Il rapido incremento della popolazione registrato in questi ultimi trenta anni e la necessità di assicurare dei livelli di crescita adeguati hanno fatto aumentare la domanda d'acqua molto più velocemente della capacità naturale che le risorse idriche hanno di rinnovarsi. In conseguenza di ciò, in molti paesi, spesso appartenenti al numeroso e variegato gruppo dei paesi in via di sviluppo, (pvs) si sono venute a creare delle situazioni di deficit idrico che non solo hanno reso difficile il soddisfacimento del fabbisogno idrico, ma hanno messo nel contempo in pericolo lo stesso sviluppo economico ed umano. La scarsità di questa risorsa ha fatto sì che essa si sia trasformata in un elemento di conflitto non solo tra i vari settori economici e produttivi che si trovano a dover competere tra di loro per il suo sfruttamento ma anche, e soprattutto, tra quei paesi co-rivieraschi le cui acque di superficie e sotterranee rientrano in uno stesso bacino idrico. Una corretta gestione delle risorse idriche, che tenga conto delle interdipendenze che esistono tra sviluppo economico e sociale e disponibilità d'acqua, e consideri l'utilizzazione multifunzionale della stessa, assume, pertanto, un peso sempre più importante per stemperare questi conflitti. Una valutazione effettiva delle relazioni economiche che esistono tra una domanda in crescita ed un'offerta stagnante, renderebbe più facile l'allocazione delle risorse idriche tra usi alternativi facendo contemporaneamente, diminuire il rischio di una non poi tanto futuribile guerra per l'acqua in quelle aree geografiche con deficit divenuti oramai cronici e con dispute territoriali in atto. La cooperazione internazionale può e deve svolgere, in tale ambito, un duplice ruolo. Da un lato essa può contribuire, indirettamente, anche e soprattutto attraverso l'individuazione di regole di diritto certe, alla formulazione di politiche di gestione integrata delle risorse idriche che considerino l'acqua come un bene comune, stimolando una attiva ed effettiva collaborazione tra quegli Stati che si trovano ad avere una compartecipazione della risorsa idrica6. Dall'altro la cooperazione può direttamente, finanziando gli interventi realizzati all'interno dei singoli Stati, far sì che si abbia un utilizzo più razionale dell'acqua, fornendo contemporaneamente, una serie di indicazioni sul suo uso tra i differenti settori. Sulla base di tali premesse, nella relazione si è cercato di analizzare le problematiche legate alla cooperazione nel settore idrico, fornendo un prima lettura, per forza di cose spesso descrittiva, dell'argomento, ben consapevoli che la complessità delle problematiche in esame richiederà un ulteriore lavoro di approfondimento.

La Cooperazione nel settore idrico: Problemi e Prospettive

Venditto Bruno
1998

Abstract

Il rapido incremento della popolazione registrato in questi ultimi trenta anni e la necessità di assicurare dei livelli di crescita adeguati hanno fatto aumentare la domanda d'acqua molto più velocemente della capacità naturale che le risorse idriche hanno di rinnovarsi. In conseguenza di ciò, in molti paesi, spesso appartenenti al numeroso e variegato gruppo dei paesi in via di sviluppo, (pvs) si sono venute a creare delle situazioni di deficit idrico che non solo hanno reso difficile il soddisfacimento del fabbisogno idrico, ma hanno messo nel contempo in pericolo lo stesso sviluppo economico ed umano. La scarsità di questa risorsa ha fatto sì che essa si sia trasformata in un elemento di conflitto non solo tra i vari settori economici e produttivi che si trovano a dover competere tra di loro per il suo sfruttamento ma anche, e soprattutto, tra quei paesi co-rivieraschi le cui acque di superficie e sotterranee rientrano in uno stesso bacino idrico. Una corretta gestione delle risorse idriche, che tenga conto delle interdipendenze che esistono tra sviluppo economico e sociale e disponibilità d'acqua, e consideri l'utilizzazione multifunzionale della stessa, assume, pertanto, un peso sempre più importante per stemperare questi conflitti. Una valutazione effettiva delle relazioni economiche che esistono tra una domanda in crescita ed un'offerta stagnante, renderebbe più facile l'allocazione delle risorse idriche tra usi alternativi facendo contemporaneamente, diminuire il rischio di una non poi tanto futuribile guerra per l'acqua in quelle aree geografiche con deficit divenuti oramai cronici e con dispute territoriali in atto. La cooperazione internazionale può e deve svolgere, in tale ambito, un duplice ruolo. Da un lato essa può contribuire, indirettamente, anche e soprattutto attraverso l'individuazione di regole di diritto certe, alla formulazione di politiche di gestione integrata delle risorse idriche che considerino l'acqua come un bene comune, stimolando una attiva ed effettiva collaborazione tra quegli Stati che si trovano ad avere una compartecipazione della risorsa idrica6. Dall'altro la cooperazione può direttamente, finanziando gli interventi realizzati all'interno dei singoli Stati, far sì che si abbia un utilizzo più razionale dell'acqua, fornendo contemporaneamente, una serie di indicazioni sul suo uso tra i differenti settori. Sulla base di tali premesse, nella relazione si è cercato di analizzare le problematiche legate alla cooperazione nel settore idrico, fornendo un prima lettura, per forza di cose spesso descrittiva, dell'argomento, ben consapevoli che la complessità delle problematiche in esame richiederà un ulteriore lavoro di approfondimento.
1998
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
88-15-06776-0
Acqua
Cooperazione
Mediterraneo
Sviluppo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/221935
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