorso da interventi finalizzati a contenerne i costi, è a partire dall'ultimo decennio che alle iniziative rivolte a migliorare l'efficienza economica, a condizione di sostanziale parità nei servizi offerti, si sono aggiunte una serie di misure il cui impatto incide direttamente sulla stessa offerta mettendo, di fatto, in discussione il carattere universalistico della sanità italiana. La diminuzione dei finanziamenti pubblici e l'adozione di pratiche gestionali caratterizzato dal ricorso generalizzato alla pratica all'esternalizzazione di parti di servizio per le funzioni meno professionalizzanti, stanno incidendo negativamente sulle condizioni di lavoro di tutto il personale sanitario e rischia di comportare un concreto peggioramento nella qualità e nell'efficacia dei servizi sanitari offerti . In alcune regioni, dove negli anni sono stati più elevati i disavanzi accumulati nella sanità, come è il caso del Lazio, le misure di contenimento della spesa risultano più severe rispetto alla maggioranza delle altre regioni italiane, e stanno avendo ricadute rilevanti sul lavoro in sanità in termini sia di aumento della precarizzazione sia di tenuta delle opportunità occupazionali del settore, che, in particolare nelle strutture sanitarie private, si sta traducendo in una significativa diminuzione degli organici e nella gestione di lavoratori in esubero. Un peggioramento delle condizioni lavorative, quindi, che interessa non solo i livelli meno professionalizzati e più sostituibili ma anche quelli più garantiti in termini di livelli professionali e di status come gli infermieri e i medici. Nel saggio si presentano alcune prime indicazioni di tendenza (certamente non conclusive) rispetto alle condizioni dei lavoratori della sanità nel Lazio così come desumibili dai risultati di una indagine di campo specificatamente condotta e che ha visto il coinvolgimento diretto di quadri sindacali e di lavoratori del settore sanitario.
2014
Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali - IRPPS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/221546
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